Leggere il titolo che cita “Nuove Porsche 911 Carrera e 911 Carrera GTS, c’è pure l’ibrido”, potrebbe far venire una sincope a qualche integralista della Nove Uno Uno. Il termine ibrido è corretto, ma nulla a che fare con quello di cui certi giapponesi si fanno vanto. Per il momento, siamo semplicemente nel campo del mild-hybrid e tale modifica non riguarda la Carrera, ma solo la GTS.
Un livello di elettrificazione che dovrebbe essere accettabile anche dal purista più incallito. Soprattutto perché è stato (ovviamente) pensato per il massimo delle performance sulla versione GTS. Detto questo la non ibrida nuova 911 Carrera è già ordinabile in formato coupé a partire da 133.686 euro, mentre i prezzi della 911 Carrera GTS Coupé partono da 177.518 euro. Nel mentre il cockpit è diventato interamente digitale (ma perché?!), uno schermo curvo da 12,6 pollici, e se volete i due posti posteriori dovete pagare un extra.
Partiamo soft per un crescendo di prestazioni. Non che la 911 Carrera non sia portatrice sana di piacere alla guida. Ma rispetto alla GTS riduce ai minimi termini le novità sul fronte meccanico. Fronte quest’ultimo che è nuovamente supportato del 6 cilindri boxer doppiamente sovralimentato da tre litri di cilindrata. Presenta però l’intercooler dei modelli Turbo, collocato direttamente sotto la griglia del cofano posteriore, sopra il motore, oltre ad impiegare i turbocompressori che un tempo erano esclusivi del modello GTS.
Qualche modifica a livello di elettronica e il gioco è fatto: la potenza sale a quota 394 cv (290 kW) e la coppia massima lambisce i 450 Nm. A livello di performance la versione coupé di 911 Carrera passa da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi (3,9 secondi con il pacchetto Sport Chrono) e spunta una velocità massima di 294 km/h. Un miglioramento di appena 0,1 secondi e 1 km/h rispetto al modello precedente. Modifiche tecniche che distinguono anche la versione a cielo aperto Cabriolet.
Il nuovo modello Porsche è ricco di spunti interessanti. Dice addio al motore da 3 litri che abbiamo citato solo poche righe più sopra, e accoglie un nuovo 6 cilindri boxer da 3,6 litri. Cosa cambia? Il precedente è provvisto di un sistema di doppia sovralimentazione. Questo invece, grazie alla presenza dell’apparato mild-hybrid, si affida ad un solo turbocompressore. Grazie a un alesaggio maggiorato di 97 millimetri e a una corsa più lunga di 81 mm, la cilindrata aumenta di 0,6 litri rispetto al modello precedente.
Il cuore della nuova realtà elettrificata si chiama T-Hybrid. Un turbocompressore elettrico per i gas di scarico. Il motore elettrico che lo aziona si trova tra la girante del compressore e la girante della turbina. Unità a cui sono demandate pure le mansioni di alternatore e motorino di avviamento, come in ogni sistema mild-hybrid. Assicura 11 kW (15 CV) di potenza elettrica grazie ai gas di scarico in uscita.
C’è però un secondo motore elettrico, questa volta inserito all’interno della trasmissione a doppia frizione PDK a 8 rapporti. Funge di fatto da boost e quindi da supporto per il sei boxer. Assicura un incremento di potenza fino a 41 kW. Entrambe le unità elettriche fanno riferimento a una batteria ad alto voltaggio che può immagazzinare fino a 1,9 kWh di energia (lordi) e funziona con una tensione di 400 V.
La potenza di sistema è di 541 cv (398 kW) e 610 Nm. Il solo motore boxer ne eroga 485 di cavalli. Rispetto al modello precedente c’è stato un incremento di 45 kW (61 CV). Mentre il peso della vettura è stato contenuto con un aumento di 50 kg. E l’asse posteriore sterzante è parte del corredo di serie.
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