
Monaco di Baviera ha ospitato la mobilità del futuro. Dal 9 al 14 settembre 2025, la città tedesca diventa il palcoscenico internazionale della 73ª edizione del Salone di Monaco 2025, IAA Mobility, confermandosi capitale globale dell’innovazione su strada.
In questo articolo però prenderemo in rassegna le novità più interessanti che sono state presentate dalle Case automobilistiche all’evento.
Il colosso dell’elettronica cinese ha portato alla rassegna tedesca i suv elettrici Aito M5 e M7. Il brand Aito, acronimo di Adding Intelligence to Auto, nasce dalla collaborazione con l’azienda automobilistica Seres, che si è occupata dell’ingegnerizzazione dei veicoli. Mentre Huawei ha curato il software.
Aito M5 EV è sul mercato cinese da qualche anno. Si tratta di un suv di medie dimensioni (è lungo 478 cm), proposta sia con motore singolo che doppio. La versione monomotore ha una potenza di 271 cv e prevede una batteria LFP della CATL da 80 kWh, che consente un’autonomia di 620 km secondo gli standard cinesi. La versione a trazione integrale è dotata di un motore supplementare all’anteriore con una potenza di 224 cv, entrambi le unità a corrente sono alimentati dal medesimo pacco batteria, che in questo caso assicura un’autonomia di 552 km. Grande attenzione per l’infotelematica di bordo. È disponibile anche nella variante ibrida plug-in.

Aito M7 è un suv ibrido plug-in di dimensioni maggiori rispetto a M5 (è lungo 500 cm). Adotta un sistema ibrido con range extender che abbina un motore termico turbo da 1,5 litri a un’unità elettrica da 272 cv. Disponibile anche la variante con trazione integrale che aggiunge all’anteriore un secondo motore elettrico da 177 cv, per una potenza complessiva di 455 cv e 660 Nm. L’autonomia elettrica varia, a seconda della versione, da 195 a 165 km.

La Casa di Ingolstadt ha portato a Monaco la nuova Audi Q3 sportback che è già stata presentata nei giorni scorsi e vi abbiamo già raccontato QUI.

La compagnia ha inoltre presentato la Concept C (QUI il nostro articolo dedicato), prototipo dal design molto più essenziale rispetto a quello al quale ci ha abituato la Casa di Ingolstadt negli ultimi anni e contraddistinguerà tutti i modelli a venire.
TT ma non solo
La coupé/roadster Concept C non è solamente la prefigurazione della prossima TT che arriverà nel 2027 (la generazione precedente è uscita di produzione nel 2023) ma è anche un manifesto di stile che indica come cambierà prossimamente l’approccio futuro al design, esterno e interno, dell’Audi.
Calandra al minimo
Questo prototipo, lungo poco più di 4 metri e mezzo e disegnato dal toscano Massimo Fascella (ex capo del design di Jaguar Land Rover), ha linee morbide e minimaliste. Il vero aspetto discriminante rispetto al passato, però, è la calandra piccola e verticale che va nettamente in controtendenza rispetto allo space frame utilizzato finora e che, via via, si è fatto sempre più invasivo. Sia davanti che dietro, poi, i gruppi ottici presentano la novità dei quattro punti luce e spicca l’assenza del lunotto (al suo posto c’è una griglia), di conseguenza la visibilità posteriore è assicurata da telecamere.
Tocco nostalgico
L’ispirazione per le forme e le proporzioni della nuova mascherina viene dall’Auto Union Type C del 1936 e, non a caso, c’è anche una evidente assonanza nel nome. L’Auto Union, lo ricordiamo, è uno dei marchi storici tedeschi confluiti nel tempo a costituire l’Audi e la sua Type C del 1936 (progettata da Ferdinand Porsche ben prima che l’ingegnere tedesco si mettesse in proprio) era una monoposto vincente che conquistò anche numerosi record di velocità arrivando a sfiorare i 430 km/h.

La Baw 212 è un “vero” fuoristrada razionale con uno stile a metà strada tra quello della Suzuki Jimny e della Jeep Wrangler. Ha le seguenti misure: 470 cm di lunghezza, 190 cm di larghezza e 193 cm di altezza. Il passo è di 286 cm. A spingerla un motore diesel da 2 litri con potenza di 166 cv. L’unità è abbinata a una trazione integrale inseribile e cambio automatico a 8 velocità. A importare in Europa questo fuoristrada cinese della Baw sarà la IndiMO Automotive, che inizierà le vendite subito dopo il Salone di Monaco, rassegna nella quale verrà comunicato anche il prezzo della vettura.

La casa bavarese ha fatto gli onori di casa portando a Monaco la nuova iX3, primo modello sviluppato sulla piattaforma Neue Klasse (QUI il nostro articolo dedicato).

È il primo prodotto Bmw che nasce sulla piattaforma Neue Klasse specifica per auto elettriche, ma è un concentrato di tecnologie e idee stilistiche che saranno integrate praticamente in tutte le prossime bavaresi (anche termiche e ibride) che prenderanno forma nei prossimi anni. Secondo Monaco: 40 da qui al 2027.
Sapore di anni ’60
Si tratta di un suv o, come dicono a Monaco da anni per differenziarsi dalla concorrenza, una sav (sports activity vehicle) completamente elettrica e con un linguaggio di design nuovo. Che prende le distanze da quanto visto fin qui in tempi recenti ma non rispetto al passato, visto che il muso ricorda molto da vicino le Bmw degli anni 60 e 70. Soprattutto nella parte centrale, caratterizzata dal “doppio rene” verticale con dimensioni finalmente non più ipertrofiche. E una nuova firma luminosa prende il posto delle cromature.

La vista laterale mostra superfici vetrate a filo e maniglie a scomparsa, mentre i fanali posteriori interpretano in modo più orizzontale la caratteristica a “L” della Bmw. E, secondo la Casa, “è stata registrata una protezione completa del design” per mettersi al riparo da possibili repliche cinesi. I cerchi in lega leggera di serie sono da 20 pollici, ma sono disponibili anche quelli da 21 e 22 pollici in opzione.

