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Audi A5, cambio di passo tecnologico

di Redazione - 23/10/2024

Audi A5, cambio di passo tecnologico

Testo di Emiliano Ragoni

Correva l’anno 1994 quando in Italia debuttò la berlina media premium per eccellenza: l’Audi A4. Dopo 30 anni, cinque generazioni e 450mila esemplari venduti, l’Audi A4 si evolve, cresce di dimensioni e cambia nome diventando A5. La Casa tedesca ha infatti deciso di adottare una nuova nomenclatura, utilizzando numeri dispari per le vetture termiche e pari per quelle elettriche.

Evoluzione ragionata

La nuova Audi A5, che debutterà sul mercato il prossimo mese di novembre, viene proposta in due differenti configurazioni di carrozzeria: berlina e Avant. Anche un occhio meno attento può constatare che la nuova A5 si è evoluta rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda la sportività.

Audi A5, cambio di passo tecnologico

I volumi e le proporzioni sono classici, ma le dimensioni crescono (berlina e Avant hanno le medesime misure), con una lunghezza di 483 cm (+6,7 cm rispetto all’A4), una larghezza di 186 cm, un’altezza di 146 e un passo di 290 cm (+7,2 cm). Sono diversi i particolari estetici che la rendono più sportiva e dinamica, a cominciare dalla mascherina “single frame” più larga e dalla forma geometrica, che conferisce alla vettura una decisa impronta su strada.

Poi c’è la forma della carrozzeria che è stata sottoposta a un corposo restyling, con la berlina che presenta un tetto inclinato e la coda culminante con lo spoiler integrato nella carrozzeria. L’Avant, che in Italia costituisce l’85% delle preferenze, si lascia apprezzare per il perfetto compromesso tra sportività e dinamismo, con i montanti D inclinati e lo spoiler posizionato sopra il lunotto posteriore.

Audi A5, sottopelle è tutta nuova

L’Audi A5 è ingegnerizzata sulla nuova piattaforma PPC (Premium Platform Combustion), l’architettura dedicata alle auto con motore a combustione anteriore longitudinale. Ma il pianale non è l’unica novità; a cambiare è anche l’architettura elettronica E3 1.2, introdotta con il suv elettrico Audi Q6 e-tron. Acronimo di End-to-End Electronic Architecture, la sua peculiarità è la gestione congiunta di cinque “piattaforme informatiche” che controllano tutte le funzioni del veicolo.

Grazie alla potenza di calcolo disponibile, la E3 ha dato agli ingegneri tedeschi la possibilità di adottare all’interno della vettura display molto risoluti, oltre agli aggiornamenti wireless (Over-the-Air, OTA) sia del software che delle funzioni del veicolo, e all’intelligenza artificiale, disponibile attraverso ChatGPT integrato nell’assistente vocale.

T’illumina d’immenso

La Casa dei quattro anelli non ha lesinato affatto in termini di tecnologica, consapevole che per continuare a presenziare il settore premium le vetture devono essere necessariamente dotate di funzioni avveniristiche. Sui fanali posteriori dell’A5 debutta la seconda generazione della tecnologia Oled, che, oltre alla semplice funzione di illuminazione, è in grado di comunicare con l’infrastruttura sfruttando la tecnologia Car-to-X.

L’auto, in caso di situazione di pericolo, può avvisare gli altri utenti della strada attraverso specifici segnali di allerta. Ma non è tutto, perché i Clienti possono anche divertirsi a modificare la “firma luminosa” per i fari anteriori a led Matrix e per i fanali Oled scegliendo tra le 8 disponibili, semplicemente agendo sullo schermo del sistema multimediale MMI.

Gli ingegneri teutonici hanno dovuto affrontare una vera e propria sfida nell’adozione all’interno dei fanali posteriori di sei pannelli Oled con 360 segmenti, in grado di generare una nuova immagine ogni dieci millisecondi. Di sera, in modo specifico, l’effetto scenico dei fari Matrix e dei due fanali posteriori raccordati da una striscia a led che si estende per tutta la larghezza del portellone è notevole.

Audi A5, un vero “palcoscenico digitale”

Uno dei plus della nuova architettura elettronica è quella di poter gestire diversi pannelli Oled in modo congiunto. L’A5 si caratterizza quindi per una plancia hi-tech dominata da quello che la Casa chiama “palcoscenico digitale” e che è la somma dell’Audi virtual cockpit plus da 11,9″, del display curvo da 14,5″ con tecnologia OIed (di serie) e preposto al controllo del sistema MMI basato su Android Automotive e dallo schermo dedicato al passeggero da 10,9” (di serie per le varianti S line edition e sport attitude).

Il sistema Audi è molto reattivo e consente all’utente di sfruttare un sofisticato assistente vocale evocabile pronunciando “Hey Audi” e basato sull’intelligenza artificiale. Disponibile anche uno store online dove si possono scaricare applicazioni popolari. È stato rinnovato anche l’head-up display, ora in grado di gestire un’area di visualizzazione maggiore dell’85% rispetto al modello precedente.

