
C’era una volta la Maserati. No, non è un incipit passatista segno di tempi ormai passati, semplicemente restituisce una perfetta fotografia di quello che è oggi la Maserati. I dati del 2024 non lasciano spazio a interpretazioni: lo scorso anno l’impianto di Modena ha chiuso con 260 (duecentosessanta) unità, con un crollo della produzione del 79%. Il momento attuale della Casa del Tridente è preoccupante perché Stellantis sembra aver abbandonato quello che di fatto è il suo unico marchio di lusso.
Attualmente la compagnia italiana è costretta ad affrontare un periodo storico senza nessuna freccia al proprio arco. Sono usciti di scena importanti modelli come Ghibli, Quattroporte e Levante, che non sono stati adeguatamente sostituiti. L’attuale gamma è composta da GranTurismo, GranCabrio (prodotte a Mirafiori), MC20 (assemblata a Modena) e Grecale (prodotta a Cassino) che, tuttavia, non hanno registrato un grosso successo tanto da portare la Casa a cancellare il progetto della MC20 elettrica.
Nella storia di Maserati lo stabilimento di Modena è centrale: rappresenta infatti il vero e proprio cuore pulsante del Tridente. Ripercorriamo la sua storia, partendo dai risultati ottenuti nel 2024.

• Produzione Totale: 260 unità (-79%)
• Modelli Principali: Maserati MC20
Nel 2024 sono state quindi assemblate 260 vetture contro le 1.244 del 2023. Per tutto il 2024 la situazione dell’impianto è stata fortemente negativa con numerosi fermi produttivi coinvolgendo circa 130 lavoratori: nell’ultimo trimestre del 2024 si è lavorato solo per 10 giorni.
Il futuro non si preannuncia migliore. Con la creazione di un nuovo reparto verniciatura, sono stati completati gli investimenti relativi all’Atelier del Programma di Personalizzazione Fuoriserie, destinato alla creazione di modelli Maserati su misura.
Parallelamente è stato però sospeso il progetto full-electric Folgore su MC20 e MC20 Cielo, previsto nel 1° trimestre 2025. Nei due siti di Modena, oltre ai circa 260 diretti di produzione, 130 ingegneri sono stati assegnati al Maserati Engineering Team, mentre altri 400 ingegneri sono impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo al servizio delle altre realtà Stellantis.
Il Gruppo automobilistico, nell’ultimo incontro con il Mimit, ha annunciato un non meglio identificato “progetto alta gamma” con il coinvolgimento della Motor-Valley.

Nel cuore della Motor Valley, lo stabilimento Maserati di Modena in Viale Ciro Menotti (QUI la posizione), rappresenta un tassello fondamentale della storia dell’auto in Italia. Questa storica fabbrica, attiva sin dal 1940, è il punto di riferimento per la produzione delle vetture più esclusive del Tridente, grazie alla perfetta unione di artigianalità e tecnologia. Si tratta quindi di un vero e proprio atelier, con una produzione che mette al centro la cura per il dettaglio.
Maserati è stata fondata a Bologna il 1º dicembre 1914 da Alfieri Maserati, insieme ai fratelli Ernesto ed Ettore, come officina specializzata nella preparazione di vetture Isotta Fraschini. Durante la Prima Guerra Mondiale, l’azienda si dedicò alla produzione di candele di accensione per motori, prima di concentrarsi sulle competizioni automobilistiche. Nel 1926, la Maserati costruì la sua prima vettura da corsa, la Tipo 26, con la quale Alfieri Maserati ottenne la vittoria di classe alla Targa Florio. Nello stesso anno, il fratello Mario Maserati disegnò il celebre logo del Tridente, ispirandosi alla fontana del Nettuno di Bologna.

Negli anni successivi, Maserati consolidò la sua reputazione nelle corse automobilistiche con numerose vittorie, tra cui il Gran Premio di Tripoli del 1929 con la Tipo V4, che stabilì un record mondiale di velocità. Tuttavia, nel 1932, Alfieri Maserati morì a seguito delle complicazioni di un incidente subito anni prima, lasciando la gestione dell’azienda ai fratelli Ernesto, Ettore e Bindo.
Nel 1937, a causa di difficoltà finanziarie, i fratelli Maserati vendettero l’azienda all’imprenditore modenese Adolfo Orsi, pur rimanendo consulenti tecnici. Due anni dopo, nel 1939, la produzione venne trasferita a Modena, dove ha tuttora sede il marchio. Maserati continuò a ottenere successi sportivi, tra cui le vittorie alla 500 Miglia di Indianapolis nel 1939 e 1940 con la 8CTF, unico marchio italiano a riuscire in questa impresa.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Casa avviò la produzione di vetture stradali, iniziando con la A6 del 1947, disegnata da Pininfarina e dotata di un motore sei cilindri in linea.
Nel frattempo, la casa continuò a essere protagonista nelle competizioni: nel 1954 debuttò in Formula 1 con la 250F, con la quale Juan Manuel Fangio vinse il titolo mondiale piloti nel 1954 e nel 1957. Maserati si ritirò ufficialmente dalla Formula 1 nel 1960 per concentrarsi sulle vetture stradali, ma fornì ancora motori e supporto tecnico a team privati.

Negli anni ’50 e ’60, Maserati sviluppò modelli che segnarono la sua affermazione nel mercato delle GT. La 3500 GT, lanciata nel 1957, fu il primo modello prodotto su larga scala, seguita dalla più esclusiva 5000 GT e dalla Quattroporte del 1963, la prima berlina sportiva di lusso ad alte prestazioni. Nel 1967, la Ghibli, disegnata da Giorgetto Giugiaro, confermò il successo del marchio nel settore delle coupé di lusso.