La lunghezza è di 4,8 metri, la larghezza di 1,9 e l’altezza 1,6. Il Cx è di soli 0,24 e la capacità di carico va da 520 a 1750 litri, ma sotto il cofano c’è un vano da 58 litri. Grazie alla compattezza della meccanica elettrica l’abitabilità è notevole per tutti i cinque occupanti e gli interni hanno un design pulito e minimalista.

Il cruscotto “flottante” si collega idealmente ai pannelli delle portiere e crea un effetto avvolgente per i passeggeri. Ed è rivestito in un tessuto retroilluminato che vuole creare un’atmosfera calda e accogliente all’interno.

Non solo touch
Ci sono comandi fisici per tergicristalli, indicatori di direzione, retrovisori esterni, volume del sistema audio, cambio, freno di stazionamento, luci di emergenza, lunotto termico e sbrinamento. Mentre per le altre funzioni la vettura ricorre a comandi a sfioramento.

La plancia Panoramic iDrive riunisce quattro elementi in un unico sistema di visualizzazione e controllo. Le informazioni vengono proiettate sull’intera larghezza del parabrezza, da un montante all’altro, mentre i contenuti al centro e sul lato del passeggero anteriore possono essere adattati ai gusti e alle esigenze personali. Il sistema multimediale integra Spotify, giochi elettronici e un’app di streaming video che offre Disney+, YouTube e altre piattaforme video on demand. Ma è disponibile anche un’app per le videochiamate e, in aggiunta, ci sono oltre 60 app di terze parti nelle categorie musica e audio, intrattenimento, giochi, notizie e viaggi e informazioni locali.

Autonomia e carica da record
La iX3 50 xDrive presentata in anteprima ha la trazione integrale e utilizza due motori elettrici (motore sincrono davanti e asincrono dietro) per una potenza complessiva di 469 cv e una coppia di 645 Nm. Secondo la Casa accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e raggiunge i 210 km/h (130 mph). Si distingue anche per la tecnologia eDrive di sesta generazione e un’autonomia promessa che supera addirittura gli 800 km (805 secondo i dati ufficiali). La batteria da 108,7 kWh a 800 volt può essere ricaricata in corrente continua fino a 400 kWh. Il che significa che, in condizioni ideali, si possono recuperare fino a 372 km di autonomia in soli 10 minuti. Mentre i rifornimenti in corrente alternata possono avvenire più normalmente a 11 o 22 kWh.

Da 69.900 euro
E a differenziare l’esperienza di rifornimento c’è uno sportello di ricarica intelligente che rileva l’intenzione del guidatore all’approssimarsi alla colonnina e si apre automaticamente. Per poi richiudersi dopo il “pieno”. Per contenere i costi di produzione, la iX3 sarà costruita nel nuovo stabilimento a Debrecen, in Ungheria. La commercializzazione della La iX3 50 xDrive, che sarà disponibile anche con gli allestimenti M Sport e M Sport Pro, inizierà in Europa nella prossima primavera e in estate negli Stati Uniti. Il prezzo della iX3 50 xDrive, la prima ad arrivare sul nostro mercato, è di 69.900 euro (IVA e messa su strada inclusa). Gli allestimenti M Sport e M Sport Pro costano rispettivamente 73.700 euro e 76.400 euro. In un secondo momento arriveranno altre varianti anche di gamma più bassa.

La Byd ha portato al salone la nuova Seal 06, disponibile sia in versione elettrica che plug-in hybrid.

Particolarmente interessante la Seal 06 DM-i Touring, una station wagon ibrida plug‑in che promette oltre 1000 chilometri di autonomia. Le dimensioni sono da segmento D – 485 cm di lunghezza – e il bagagliaio, con una capacità di carico da 670 a 1535 litri.

La Raval in stadio di concept è stata una delle novità più attese: compatta elettrica lunga circa 4 m, nasce su base Volkswagen ID.2, e promette un’autonomia di circa 450 km. Sarà proposta in versione quasi definitiva, con impostazione sportiva tipica del marchio.
Accanto, la showcar Tindaya che introduce il nuovo linguaggio Cupra (QUI per maggiori informazioni).

La Dongfeng potrebbe presentare la citycar elettrica Box, un’auto pensata per la mobilità urbana a basso costo.

Il Gruppo cinese GAC (Guangzhou Automotive Group) presenta all’IAA di Monaco Aion V e Aion UT, entrambi modelli a batteria. Aion V è un suv già omologato per l’Europa lungo 460 cm. È disponibile nella versione da 204 cv con batteria da 62 kWh, e nella variante da 224 cv abbinabile a batterie da 75 o 90 kWh, tutte con chimica LFP (litio‑ferro‑fosfato).

La Aion UT è una berlina compatta da 427 cm con forme e proporzioni che ricordano la Volkswagen ID.3. Disponibile a trazione anteriore da 136 cv abbinabile a due tagli di batteria: 35 o 44 kWh. Le rispettive autonomie, omologate secondo il protocollo cinese, sono di 330 e 420 km.

Il marchio di lusso della Hyundai, Genesis, che arriverà anche in Italia, porta alla rassegna tedesca l’attuale gamma composta dai suv GV60 e GV70 e dalla berlina G80. Tutti i modelli verranno proposti nella sola variante elettrica.
GV60 è un suv lungo 450 cm disponibile in tre versioni: a trazione posteriore con 228 cv, a trazione integrale con complessivi 318 cv e Performance con 435 cv. La batteria è da 77,4 kWh.

GV70 è un suv lungo 471 cm. Dotato di due motori elettrici, uno per asse, offre trazione integrale e una potenza complessiva di 435 cv (che diventano temporaneamente 490 cv con la modalità Boost). La batteria è da 77,4 kWh con percorrenza omologata di 455 km.

