
Ecco fatto. La Grande Panda inizia la sua vita commerciale. E lo fa con gli allestimenti e i prezzi che abbiamo già ampiamente illustrato nel nostro pezzo precedente che potete leggere a questo link. Quindi, come già riportato, da 18.900 a 22.900 euro per l’ibrida, la cui produzione inizierà nello stabilimento in Serbia in marzo e che arriverà fisicamente nelle concessionarie da aprile, e da 24.900 a 27.900 euro per l’elettrica, che invece partirà con un mese di anticipo e quindi, presumibilmente, sarà dietro le vetrine in marzo.
I prezzi, per la verità, secondo i listini ufficiali sono da maggiorare di 1100 euro relativi alla messa in strada, una cifra che in proporzione ha il suo peso. A prescindere da questo, comunque, gli entry level si abbassano a rispettivamente a 16.950 e 22.950 euro se il cliente ha una vettura fino a euro 4 da rottamare (in questo caso c’è uno sconto che vale 1000 euro) e usufruisce del finanziamento Fiat (altri 950 euro in meno).

Con i suoi 3,99 metri di lunghezza la Grande Panda salta a una categoria superiore rispetto a quello della Panda classica, o Pandina come la si chiama adesso. E lo stesso Olivier François, amministratore delegato di Fiat, ha dichiarato alla presentazione della nuova vettura che con questo modello la Casa torinese torna in quel segmento che aveva abbandonato con la dismissione della Punto avvenuta sette anni fa.
In ogni caso, nonostante questo il “salto in alto”, le differenza di prezzo rispetto alla Panda/Pandina non è così abbondante come la differenza di contenuti e dimensioni tra i due modelli. Il listino della baby Panda ibrida, infatti, parte 16.800 euro, messa in strada compresa: praticamente la stessa cifra della Grande Panda Pop con la promozione di lancio.

Ma in occasione della prima prova su strada della Grande Panda, sono emersi anche altri elementi interessanti riguardanti il nuovo modello ma non solo. Ad esempio che la gamma nei prossimi mesi, forse anche entro il 2025, si arricchirà di una versione più economica con motore solo termico e con cambio manuale. E in questo caso i prezzi potrebbero partire da poco più di 15 mila euro (come la Citroën C3 che condivide la stessa piattaforma).
Non basta: a differenza di quanto sembrava fino a qualche mese fa, non è affatto da escludere l’arrivo di una versione a trazione integrale per raccogliere l’eredità della mitica Panda 4×4. Lo stesso François ha ammesso che la Fiat ci sta pensando e che sta anche valutando se utilizzare un sistema di trasmissione tradizionale con il classico albero che collega i due assi (magari con differenziale bloccabile) oppure una soluzione con motore elettrico posteriore ausiliario come quella della Jeep Avenger 4xe e dell’Alfa Romeo Junior Q4.

Non ultimo, la Panda/Pandina avrà nel 2029 un’erede con la quale la Fiat continuerà a presidiare il segmento A. Verrà costruita anch’essa a Pomigliano, in provincia di Napoli, e stilisticamente si ispirerà alla concept Centoventi presentata del 2019.
Ma torniamo alla Grande Panda. Vista dal vivo, rispetto alle fotografie, rivela molte più similitudini con la prima Panda, quella del 1980. Questo la rende molto visibile (grazie anche alla gamma colori vivace), simpatica e con una presenza stradale importante. E non mancano richiami alla storia generale della Fiat, con i fari anteriori pixelati ispirati alla facciata finestrata dello stabilimento del Lingotto di Torino e il contorno del cruscotto e della console (giallo indipendentemente dal colore esterno) che riprendono il tracciato ovale della pista sul tetto dello stesso Lingotto.

Come l’esterno, anche l’abitacolo è vivace nelle forme e nelle colorazioni. Oltre ad avere soluzioni originali e pratiche, come il cassettino sulla plancia della versione LaPrima in materiale con una componente di bambù, tanti vani portaoggetti (come la vecchia Panda ha insegnato) e anche gran parte dei comandi elettrici di tipo fisico, quindi meno distraenti. I materiali, molti dei quali riciclati, però, non rendono al tatto quanto invece rendono alla vista. Sulle versioni Icon, Red e LaPrima (non sulla Pop di ingresso), oltre alla strumentazione digitale da 10 pollici, c’è anche un touch screen centrale ad 10,25 pollici.

L’interno è luminoso e ampio. Sul divano stanno comodamente due adulti e si viaggia discretamente anche in tre. E il bagagliaio ha una capacità dichiarata, al vertice della categoria, di 412 litri per l’ibrida e 361 per l’elettrica.

In Italia, almeno inizialmente, la versione elettrica dovrebbe rappresentare circa il 5% delle vendite della Grande Panda (contro il 15% in Europa). Nonostante questo la Fiat ha permesso di provare inizialmente solo la versione a batterie, rimandando la prova dell’ibrida a un prossimo futuro.
Su strada, più che la potenza (113 cv), stupisce la disponibilità di coppia (122 Nm), e la Grande Panda elettrica rivela uno scatto apprezzabilissimo in città: in poco più di 4 secondi si passa da 0 a 50 km/h: questo significa che ci si può disimpegnare nel traffico con la stessa rapidità di auto con potenze superiori. E anche gli 11 secondi dichiarati da 0 a 100 km/h tornano utili in altre situazioni meno congestionate. Rispetto alla cugina stretta Citroën C3 l’assetto è più frenato e offre un’agilità superiore. Lo sterzo è leggero e preciso quanto basta per un’auto urbana e l’insonorizzazione rivela qualche fruscio solo in autostrada, dove la Grande Panda è limitata a 132 km/h.

Nel corso del nostro primo assaggio abbiamo rilevato un consumo abbastanza in linea con quello ufficiale (16,8 kWh/100 km), di conseguenza i 320 km di autonomia dichiarati sembrano effettivamente avvicinabili. Per la ricarica è molto interessante la possibilità di utilizzare il cavo a spirale di 4,5 metri che fuoriesce dalla calandra e poi rientra a fine rifornimento, che evita il problema di dove collocarlo quando non lo si usa, specialmente se è sporco dopo essere stato appoggiato a terra. Lo si può usare per rifornirsi in corrente alternata a 7 kW, come la normale presa laterale posteriore, che è comunque presente. Quest’ultima è disponibile, con supplemento, anche in versione da 11 kW. Ma in questo caso si deve rinunciare alla funzionalità anteriore. E naturalmente sono possibili anche i rifornimenti in corrtente continua fino a 100 kW e, in questo caso, la batteria da 44 kWh può essere ricaricata dal 20 all’80% in 27 minuti.

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