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Auto cinesi in Italia: la guida definitiva all’acquisto

di Emiliano Ragoni - 22/12/2025

Auto cinesi in Italia

Auto cinesi in Italia

Il 2025 sarà ricordato come l’anno in cui le auto cinesi hanno definitivamente “parcheggiato” nei garage degli italiani. Se il Salone Auto Torino dello scorso settembre aveva anticipato il trend con oltre 50 modelli esposti su 90, la chiusura dell’anno conferma i numeri di una crescita che ormai può e deve essere considerata importante. Non è più solo una questione di volumi, ma di varietà di modelli: citycar elettriche, c-suv a benzina, station wagon plug-in e ammiraglie hi-tech. Insomma, ce né davvero per tutti i gusti. Inoltre, le auto cinesi possono contare su dotazioni di sicurezza al top, tanto da posizionarsi stabilmente tra le vetture più sicure del mercato nelle classifiche Euro NCAP.

Mentre ci affacciamo al 2026, però, l’entusiasmo della novità lascia spazio a domande più pragmatiche. Questa corsa sfrenata al mercato europeo reggerà l’urto della quotidianità? Chi tra questi marchi garantirà un valore residuo accettabile? E, soprattutto: chi avrà la forza di gestire l’assistenza post-vendita quando i numeri diventeranno importanti?

In questo articolo realizzeremo una “mappa” aggiornata a fine 2025 di tutti i marchi cinesi presenti sul nostro territorio.

⚠️ Auto cinesi. Il nodo assistenza e ricambi: cosa sapere per il 2026

È il vero tema caldo per chi acquista oggi le auto del Dragone. Non tutti i marchi sono uguali: realtà consolidate come MG, DR e Byd, hanno aperto magazzini ricambi direttamente in Italia per abbattere i tempi di attesa. Altri brand, specie quelli appena sbarcati tramite importatori paralleli, potrebbero richiedere attese più lunghe in caso di riparazioni complesse. Il consiglio? Verificare sempre la capillarità dell’officina autorizzata più vicina a casa.

MG

È la regina del mercato “made in China” in Italia. Dietro al marchio storico inglese c’è il colosso Saic, primo costruttore cinese. MG ha chiuso un 2024 e 2025 da record grazie a una rete capillare e, soprattutto, a un magazzino ricambi italiano che ha rassicurato la clientela.

I bestseller del momento:

  • MG ZS: Il suv compatto (443 cm) si rinnova. Disponibile Full Hybrid (da 23.790 euro) o nel classico benzina (da 18.590 euro). La ZS in Italia è stabilmente tra le prime dieci auto più vendute.

MG ZS Hybrid

  • MG HS: Suv di segmento C (466 cm), disponibile benzina, full hybrid e plug-in (fino a 100km EV). Prezzi da 25.240 euro.

MG HS

  • MG3: L’utilitaria che ha democratizzato l’ibrido. Full Hybrid da 195 cv a 19.490 euro, oppure benzina entry level da 15.490 euro.

Omoda e Jaecoo

I brand del gruppo Chery Automobile, che insieme a Saic è il maggior esportatore, hanno avuto un impatto fortissimo nel 2025. Hanno puntato su design futuristici e motori benzina concreti e super ibridi, oltre che sull’elettrico.

  • Omoda 5: suv coupé da 440 cm. La versione con il 1.6 turbo benzina (26.900 euro) ha ottenuto un buon successo, affiancata dalla variante elettrica da 211 cv (35.100 euro).

  • Omoda 9: l’ammiraglia “Super Hybrid” plug-in con oltre 100 km a zero emissioni. Listino da 51.900 euro e ben

Omoda 9

  • Jaecoo 7: suv squadrato stile Land Rover (450 cm), benzina o plug-in. Da 31.900 euro.

  • Jaecoo 5: il piccolo di Casa, con motori benzina, full hybrid e a corrente. Prezzi da 27.500 euro.

BYD

Il gigante mondiale delle auto elettriche continua la sua espansione. A differenza di altri, Byd produce tutto in casa, dalle batterie ai chip. I modelli chiave:

  • Seal U DM-i: suv familiare ibrido plug-in. È il cavallo di Troia di Byd per le flotte aziendali. Prezzo da 38.900 euro.

  • Byd Dolphin Surf: La risposta alle citycar europee. Elettrica, 4 metri, 220 km autonomia e prezzo aggressivo sotto i 20.000 euro.
Byd Dolphin Surf

  • Seal 6 DM-i Touring: station wagon plug-in, una rarità nel panorama attuale dominato dai suv.