Genesis G80 è la versione elettrica della berlina premium G80, misura 5 metri in lunghezza. Anch’essa equipaggiata con due motori elettrici e trazione integrale, sviluppa 365 cv e 700 Nm. La batteria da 94,5 kWh garantisce un’autonomia fino a 570 km (WLTP). Grazie all’architettura a 800 V, supporta la ricarica ultra‑rapida fino a 350 kW, passando dal 10 all’80% in circa 20 minuti. È disponibile anche la funzione V2L per alimentare dispositivi esterni.


Ci mancherebbe che Hyundai, costruttore attento e all’avanguardia, non avesse colto per tempo le potenzialità del mercato europeo nel segmento delle auto compatte. E infatti dal Salone di Monaco, con un profluvio di lettere ‘C’, la Casa coreana anticipa la prossima candidata a ritagliarsi uno spazio di rilievo nel segmento B elettrico: la Concept Three, city car compatta, che è in pratica il trailer stilistico della Ioniq 3.

Con quasi 4,3 metri di lunghezza e appena sotto 1,95 metri di larghezza, il prototipo coreano sintetizza le sue linee compatte e acquattate combinando un’altezza di 1,4 metri e un passo di 2,7 metri per uno spazio interno che viene enfatizzato dai sedili a guscio, dagli arredi minimal, dalla strumentazione essenziale e dall’alternanza dei colori giallo e grigio.

Acciaio hatchback
Le linee esterne, tarate dal centro stile europeo, vengono definite da Hyundai con la classica nomenclatura inglese: si va da Art of Steel (per magnificare le tecnologie siderurgiche della Casa e le caratteristiche di resistenza e flessibilità dell’acciaio) a Aero Hatch (definita come “’efficienza aerodinamica con una linea del tetto distintiva combinata con un portellone posteriore verticale, nel segno di una perfetta versatilità urbana”). C’è poi il Material-Driven Design, cioè il coordinamento di maateriali, colori e finiture nel gioco di rinvii interno-esterno.
EV a tutta Europa
La firma luminosa tipica delle EV di Hyundai (Parametric Pixel) è presente sia nella parte anteriore che in quella posteriore di Concept Three. Non manca poi il gioco del fantasmino presente in varie parti della Concept, che magari verrà conservato in forma ridotta negli esemplari di serie.

Il prototipo presentato all’IAA Mobility di Monaco anticipa anche la strategia di Hyundai, che prevede l’offerta di almeno una versione elettrificata per ogni modello in Europa entro il 2027 e l’introduzione di 21 modelli EV a livello globale entro il 2030.
La Kia a Monaco ha portato la compatta EV4 e il concept della piccola EV2. Nello stand Kia anche la première europea del suv EV5 e il PV5, modello progettato sulla nuova piattaforma dedicata ai veicoli commerciali.
Kia EV4 debutterà sul mercato nel quarto trimestre di quest’anno ed è il primo veicolo elettrico del brand costruito in Europa, specificamente per i clienti europei. Lunga 443 cm, presenta una carrozzeria con proporzioni da crossover. È costruita sulla piattaforma globale modulare da 400 V (E‑GMP) ed è disponibile nella configurazione con batteria standard da 58,3 kWh o long‑range da 81,4 kWh. Le percorrenze dichiarate nel ciclo WLTP sono di 410 km per la standard e 590 km per la long range.

Kia Concept EV2 è un suv compatto che offre un’anteprima di un prossimo modello elettrico della Casa. Verrà costruita nella fabbrica di Žilina (Slovacchia).

All’IAA Mobility 2025 l’azienda cinese Leapmotor ha portato in anteprima mondiale la nuova B05 e lanciato ufficialmente sul mercato europeo il suv B10.
B05: la compatta che mancava
Debutta in anteprima mondiale Leapmotor B05, hatchback che punta su design e tecnologia. Costruita sulla filosofia “Tech-Nature”, la B05 di distingue per linee muscolose a dettagli high-tech, come le portiere a filo senza telaio e i cerchi in lega da 19’’ di colore nero e dalla connotazione sportiva. Le dimensioni (443 cm x 188 cm x 152 cm, con passo di 273 cm) la collocano nel cuore del segmento C.

Le specifiche tecniche
Le specifiche di Leapmotor B05 non sono state comunicate, tuttavia, è possibile che possa condividere con il suv B10 lo stesso impianto tecnologico. Quindi, probabile la presenza di un motore a corrente da 218 cv alimentato da un pacco batterie di 56,2 kWh nella variante Pro o di 67,1 kWh nella ProMax.

Leapmotor B10: ok, il prezzo è giusto
Il secondo grande debutto è Leapmotor B10, suv elettrico che viene proposto a 26.900 euro. Disponibile con due “taglie” di batteria (56,2 kWh e 67,1 kWh), offre fino a 434 km di autonomia WLTP, ricarica rapida fino a 168 kW e 0 a 100 km/h in 8 secondi. Le consegne partiranno da settembre.

Due allestimenti: Life e Design
Due gli allestimenti proposti: Life e Design. La versione d’ingresso offre già una dotazione molto ricca: tetto panoramico da 1,8 m², cerchi da 18″, telecamere a 360°, pacchetto ADAS completo. La Design aggiunge sedili in pelle eco riscaldati, ventilati e regolabili elettricamente, impianto audio premium con 12 speaker, portellone elettrico e vetri oscurati.
I prezzi partono da 29.900 euro per la Life con batteria da 56,2 kWh e fino a 33.400 euro per la Design con la batteria più grande. Con la promozione di lancio, la versione base è proposta a 26.900 euro.
Leapmotor B10: i prezzi
| Versione | Batteria | Autonomia WLTP | Prezzo di listino | Prezzo promozionale |
|---|---|---|---|---|
| B10 Life | 56,2 kWh | Fino a 361 km | 29.900 € | 26.900 € |
| B10 Design | 67,1 kWh | Fino a 434 km | 33.400 € | – |
L’azienda americana Lucid, conosciuta per la berlina di lusso Air, debutta in Europa con il suv Gravity, che sarà disponibile a partire da 94.900 euro nell’allestimento Grand Touring. Tecnicamente il suv è equipaggiato con un powertrain con doppio motore con una potenza complessiva di 828 cv. Mentre l’autonomia dovrebbe essere di circa 700 km. Tanta cura per la qualità dell’intrattenimento, grazie alla presenza di un impianto audio Surreal Sound Pro con ben 22 diffusori. Le dimensioni XXL (è lunga 5 metri) consentono anche l’installazione di una terza fila di sedili.

