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Stellantis, Piano Italia: la situazione, stabilimento per stabilimento

di Emiliano Ragoni - 17/03/2025

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Lo scorso venerdì 14 marzo al Mimit c’è stato l’atteso tavolo Automotive. Si è chiaramente parlato dell’industria dell’auto nostrana e, soprattutto, dello stato di attuazione del Piano Italia presentato da Stellantis lo scorso dicembre. In un contesto contingente -l’Anfia parla di un crollo del 63,4% della produzione automobilistica italiana a gennaio 2025, con 10.800 unità- cerchiamo di fare il punto della situazione dei progetti annunciati e di quello che ancora non è stato fatto. Ci focalizzeremo sui progetti che sono in fase di attuazione.

Mirafiori: via alla 500 ibrida

Lo storico Polo di Mirafiori nel mese di aprile si fermerà e riceverà un’importante novità. Ci stiamo chiaramente riferendo all’avvio dei lavori di adeguamento delle linee e le operazioni propedeutiche di verifica degli impianti per l’avvio della produzione della nuova 500 ibrida che si chiamerà Torino. Un modello che dovrebbe “rianimare” lo stabilimento di Mirafiori, che nel 2024 ha prodotto poche auto a causa della scarsa domanda della Fiat 500 elettrica.

La piattaforma della 500 ibrida è la medesima di quella utilizzata dalla 500 elettrica (il cui sviluppo è costato 600 milioni di euro), debitamente adattata per far posto al motore termico.

Il lavoro principale è quello di trovare spazio per il motore, per il serbatoio e per l’impianto di scarico. L’attuale pianale della 500 elettrica, pur essendo originariamente basato su quello della “vecchia” 500 benzina, è stato largamente modificato. Per adattarlo a ospitare un motore ibrido, saranno quindi necessarie delle modifiche alla lastratura, oltre a nuovi robot di saldatura.

La Fiat 500 ibrida manterrà le medesime dimensioni del modello a corrente (363 cm in lunghezza, 168 in larghezza e 153 in altezza), ma sotto al cofano anteriore dovrebbe trovare posto il motore termico “mille” Firefly (lo stesso utilizzato dall’attuale Panda) abbinato al sistema ibrido leggero.

I primi prototipi dovrebbero giù essere in circolazione a maggio, con l’arrivo sul mercato a inizio 2026 a un prezzo di circa 18-20mila euro.

Riapre la storica Palazzina Mirafiori

Stellantis ha inoltre annunciato che nel 2027 avverrà la riapertura della Palazzina Mirafiori, uno degli edifici più rappresentativi dell’industria automobilistica italiana. L’edificio tornerà a essere utilizzato in tutti suoi spazi da migliaia di persone dopo la sua riqualificazione, che partirà con i progetti tecnici tra aprile e maggio di questo 2025.

L’iniziativa rientra del programma GrEEn-campus per la trasformazione dei luoghi di lavoro e mira a rafforzare le radici degli enti centrali di Stellantis attraverso progetti sostenibili

Termoli: addio Gigafactory, sì al cambio eDct

Lo scorso febbraio Stellantis ha annunciato che a Termoli, stabilimento dove venivano prodotti i motori destinati alle vetture dell’Alfa Romeo, a partire dal 2026 verranno assemblati i cambi elettrificati eDCT destinati alle vetture ibride e ibride plug-in del Gruppo.

Termoli si affiancherà a Mirafiori, diventando così il secondo sito produttivo italiano e il terzo in Europa dopo Metz, in Francia, a produrre le trasmissioni eDCT. L’assegnazione di questa nuova produzione impiegherà circa 300 lavoratori, che andranno a compensare in parte la perdita occupazionale dovuta alla chiusura della produzione del motore FIRE.

cambi eDCT (Electrified Dual Clutch Transmission) rappresentano una componente di primaria importanza all’interno della gamma del costruttore. Vengono infatti utilizzati sia nei veicoli ibridi leggeri Mild Hybrid, come la nuova Fiat Grande Panda, sia nella nuova generazione dei Plug-in.

Gigafactory, le speranze sono minime

La Gigafactory di Termoli è recentemente tornata di stretta attualità. A inizio marzo è avvenuto un incontro a Palazzo Piacentini, tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, e l’assessore regionale alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, Andrea Di Lucente, dove si è parlato della Gigafactory.

Al momento il progetto Gigafactory è in pausa. Alcuni mesi fa Patrick Pouyanné, l’amministratore delegato di TotalEnergies, società che insieme a Stellantis e Mercedes ha creato la Acc -Automotive Cells Company, ha dichiarato che è necessario focalizzarsi sull’impianto esistente di Billy-Berclau, in Francia, piuttosto che aprirne un altro in Italia. Secondo il manager francese, anche in virtù del rallentamento della domanda dei veicoli elettrici in Europa, la Gigafactory di Termoli non è necessaria.

A Cassino Giulia e Stelvio sono “all’ultimo giro”

Cassino è uno degli stabilimenti italiani più in difficoltà. Nel 2024 ha chiuso con 26.850 auto prodotte, determinando una flessione negativa del -45% rispetto al 2023. La situazione nei prossimi mesi potrebbe addirittura peggiorare.