Ibrido leggero “rinforzato”

Anche la gamma motori vede un robusto restlying ed è costituita dai due turbo benzina TFSI da 2.0 litri disponibili nelle varianti da 150 e 204 CV (quest’ultimo associato alla trazione integrale), dal TDI da 204 CV abbinato al sistema ibrido leggero mild hybrid plus a 48 volt, e dal V6 TFSI da 3,0 litri e 367 CV esclusivo dell’S5.

Audi A5, cambio di passo tecnologico

Tutte le unità sono abbinate al cambio automatico S tronic a 7 rapporti. Secondo l’Audi, in Italia l’unità diesel sarà quella preferita dalla maggior parte degli acquirenti. Il cuore pulsante del rinnovato sistema ibrido leggero è costituito dal powetrain generator (PGT), che include in un’unica unità compatta il motore elettrico solidale al cambio, l’elettronica di potenza, il sistema di raffreddamento dedicato e l’attuatore.

Secondo quanto dichiarato dalla società il PGT assicura maggiore ausilio elettrico incidendo in maniera positiva sulla riduzione dei consumi (meno 0,38 litri ogni 100 km) e delle emissioni di CO2 (meno 10 g/km). Inoltre, in fase di spinta, contribuisce con un massimo di 24 CV e 230 Nm di coppia. Mentre in decelerazione funziona da alternatore consentendo così la frenata elettroidraulica (le frenate di elevata intensità vengono invece gestite dai freni meccanici).

Audi A5, alla guida

Per tastare il dinamismo delle nuove A5 siamo stati in Col de Vance, territorio della Francia alle spalle di Nizza, perfetta transizione tra la Costa Azzurra e la mezza montagna. A bordo si ha la netta sensazione di essere protagonisti assoluti. L’abitacolo è avvolgente, ma è necessario prendere confidenza con il “palcoscenico digitale”, che racchiude nel medesimo pannello il cruscotto virtual cockpit da 11,9” e il display curvo da 14,5” (le cornici appaiono un po’ eccessive).

L’A5 è un’auto tutta da guidare. Colpisce lo sterzo progressivo: secco, diretto e sincero. Le curve del promontorio francese vengono metabolizzate senza alcun problema. Complici anche il “tiro” del quattro cilindri 2.0 TDI da 204 CV assistito dalla tecnologia ibrida leggera a 48 Volt, entrambi in perfetta simbiosi con il cambio a doppia frizione S tronic. L’assetto è rigido ma non esasperato e filtra bene le asperità del manto stradale. Menzione positiva anche per i sedili, comodi e con una perfetta consistenza della schiuma.

Convincente l’insonorizzazione: il rumore del diesel c’è ma non è fastidioso e le vibrazioni sono pressoché inesistenti. Attraverso l’apposito selettore si può andare a cambiare la modalità di guida, optando per una configurazione più sportiva o per una che preserva i consumi. Non convince pienamente la grafica del navigatore, che potrebbe indurre all’errore, specie se ci si trova in città dove le vie sono solitamente molto ravvicinate. Passo in avanti per quanto riguarda la semplificazione e razionalizzazione della gamma, ma la lista degli optional e dei pacchetti è ancora troppo corposa.

S5, la più cattiva

Meno approfondita la prova con l’S5, ma comunque sufficiente per capire la “tempra” della tedesca. L’S5 può contare sul propulsore top di gamma V6 TFSI a benzina di 3 litri e 367 CV oltre che su un assetto specifico accompagnato da un “pacchetto estetico” che rendono la vettura più dinamica e cattiva.

Il V6 è abbinato alla tecnologia mild hybrid e alla trazione integrale accompagnata dal differenziale posteriore, che distribuisce la coppia tra le due ruote per contenere il sottosterzo. La guida sul promontorio francese ha messo in risalto il dinamismo, grazie alle sospensioni sportive con controllo elettronico degli ammortizzatori, che abbassano l’altezza di 2 cm adattandosi al contesto stradale. Lo sterzo, con taratura ad hoc, è diretto e consistente e permette di pennellare le curve. Anche il cambio può contare su una specifica configurazione, che rende le cambiate più rapide.

I prezzi

L’Audi A5, proposta negli allestimenti Business, Business Advanced e S line edition, ha un prezzo di listino che parte da 50.150 euro per la berlina e 52.550 euro per la Avant, con l’arrivo nelle concessionarie previsto per il mese di novembre. Per la S5 servono 83.200 euro per la berlina e 85.600 euro per l’Avant. La dotazione di serie degli allestimenti base è piuttosto completa e, tra le altre cose, include il “clima” trizona, il park assist con retrocamera, i sedili riscaldabili, il palcoscenico digitale con doppio schermo, la smartphone interface, la ricarica wireless, l’impianto stereo da 180 Watt e i fari full led.

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