Non è una battuta: con la nuova GLC elettrica, Mercedes-Benz ha messo ordine in casa. Da oggi la gamma a batteria viene assimilata a quella termica perché la vettura protagonista dell’IAA Mobility va ad affiancare quella con i motori termici sul mercato dal 2022. A parte il nome in comune, però, i due modelli saranno diversi in tutto e per tutto. E anche la piattaforma è tutta nuova: qui debutta l’architettura MB.EA, su cui queste ultime saranno sviluppate. Un nuovo “frame” che ha consentito un autentico salto di qualità in termini di software, con il lancio del sistema operativo MB.OS, basato su chip capaci di 254 trilioni di operazioni al secondo e di integrare e gestire senza soluzione di continuità l’intelligenza artificiale di Google (per la navigazione) e Microsoft.

Più grande della termica
Lunga 4,84 m e caratterizzata da un passo di ben 2,97 m, la GLC elettrica è più grande di 12 centimetri nella prima misura e di 8 nell’interasse. La vettura colpisce per il cofano lungo e il frontale molto verticale. E poi ci sono gli stilemi: qui compaiono per la prima volta la griglia che caratterizzerà tutte le elettriche di alta gamma dei prossimi anni, con i suoi 942 punti luminosi (e le animazioni relative) e un posteriore audace, attraversato da una fascia in nero lucido che racchiude i quattro gruppi ottici a forma di stella, riecheggianti in qualche modo la formulazione della recente AMG GT XX.

Mbux Hyperscreen
Gli interni segnano uno stacco ancora più forte tra termica ed elettrica. Merito dell’ultima versione dello scenografico Mbux Hyperscreen che combina tre display separati sotto un’ampia superficie di vetro: un quadro strumenti da 10,3 pollici, un display centrale da 14 e un display passeggero sempre da 14.

Si tratta dello schermo più grande mai proposto su una Mercedes-Benz: in più è stato brevettato un sistema che modifica l’intensità dell’illuminazione in maniera dinamica, ampliando le possibilità di personalizzazione e migliorando ulteriormente la sicurezza. Davanti al guidatore è proiettata la strumentazione, mentre al centro sono sempre visibili i comandi touch per climatizzazione e funzioni secondarie.
Lo spazio non manca anche per il bagagliaio che offre 570 litri in configurazione base e si espande a 1.740 litri con lo schienale ribaltato. Altri 128 litri sono disponibili nel frunk anteriore.

A 800 Volt
L’introduzione della nuova architettura ha permesso anche di compiere un passo in avanti sul fronte dell’impianto elettrico di bordo: la GLC può essere caricata a 800 volt, con il risultato di recuperare in soli 10 minuti un’autonomia pari a 303 km per la sua batteria da 94 kWh. A proposito di autonomia: il modello di lancio (la GLC 400 4Matic, che arriverà in Italia nel primo semestre del 2026) è omologata per un totale di 713 km sul ciclo Wltp, grazie a un consumo dichiarato di 14,9-18,8 kWh.

Figli delle stelle
Tra le tante e sofisticate soluzioni tecniche, spicca il sistema frenante One-Box che fornisce una sensibilità costante e sicura del pedale del freno sia che la frenata avvenga attraverso il recupero di energia sia per attrito convenzionale. Nell’equipaggiamento si nota il grande tetto panoramico elettrocromico Sky Control, che può essere oscurato a segmenti separati ed è impreziosito dalla presenza di 162 stelle. A proposito di stelline, nel mare di optional sfiziosi: ci ha colpito la possibilità di avere una versione illuminata della griglia, con 942 punti a led retroilluminati che può anche essere animata.


Mini ha scelto il Salone di Monaco per presentare due one-off realizzate insieme a Deus Ex Machina, marchio australiano noto per custom motociclistici e abbigliamento lifestyle. Le vetture si chiamano The Skeg e The Machina e propongono due interpretazioni opposte: la prima è elettrica e richiama materiali e forme del surf, la seconda è a benzina e rievoca l’estetica delle corse.
The Skeg e The Machina

“The Skeg” nasce sulla base della Mini JCW Electric, con potenza fino a 190 kW (258 cv). Ispirata al mondo surf, si distingue per la livrea giallo-argento, i pannelli in fibra di vetro semitrasparente e lo spoiler che richiama il profilo di una tavola. L’abitacolo riprende la stessa filosofia: sedili in neoprene, cruscotto in fibra di vetro e vani dedicati alle mute trasformano l’abitacolo in un ambiente dal sapore “coastal lifestyle”.

“The Machina”, invece, è una Mini JCW benzina da 231 cv, caratterizzata da livrea rosso-bianco-nera e richiami diretti al motorsport, dai fari supplementari al diffusore posteriore ispirato alle corse. All’interno troviamo cinture a cinque punti, roll-bar e materiali grezzi, a sottolineare il legame con l’autenticità della guida sportiva.

Una collaborazione che va oltre le auto
Oltre alle due one-off, Mini e Deus lanciano una capsule collection di abbigliamento che sarà disponibile dall’8 settembre 2025 online e nei negozi Deus. La linea riprende i codici stilistici della partnership, unendo artigianalità e richiami racing.