Stellantis ha infatti annunciato che entro il 31 di maggio del 2025, le Alfa Romeo Giulia e Stelvio non saranno più ordinabili con le unità a benzina (questa decisione avrà delle conseguenze anche per lo stabilimento di Termoli). La berlina e la suv resteranno disponibili dopo il primo di giugno solamente con il motore 2.2 turbodiesel. Il propulsore a gasolio ha emissioni di CO2 più basse rispetto a quelli a benzina.

Via anche le Quadrifoglio. La prima a sparire dai listini sarà la Giulia Quadrifoglio, non più ordinabile dopo il 31 marzo 2025. C’è invece un mese in più di tempo per l’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, che sarà disponibile fino al 30 aprile.

Giulia e Stelvio sono modelli a fine corsa. A Cassino tra qualche mese inizieranno i lavori di adeguamento dell’impianto per far fronte alla produzione delle future generazioni dell’Alfa Romeo Stelvio e della Giulia, entrambe ingegnerizzate sulla piattaforma STLA Large. Si tratta dello stesso pianale utilizzato per la Dodge Charger, che consente di ospitare motori elettrici e powertrain ibridi.

La prima ad arrivare sarà la Stelvio, che sarà seguita a qualche mese di distanza dalla Giulia.

Un’esemplare della Giulia GTAm

A Melfi si aspetta la nuova Jeep Compass

Nel 2024, la fabbrica di Melfi (PZ) ha registrato un -63,5%, con una produzione di 62.080 unità: è stata la fabbrica che ha perso di più in termini di volumi produttivi.

La situazione dovrebbe però migliorare nei prossimi mesi con l’arrivo della nuova Jeep Compass. Nello stabilimento sono infatti iniziati i lavori per l’aggiornamento delle linee produttive per far posto alla nuova generazione della Jeep Compass.

La presentazione globale della suv avverrà in Europa questa primavera, con la produzione europea che sarà avviata entro l’estate a Melfi (PZ). L’arrivo nelle concessionarie è fissato tra settembre e ottobre.

Costruita sulla piattaforma STLA Medium (la stessa di Peugeot 3008 e Opel Grandland), la nuova Jeep Compass sarà disponibile sia elettrica che ibrida plug-in a trazione anteriore. Successivamente arriveranno la plug-in 4×4 e l’e-hybrid, ossia la variante ibrida leggera.

Jeep Compass: sarà disponibile in quattro versioni:

  • Elettrica– a trazione anteriore da 230 CV con batteria da 97,2 kWh e bimotore 4×4 da 350 CV-
  • Ibrida plug-in – 4 cilindri 1.6 da 150 CV e il motore elettrico da 125 CV alimentato da una batteria agli ioni di litio di 17,9 kWh-
  • Ibrida (e-Hybrid)- con il 1.2 PureTech mild-hybrid con il motorino elettrico da 28 CV integrato all’interno del cambio automatico a 6 rapporti-
  • Ibrida plug-in 4×4

La Jeep Compass elettrica arriverà per prima e sarà proposta con la medesima meccanica della DS N°8 elettrica (a trazione anteriore da 230 CV con batteria da 97,2 kWh e bimotore 4×4 da 350 CV).

La plug-in da 195 CV, abbina il 4 cilindri 1.6 da 150 CV e il motore elettrico da 125 CV alimentato da una batteria agli ioni di litio di 17,9 kWh. Infine, l’e-hybrid sarà equipaggiata con il 1.2 PureTech mild-hybrid con il motorino elettrico da 28 CV integrato all’interno del cambio automatico a 6 rapporti.

C’è anche la DS N°8

Oltre alla Jeep Compass, a Melfi a breve sarà avviata la produzione della nuova DS N° 8, una filante berlina proposta solo in versione elettrica. Lunga 482 cm, nasce sulla piattaforma STLA Medium e si va a posizionare nel segmento delle vetture premium attualmente presenziato da Audi Q6 e-tron Sportback, Bmw i4 e Polestar 4.

La gamma della DS N°8 prevede tre versioni e due allestimenti. La versione base a trazione anteriore (FWD), batteria da 74 kWh, 230 CV e 572 km d’autonomia media. Si colloca sopra la variante con accumulatore da 97,2 kWh, 245 CV e 750 km di percorrenza. All’apice della gamma c’è la DS N°8 bimotore 4×4 (AWD), con 350 CV, per 688 km dichiarati.

Essendo un modello costoso, con un prezzo di partenza di € 58.900, Stellantis ha puntato sulla marginalità piuttosto che sui volumi.

DS N°8 l’ammiraglia elettrica francese che nasce in Italia

Maserati, il futuro resta un mistero

Tra tutte le aziende del Gruppo Stellantis che producono auto in Italia, il marchio che adesso versa nelle condizioni peggiori è la Maserati. Qualche giorno fa è trapelata la notizia che agli operai di Modena attualmente in cassa integrazione sia stato proposto di trasferirsi in Serbia ad assemblare la Grande Panda.

La produzione Maserati è praticamente ferma da mesi, gli ordini languono, la MC20 elettrica è stata cancellata, e Stellantis pare non avere intenzione di investire sul Tridente. Del Piano Italia non c’è traccia e i prossimi mesi saranno cruciali per capire il futuro del marchio.

 

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