Nel 1968, il Tridente fu acquisito dalla Citroën, che introdusse innovazioni tecniche come il sistema idropneumatico e i freni assistiti, utilizzati su modelli come la Bora e la Merak. Tuttavia, la crisi petrolifera del 1973 colpì duramente il mercato delle vetture sportive, portando Citroën a mettere Maserati in liquidazione nel 1975.
Il marchio fu salvato dall’industriale italo-argentino Alejandro de Tomaso, che ne assunse la guida e rilanciò la produzione con la Biturbo nel 1981. Questo modello, dotato di un motore V6 biturbo, fu pensato per ampliare il mercato della casa, ma iniziali problemi di affidabilità ne compromisero la reputazione. Durante la gestione De Tomaso, sono stati sviluppati anche i seguenti modelli: Karif, Shamal e Quattroporte IV.

Nel 1993, Fiat acquistò Maserati e, nel 1997, ne cedette il controllo alla Ferrari, che avviò un profondo rinnovamento tecnologico e industriale. Venne costruita una nuova fabbrica a Modena e nel 1998 fu presentata la 3200 GT, seguita nel 2003 dalla nuova Quattroporte, che ebbe un ottimo commerciale.
Nel 2005, Maserati tornò sotto il controllo diretto di Fiat e ampliò la gamma con la GranTurismo (2007) e la GranCabrio (2009), entrambe progettate da Pininfarina. Nel 2013 furono introdotte la Quattroporte VI e la Ghibli, seguite nel 2016 dalla prima suv della casa, la Levante.

Nel 2020, Maserati inaugurò una nuova fase con la presentazione della MC20, una supercar con motore Nettuno V6 biturbo sviluppato internamente. Nel 2022, il marchio ha avviato l’elettrificazione con la GranTurismo Folgore.
Con la fusione tra FCA e PSA, Maserati è entrata nel gruppo Stellantis e oggi insieme ad Alfa Romeo rappresenta un brand di lusso. Negli ultimi anni, il marchio ha subito un ridimensionamento della produzione a Modena, con una significativa riduzione del personale.
L’attuale sito produttivo di Modena si distingue per l’approccio semi-artigianale, con lavorazioni curate da tecnici specializzati che assemblano a mano ogni vettura. Oltre alla produzione, la struttura ospita il Maserati Innovation Lab, un centro nevralgico per lo sviluppo di soluzioni di elettrificazione.
Per Stellantis la Maserati attualmente non è una priorità. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: perché non puntare sull’unico marchio di lusso? Un brand che ha alle spalle una solida storia nel motorsport, tanto da aver conquisto due mondiali in F1? L’Innovation Lab è un “guscio vuoto”, con i lavoratori che sono stati riallocati.
La gamma del Tridente non può considerarsi minimamente competitiva nei confronti dell’agguerrita concorrenza. Rimane l’opzione Ferrari, che di fatto rappresenterebbe un ritorno del Tridente tra le braccia di Maranello. Il Cavallino Rampante potrebbe condividere parte del suo potenziale tecnico per cercare di risollevare le sorti di un marchio il cui destino appare segnato.
• A6 1500 (1947-1950) – prima vettura stradale Maserati
• A6GCS/53 (1953-1955) – vettura da corsa che ha trionfato alla Mille Miglia
• 3500 GT (1957-1964) – prima Maserati prodotta su larga scala
• 5000 GT (1959-1965) – Gran Turismo esclusiva, costruita in soli 34 esemplari
• Sebring (1962-1969) – coupé sportiva derivata dalla 3500 GT
• Mistral (1963-1970) – prima Maserati con motore a iniezione.
• Quattroporte I (1963-1969) – prima berlina sportiva di lusso del marchio
• Ghibli I (1967-1973) – coupé disegnata da Giugiaro
• Indy (1969-1975) – GT a quattro posti con motore V8.
• Bora (1971-1978) – prima Maserati stradale a motore centrale
• Merak (1972-1983) – coupé derivata dalla Bora con motore V6
• Khamsin (1974-1982) – Gran Turismo a motore anteriore con design Bertone
• Kyalami (1976-1983) – coupé basata sulla De Tomaso Longchamp
• Quattroporte III (1979-1990) – versione rinnovata della berlina di lusso
• Biturbo (1981-1994) – modello strategico per aumentare le vendite, prodotto in numerose varianti
• Shamal (1989-1996) – coupé sportiva con motore V8 biturbo
• Quattroporte IV (1994-2001) – berlina sportiva compatta
• 3200 GT (1998-2002) –coupé con motore V8 biturbo
• Spyder (2001-2007) – prima Maserati con motore Ferrari V8
• Coupé (2002-2007) – evoluzione della 3200 GT, con motore aspirato
• MC12 (2004-2005) – supercar basata sulla Ferrari Enzo, omologata per il FIA GT
• GranTurismo (2007-2019, dal 2023) – coupé a motore anteriore V8 e, dal 2023, anche elettrica (Folgore).
• GranCabrio (2009-2019, dal 2024) – versione scoperta della GranTurismo
• MC20 (dal 2020) – supercar con telaio in fibra di carbonio e motore Nettuno V6
• MC20 Cielo (dal 2022) – variante spider della MC20 con tetto retrattile in vetro
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