All’IAA Mobility di Monaco i brand cinese del gruppo Chery hanno presentato due novità destinate al mercato europeo: la Jaecoo 5 e la Omoda 7, entrambe attese anche nelle concessionarie italiane entro la fine dell’anno. A fianco dei due modelli inediti saranno esposti e disponibili per i test drive alcuni dei prodotti già commercializzati, tra cui la Omoda 5 BEV, la Jaecoo 7 Super Hybrid e la Omoda 9 Super Hybrid.
Jaecoo 5
La Jaecoo 5, mostrata in anteprima nazionale al MiMo, è un suv compatto lungo 438 cm che si posiziona sotto la Jaecoo 7 all’interno della gamma. Le linee esterne squadrate si caratterizzano per un’ampia calandra a listelli verticali, fari full led e tetto che si può avere in una tinta contrasto con la carrozzeria. Le vetrature ampie e il tetto panoramico fisso da 1,45 metri quadrati favoriscono la luminosità dell’abitacolo, mentre i sedili in eco-pelle certificata TÜV garantiscono resistenza e sicurezza anche per chi viaggia con animali al seguito.

La dotazione tecnologica è centrata su un display verticale da 13,2 pollici che gestisce infotainment, climatizzazione e navigazione, con connettività wireless e funzioni dedicate all’intrattenimento. A bordo si trovano numerosi vani portaoggetti e un bagagliaio con capacità variabile tra 480 e 1180 litri.

La gamma prevede tre varianti di motorizzazione: benzina 1.6 turbo da 147 cavalli, full hybrid da circa 204 cavalli complessivi e una versione elettrica con 204 cavalli e batteria da 61 kWh per un’autonomia di circa 400 chilometri. L’arrivo nelle concessionarie italiane è fissato per l’autunno, con prezzi che dovrebbero partire intorno ai 25 mila euro.
Omoda 7
Allo stand di Monaco farà il suo debutto europeo anche l’Omoda 7, un crossover lungo 466 cm e con un passo di 272 cm che si colloca tra la più compatta Omoda 5 e l’ammiraglia Omoda 9. Il design segue il linguaggio stilistico “Art in motion X”, con linee tese e gruppi ottici caratterizzati da una firma luminosa dinamica.

L’abitacolo si distingue per un display centrale da 15,6 pollici con funzione scorrevole, impianto audio a 12 altoparlanti e illuminazione ambientale configurabile. Non mancano sedili massaggianti e sistemi di insonorizzazione evoluti che migliorano comfort e silenziosità.

E sul fronte delle motorizzazioni, Omoda 7 sarà disponibile con il 1.6 turbo benzina da 147 cavalli e con una versione plug-in hybrid che abbina un’unità benzina 1.5 da 143 cavalli a un motore elettrico, per una potenza complessiva di 347 cavalli e un’autonomia complessiva di circa 1.200 chilometri, di cui fino a 95 a zero emissioni. L’arrivo in Italia è previsto tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025.
Per i 60 anni dal debutto della Experimental GT – concept presentato al Salone di Francoforte del 1965 e considerato la “madre” della Opel GT di serie (1968), prima vera sportiva del marchio – Opel porta a Monaco la Corsa GSE Vision Gran Turismo, un concept disponibile anche in versione digitale sul celebre videogame Gran Turismo 7.

In arrivo anche la Mokka GSE in veste definitiva (QUI maggiori info) e la nuova Astra plug-in, con motore più potente e batteria fino a 85 km in modalità elettrica. Sullo stand sono stati inoltre presentati concept legati al futuro software-defined vehicle previsto per la prossima Corsa.

Debutto tedesco alla IAA Mobility per la Polestar 5, modello di punta della Casa svedese controllata dal colosso cinese Geely. Mette nel mirino la Porsche Taycan, posizionandosi nel medesimo segmento delle berline di lusso elettriche.
Dal concept alla realtà
La Polestrar 5 è la concretizzazione del concept Precept visto nel 2020. Ora quel progetto è diventato realtà. Cinque metri di eleganza scandinava, tanta tecnologia, materiali sostenibili e prestazioni da supercar.
Il design resta fedele al concept. Minimalismo stilistico caratterizzato da superfici pulite, sbalzi corti, cofano basso, coda tronca e tetto filante. I fari a doppia lama e la SmartZone integrano radar e sensori senza sacrificare l’estetica. I dettagli neri lungo la fiancata congiuntamente alla forma del tetto, tipica di una coupé, slanciano la visione laterale, mentre il tetto panoramico da oltre 2 metri quadrati inonda l’abitacolo di luce. Il Cx della versione Dual Motor è di 0,24.

Interni di qualità
L’abitacolo unisce rigore nordico e materiali innovativi. I sedili Recaro, ribassati e avvolgenti, sono rivestiti in MicroTech o in pelle Nappa eco-certificata. Dietro, la configurazione 4+1 permette di scegliere tra comfort o versatilità. Fibra di lino ampliTex, plastiche bio e rivestimenti in PET riciclato sono ovunque, anche nel bagagliaio posteriore da 365 litri e nel vano anteriore da 62.
Al centro della plancia, il display da 14,5” con sistema Android Automotive integra Google e alcune personalizzazioni Polestar. La strumentazione da 9” è solidale alla colonna dello sterzo, mentre l’head-up display da 9,5” completa il “pacchetto tecnologico”. L’impianto audio è firmato Bowers & Wilkins (21 speaker, 1.680 W), supportato da luci ambientali laser-line e riduzione attiva del rumore.

