Testo di Mattia Eccheli
Il prezzo non è popolare, l’alimentazione non è convenzionale e il peso non è indifferente. Tutte queste negazioni non devono ingannare, perché la nuova Audi Q6 e-tron, guidata sulle strade della Toscana in declinazione SQ6 e-tron quattro, cioè il top di gamma a trazione integrale, regala ottime sensazioni. Che non fosse un Suv per tutte le tasche lo si sapeva anche prima, ma il listino dell’entry level (da 67.800 euro) è comunque interessante.
Riguarda un’auto già ben equipaggiata, con 292 Cv di potenza e generosa negli spazi (4,77 metri di lunghezza) e fino a quasi 1.530 di capacità massima del bagagliaio. E, soprattutto, con un’autonomia di 533 chilometri con una batteria da 83 kWh di capacità nominale, che però lievita a 641 con la declinazione Performance (long range), che monta l’accumulatore da 100 kWh e vanta 26 Cv.
Con la nuova piattaforma e l’affinamento tecnologico (in 6 anni, rispetto alla e-tron 55 quattro i consumi medi sono scesi del 33%, la percorrenza lievitata del 56%, la capacità di ricarica velocizzata dell’80% e le celle della batteria diminuite del 60%) Audi assicura molta efficienza in più ai suoi esigenti clienti. Che con la prossima A6 e-tron, il secondo modello nato sulla Premium Platform Electric condivisa con Porsche e destinato ad arrivare sul mercato italiano agli inizi del 2025, varrà oltre 700 chilometri di autonomia, grazie anche all’aerodinamica più spinta.
Il nuovo Suv elettrico Audi viene già presentato già al debutto “best in class” per la rapidità nel rifornimento: fino a 260 chilometri e dal 10 all’80% del pieno in poco più di 21 minuti. Lo consentono l’architettura a 800 Volt e i 270 kW a corrente continua. Il timore che i 2.400 chilogrammi di peso si facciano sentire viene eliminato da una dinamica di guida decisamente piacevole, legata alle nuove sospensioni meccaniche a due stadi (o pneumatiche adattive) e sterzo progressivo.
Il comfort è elevato non solo al lato guida, ma anche passeggero, dove Audi presenta lo schermo da 10.9” che si somma ai due del cruscotto digitale e multimediale (il solo a Oled). Quasi troppa grazia, anche se forma e altezza della strumentazione non disturbano chi conduce, pur invogliando spesso a guardare i monitor. La forma del lunotto posteriore e quella del cofano anteriore non offrono la miglior visibilità dietro e nemmeno una chiara percezione delle proporzioni dei veicolo davanti. Tutto cambia una volta “prese le misure” oppure impiegando i sistemi di assistenza.
I consumi dichiarati sono interessanti anche per la SQ6 e-tron quattro, naturalmente non guidata come si vorrebbe (ma non si può), per la quale sono tra i 17.5 e i 18.4 kWh/100 km. Nella prova tra autostrade, strade di grande comunicazioni, sterrati e altri tracciati toscani il computer di bordo ne consegna agli archivi uno di 21.4, naturalmente senza alcuna pretesa di valore statistico.
I chilometri percorsi sono stati quasi 210 e la velocità media di 48 km/h, ma senza grandi possibilità di rigenerazione dell’energia, che gli ingegneri del costruttore assicurano essere stata altamente ottimizzata e in grado di recuperare fino al 95% delle decelerazioni. Passi avanti anche con la pompa di calore e nella gestione termica predittiva, che porta la batteria alla temperatura giusta prima della ricarica. Il fondo piatto, tra l’altro in materiali compositi, contribuisce a migliorare i flussi d’aria con un miglioramento del coefficiente di penetrazione.
Altra interessante soluzione sono i fari posteriori “comunicanti”. Le firme luminose possibili sono 8, cui si somma la funzione che avvisa i veicoli che seguono di possibili pericoli (le luci rosse si trasformano in triangoli). Precisa in curva, la Audi SQ6 e-tron quattro si rivela facile da amministrare anche negli spazi strettissimi del centro di Firenze. Lo sterrato inserito nel percorso è troppo leggero per definirlo un fuoristrada: ci vuole ben altro per impensierire il Suv di Ingolstadt. Che quando si va giù pesante sul pedale dell’acceleratore fa vedere quanto può valere.
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