Tanta potenza
Sotto la scocca, la piattaforma in alluminio PPA dovrebbe garantisce rigidità e leggerezza. Il pacco batterie da 112 kWh supporta un’architettura a 800 Volt che assicura una ricarica fino a 350 kW. Due le versioni: Dual Motor da 748 cv (550 kW) e 812 Nm: 0-100 in 3,9 s e autonomia di 670 km WLTP e Performance da 884 cv (650 kW) e 1.015 Nm: 0-100 in 3,2 s e autonomia 565 km. Entrambe le versioni sono autolimitate a 250 km/h. Freni Brembo, sospensioni MagneRide e gomme Michelin su cerchi da 22” completano la dotazione dinamica.
In termini di assistenza alla guida, la Polestar 5 offre 11 telecamere, radar, 12 sensori a ultrasuoni e 8 airbag. Il sistema Pilot Assist gestisce velocità e traiettoria fino a 150 km/h.
Il listino parte da 119.900 euro per la Dual Motor, mentre la Performance tocca i 142.900 euro. Un prezzo da ammiraglia, per un’auto che rappresenta il meglio del design, della tecnologia e della sostenibilità secondo Polestar.

All’IAA di Monaco ha debuttato la Porsche 911 Turbo S, che è la 911 di serie più potente di sempre. A spingerla il motore T-Hybrid, che eroga 711 cv, registrando un incremento di 61 cv rispetto al modello precedente. Si tratta della medesima tecnologia che ha debuttato sulla 911 Carrera GTS nel 2024 e che nella 911 Turbo S è stata affinata.
La nuova Porsche 911 Turbo S può essere ordinata a partire da 280.157 euro. Il prezzo della 911 Turbo S Cabriolet parte da 294.667 euro. In Europa, le consegne inizieranno tra la fine del 2025 e il 2026.
Più potenza
Questo boost di potenza è stato ottenuto grazie ai due turbo elettrici (eTurbo) che assicurano una coppia di 800 Nm disponibile tra 2.300 e 6.000 giri al minuto. La curva di massima potenza si contraddistingue per un picco esteso che si registra tra 6.500 e 7.000 giri al minuto dell’albero motore.
Prestazioni super
La batteria ad alta tensione ha una capacità di 1,9 kWh (è la stessa unità di accumulo energetico della 911 Carrera GTS), mentre il motore elettrico è contenuto all’interno del cambio
PDK a otto rapporti; la potenza viene trasmessa al sistema di trazione integrale Porsche Traction Management (PTM).
L’accelerazione da 0 a 100 km/h della Turbo S Coupé è stata ridotta di 0,2 secondi rispetto al modello precedente, attestandosi a 2,5 secondi. Per raggiungere i 200 km/h occorrono 8,4 secondi, il che rappresenta un miglioramento di 0,5 secondi. La velocità massima della nuova 911 Turbo S è di 322 km/h.

Le doti dinamiche
Nonostante la “zavorra” del sistema ibrido, che si traduce in 85 kg in più, la nuova 911 Turbo S ha registrato un tempo sul giro al Nürburgring Nordschleife di 7:03.92 minuti, quasi 14 secondi in meno rispetto al modello precedente.
“Il peso in più non si avverte affatto. Al contrario: l’auto risulta molto più agile, ha una maggiore aderenza ed è notevolmente più veloce rispetto al modello precedente in tutti i tratti rilevanti del circuito”, spiega Jörg Bergmeister, Brand Ambassador di Porsche, che ha partecipato allo sviluppo e ai test della nuova 911 Turbo S, stabilendo il tempo ufficiale sul giro.

Freni e pneumatici ottimizzati
Gli ingegneri della Porsche hanno adeguato i componenti della vettura alle prestazioni. La nuova generazione di pneumatici utilizzati sulla 911 Turbo S dovrebbe garantire una tenuta sull’asciutto nettamente superiore, mantenendo buone prestazioni sul bagnato.
L’asse posteriore monta ora pneumatici più larghi di dieci millimetri rispetto al modello precedente, nella misura 325/30 ZR 21. Sull’asse anteriore si trovano pneumatici 255/35 ZR 20. L’impianto frenante in carboceramica PCCB di serie è dotato di nuove pastiglie dei freni, realizzate con un mix di materiali derivati dal mondo delle corse e in grado di sopportare carichi estremi. Gli ingegneri hanno aumentato il diametro dei dischi freno sull’asse posteriore da 390 mm a 410 mm. Sull’asse anteriore sono montati dischi freno con un diametro di 420 mm.

Aerodinamica attiva intelligente
Il raffreddamento e l’efficienza della nuova 911 Turbo S sono stati ottimizzati. All’anteriore, le alette di ventilazione e il diffusore attivi, insieme al profilo variabile dello spoiler, e all’alettone posteriore estendibile, compongono un sistema che dovrebbe assicurare una giusta efficienza.
A seconda della situazione di guida, gli elementi aerodinamici attivi riducono in modo intelligente la portanza o la resistenza aerodinamica (quando sono retratti). Secondo la Casa, il coefficiente di resistenza aerodinamica della 911 Turbo S Coupé si riduce del 10% rispetto al modello precedente.
Completa il pacchetto dinamico il Porsche Dynamic Chassis Control (ehPDCC), che è di serie. Secondo la società tedesca questo sistema di controllo del telaio è in grado di ridurre il rollio in fase di cambio di direzione e aumentare l’agilità in ingresso e in uscita dalle curve.
Colonna sonora super
La “colonna sonora” è assicurata dal nuovo impianto di scarico sportivo in titanio, più leggero di 6,8 kg, che promette un suono distintivo, anche grazie a modifiche interne al motore boxer da 3.6 litri. Quest’ultimo, adotta ora una fasatura asimmetrica.
Nuova Cayenne elettrica

La Porsche con la nuova Cayenne elettrica, mostrata in anteprima a Monaco, è pronta a rivoluzionare la ricarica casalinga con un sistema a induzione da 11 kW pensato per semplificare la vita quotidiana. Il debutto è previsto per il 2026, in concomitanza con il lancio della nuova generazione elettrica della Cayenne.
La tecnologia, che sarà disponibile come optional, esattamente come avviene con gli smartphone, consente di ricaricare l’auto semplicemente parcheggiandola sopra una piastra installata a pavimento, senza la necessità di collegare alcun cavo. Un sistema che promette di rendere l’elettrico ancora più user friendly, considerando che, secondo i dati interni della Casa di Stoccarda, il 75% delle ricariche avviene proprio a casa.

Come funziona la One Box
Il sistema Porsche Wireless Charging si basa su una piastra compatta (117 x 78 x 6 cm) che può essere collocata in garage, posti auto coperti o all’aperto, collegata alla rete elettrica domestica. La vera novità è l’integrazione di tutti i componenti, compresa l’elettronica di controllo, in un’unica unità, eliminando la necessità di una wallbox separata.
La Cayenne elettrica ospita, tra le ruote anteriori, un ricevitore di energia protetto da agenti atmosferici e pietrisco. Quando la vettura viene parcheggiata sopra la piastra, si abbassa automaticamente per avvicinare le due unità. La ricarica si attiva in pochi secondi, con una distanza di pochi centimetri e un’efficienza che arriva al 90%.
Sicurezza e connettività
Il sistema è progettato per essere sicuro e affidabile. Un sensore di movimento e un rilevatore di oggetti estranei interrompono immediatamente la ricarica in presenza di persone, animali o corpi metallici surriscaldati. La piastra, del peso di 50 kg, è certificata CE e UL, resistente alle intemperie e ai carichi pesanti, ed è dotata di modulo LTE e Wi-Fi per ricevere aggiornamenti software over-the-air.
Il tutto è gestibile tramite l’app My Porsche, con controllo remoto dei parametri di ricarica e funzionalità come precondizionamento e ricarica programmata, già note agli utenti della rete AC.
Tecnologia a portata di app
Un’interfaccia specifica nell’assistenza al parcheggio Surround View aiuta il conducente a posizionare l’auto correttamente sopra la piastra. Quando il freno di stazionamento viene attivato, la ricarica inizia automaticamente.
A Monaco, in occasione dell’IAA Mobility, la Porsche mostrerà questa tecnologia su un prototipo Cayenne con verniciatura fluorescente, che grazie a uno speciale rivestimento elettroluminescente composto da oltre 25 strati, l’auto si illumina al passaggio della corrente. Il risultato è una livrea cangiante. Oltre alla ricarica a induzione, la nuova Cayenne potrà contare anche su ricariche ultrarapide in corrente continua fino a 400 kW.
Renault ha portato a Monaco la nuova Clio, sesta generazione con motori ibridi, design evoluto secondo i canoni della recente Symbioz, con nuovi fari e un abitacolo rivisto.

La nuova Renault Clio cambia pelle, si rinnova radicalmente, abbracciando uno stile più deciso, tecnologie all’avanguardia e una motorizzazione ibrida che riflette l’evoluzione del marchio.
In 35 anni di carriera, la Clio ha rappresentato per anni un punto fermo nel segmento B, con 17 milioni di unità vendute nel mondo. Il suo successo è nato dalla capacità di adattarsi al tempo, restando sempre un passo avanti in fatto di design, efficienza e piacere di guida. Oggi, il salto è ancora più netto. Renault ha riscritto il progetto da cima a fondo per trasformarla in un riferimento moderno, concreto e ambizioso.
Il design è il primo segnale evidente di questa trasformazione (QUI il nostro articolo dedicato). La nuova Clio segue il linguaggio stilistico “Nouvelle Vague”, con linee tese, proporzioni atletiche, dettagli fortemente caratterizzanti. Il frontale è stato completamente ridisegnato: cofano più lungo, calandra più ampia, gruppi ottici full LED dal taglio affilato che restituiscono uno sguardo magnetico. Tutta la carrozzeria è stata scolpita per trasmettere dinamismo, sportività e personalità.


Škoda ha tolto i veli alla Epiq, una show car che anticipa il futuro city-suv elettrico della casa boema. Presentata al workshop del Gruppo Volkswagen durante l’IAA di Monaco di Baviera, la Epiq, dopo la più grande Elroq (QUI la nostra prova), rappresenta un tassello chiave nella strategia di elettrificazione del marchio che ha l’obiettivo di rendere pratica per un pubblico ampio. Condivide con le sorelle di prossima uscita Volkswagen ID.Polo, la ID.Cross e la Cupra Raval la piattaforma MEB+.
L’elettrica d’accesso alla gamma
Con i suoi 4,1 metri di lunghezza, la Epiq si colloca nel pieno del segmento B. Ma a vedere le prime immagini sembra più grande di quello che la scheda tecnica racconta. Le forme della carrozzeria sono infatti regolari a beneficio dello spazio interno per persone e bagagli; a proposito, il bagagliaio ha una capacità dichiarata ben 475 litri.
L’autonomia dichiarata è di 425 chilometri. Numeri che la rendono adatta non solo agli spostamenti urbani, ma anche ai viaggi più lunghi. Secondo le anticipazioni, la versione di serie avrà un prezzo d’ingresso paragonabile a quello della Škoda Kamiq, che ha un listino che parte da 25.500 euro, posizionandosi come il modello elettrico più conveniente della gamma.
Design Modern Solid
La Epiq adotta l’ultimo corso stilistico “Modern Solid” di Škoda: linee robuste e minimaliste, superfici pulite e dettagli funzionali. La carrozzeria opaca color Cashmere è spezzata da inserti in nero lucido e fari led a firma luminosa inedita. L’abitacolo segue lo stesso approccio, privilegiando semplicità e funzionalità: ampi vani portaoggetti, le consuete e intelligenti soluzioni “Simply Clever” per il carico, ricarica wireless e comandi fisici intuitivi.
La produzione della Epiq sarà avviata nello stabilimento Volkswagen di Navarra, in Spagna, all’interno del progetto “Electric Urban Car Family”, che riunisce più marchi del Gruppo con l’obiettivo di democratizzare l’auto elettrica. La versione definitiva debutterà nel 2026.

Circolarità, nelle linee, nell’uso dei materiali e nel nome stesso: Vision O. Škoda caratterizza così il primo teaser del concept wagon mostrato in anteprima a Monaco di Baviera.
Nel 2025 il brand ceco festeggia il suo 130° anniversario rilanciando uno dei segmenti che più hanno definito la sua identità: le station wagon. Škoda leader storico in questa nicchia, presenterà in settembre nel capoluogo bavarese questo concept destinato a tracciare la strada per le future generazioni di wagon del marchio.
“Lo studio di design Vision O”, ha spiegato Klaus Zellmer, CEO di Škoda Auto, “evidenzierà la traiettoria futura dei nostri modelli station wagon, integrando nuove tecnologie, sostenibilità ed esperienza maturata nel corso degli anni. Sarà uno dei passi più significativi nello sviluppo del nostro linguaggio di design, in un periodo di forte transizione per l’industria automobilistica”.
Un nuovo linguaggio di design
La Vision O rappresenta un’evoluzione coerente del linguaggio ‘Modern Solid’, introdotto dal brand per coniugare funzionalità, robustezza ed estetica. La silhouette si distingue per linee nette, carrozzeria aerodinamica, parabrezza fortemente inclinato e tetto leggermente rastremato: elementi che mantengono il legame con la tradizione wagon di Škoda ma reinterpretati in chiave contemporanea.

Il nome Vision O richiama il concetto di “circularity”, a sottolineare l’approccio olistico alla sostenibilità perseguito dal costruttore. Il progetto mette infatti al centro il riciclo e il riutilizzo dei componenti, riducendo l’impatto ambientale nella fase di sviluppo e produzione.
Tra heritage e futuro
Le station wagon hanno accompagnato la storia di Škoda sin dagli anni ’20, diventando sinonimo di versatilità e praticità. Con Vision O il marchio intende riaffermare la propria leadership in un segmento che, nonostante la crescente pressione di SUV e crossover, resta strategico soprattutto in Europa. La Octavia, in particolare, ha superato la soglia dei 3 milioni di unità prodotte in quattro generazioni dal 1998, diventando il modello di station wagon più venduto nella storia del marchio.
Smart non ha presentato novità rilevanti ma si è concentrata sulla gamma attualmente presente sul mercato. La novità più attesa è stato l‘annuncio del ritorno della tanto amata “smartina”, che si chiamerà #2.

Il giovane costruttore turco ha usato Monaco per annunciare l’espansione in Europa. I due prodotti di lancio sono il suv T10X e la berlina T10F, entrambe elettriche.


Volkswagen arriva a Monaco con il bottino pieno. L’ultima novità presentata in ordine di tempo dopo la T-Roc di seconda generazione (QUI per maggiori dettagli) e la ID.Polo (QUI maggiori dettagli) è la ID. Cross Concept, prototipo che anticipa il nuovo crossover elettrico compatto del marchio tedesco che arriverà nel corso del 2026. È il quarto modello della gamma ID entry level, che porterà sul mercato anche la futura ID. Polo, la sua versione GTI e la ID. Every1. E sulla stessa base della ID. Cross arriverà anche la parente stretta Skoda Epiq.
Dimensioni e design
La ID. Cross è lunga 4,16 metri, larga 1,83 e alta 1,58, con un passo di 2,60 metri. Dimensioni vicine alla T-Cross, ma con più spazio dentro grazie alla piattaforma MEB+. Il design segue il nuovo linguaggio “Pure Positive”: linee pulite, superfici robuste da buon crossover cittadino e una firma luminosa a led all’anteriore che sembra sorridere. Ci sono richiami a Golf e al Vollwagen ID Buzz nei montanti C e nella linea del tetto.

La concept car esposta a Monaco sfoggia la tinta “Urban Jungle green” e cerchi Balboa da addirittura 21 pollici (che difficilmente vedremo sulla versione di serie). L’abitacolo è moderno e funzionale con la plancia minimal dominata dall’infotainment centrale ma con il piacevole ritorno dei comandi fisici per alcune funzioni, come la climatizzazione. I sedili che sono reclinabili in stile camper. La capacità di carico è generosa: 450 litri nel bagagliaio e altri 25 nel vano anteriore.

Performance
Il suv è basato sulla piattaforma MEB+ che condivide con tutte le elettriche entry-level sopra citate e monta un motore elettrico anteriore da 155 kW (211 cv). La velocità massima è di 175 km/h e l’autonomia arriva fino a 420 km nel ciclo wltp. La ID.Cross è omologata per trainare fino a 1.200 kg e può trasportare due e-bike sul gancio posteriore.

Prezzo e disponibilità
La versione di serie della ID.Cross arriverà nell’estate 2026. Il prezzo atteso in Europa sarà tra 28.000 e 30.000 euro, con l’obiettivo di sfidare i concorrenti asiatici. Per Volkswagen, discorso che vale anche per la ID Polo e la prossima ID. Every1, si tratta di un modello chiave, pensato per unire praticità quotidiana, design riconoscibile e un listino alla portata di un pubblico ampio.

Xpeng P7+ è una berlina sportiva con delle forme sinuose e aerodinamiche (ha un indice di coefficiente aerodinamico Cx di 0,206). 
Xpeng Next P7
Il design, molto ‘tirato’, si fa notare ancora maggiormente mentre tutte le funzionalità principali e avanzate si basano sull’Intelligenza Artificiale. ll powertrain è composto da due motori, uno per asse, e scarica sulle quattro ruote motrici 594 cavalli, per un’accelerazione da ferma a 100 km/h in 3,7 secondi. La batteria da 92,2 kWh dovrebbe assicurare un’autonomia nel ciclo Cltc di 820 km.
Tanta tecnologia a bordo e sistemi avanzati di assistenza alla guida di ultima generazione. In Italia sarà distribuita da ATflow, società facente parte del Gruppo Autotorino.
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