DR Automobiles

Non sono “cinesi” in senso stretto, ma molisani. Tuttavia, DR importa e assembla componentistica Chery e Baic. Il loro punto di forza nel 2025 rimane l’alimentazione GPL di serie su quasi tutta la gamma.

  • DR: brand core (DR 3.0, 5.0, 6.0).
  • EVO: la linea “prezzo basso”, essenziale e concreta.

  • Sportequipe: il tentativo di alzare l’asticella verso il premium sportivo.

  • Ich-X K3: off-road specialistico (telaio a longheroni).

ICH-X K3

  • Tiger: rilancio del marchio inglese con meccanica Dongfeng.

 

Dongfeng

È stata la grande offensiva del 2025. Le vetture arrivano tramite DF Italia, importatore ufficiale controllato in gran parte da Car Mobility. Il colosso di Stato cinese può contare su una gamma completa. Ecco i modelli da tenere d’occhio:

Modello Tipologia Focus
Box citycar Elettrica stilosa, 310 km autonomia
Mage suv Medio Linee aggressive, ibrido plug-in da 355 cv
Huge suv Grande Il nome dice tutto: spazio per famiglie
Vigo crossover compatto Arrivo previsto Gennaio 2026

DFSK

Punta tutto sul rapporto qualità-prezzo. La Glory 500 (benzina/GPL) parte da 16.500 euro, una cifra ormai rara per un suv sui listini europei.

DSFK E5 Phev, comfort in formato cinese

Forthing

Distribuito da TC8, membro UNRAE e parte del Gruppo Franco Tomasiwww.forthing-auto.it. Il modello di punta è Friday, suv disponibile ibrido ed elettrico attorno ai 30.000 euro.

SWM Motors

Un nome italiano (marchio attivo in Italia tra gli ’70 e ’80, diventato celebre per le motociclette da cross) per un cuore cinese (Shineray). La SWM Motors in Italia è distribuita da Campello Motors. Propone suv di dimensioni medio grandi come la SWM G01, costruita in Cina dalla Shineray e disponibile in Italia da 25.990 euro, equipaggiata con il 1.5 turbo a benzina da 139 cv associato al cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti. Offrono tanto spazio a poco prezzo: la G01 parte da 23.990 euro. La novità di fine anno è la G03F Super Hybrid (QUI) proposta a 28.900 euro.

SWM G05

Cirelli

La Cirelli Motor Company è una realtà italiana che importa BAIC. Propone diversi modelli identificati con numeri progressivi che vanno da 1 a 8. Tra le vetture presenti in gamma, la Cirelli 4, suv a sette posti basata sulla BAIC X55 e alimentata con motore 1.5 bifuel benzina-gpl da 177 cv. Prezzi da 30.800 euro.

EMC

Eurasia Motor Company, azienda bresciana specializzata nell’esportazione dei veicoli della Cina, lavora sui volumi proponendo vetture con un favorevole rapporto qualità/prezzo. come la EMC 4 (da 16.200 euro). Per gli appassionati è arrivata la 212, un fuoristrada duro e puro che ricorda le Jeep del passato: prezzo da 39.900 euro.

Leapmotor

Non è un marchio cinese qualunque poiché è partner strategico di Stellantis, il che garantisce una rete di vendita e assistenza appoggiata ai concessionari Fiat/Peugeot.

  • T03: citycar elettrica (95 cv) con buone finiture. Da 18.900 euro.

Leapmotor T03

  • C10: suv medio-grande. Oltre all’elettrico puro, offre la versione Range Extender (REEV) che elimina l’ansia da ricarica usando un generatore a benzina.

Leapmotor C10

Foton

Marchio specializzato su veicoli da lavoro. Importato da EMC, il Tunland G7 è un pick-up robusto. La novità 2026 è il Tunland V9, enorme e mild-hybrid.

Xpeng

Tecnologia allo stato puro. Hanno debuttato da poco in Italia:

  • G9: suv di lusso da quasi 5 metri.

Xpeng G9

Lynk & Co

Brand di Geely. La 01 (suv plug-in) rappresenta una buona opzione per chi preferisce il noleggio flessibile all’acquisto.

Lynk & Co 02, il Suv coupé elettrico progettato per l'Europa

Polestar

Il lusso scandinavo con passaporto cinese. Gamma 100% elettrica e sportiva:

  • Polestar 2: la berlina anti-Tesla. Da 53.400 euro.
Polestar 2 | Credit: Wikipedia
  • Polestar 3: suv premium di lusso di grandi dimensioni. Prezzi da 85.900 euro.

  • Polestar 4: filante crossover elettrica di lusso, si posiziona tra la berlina 2 e il suv 3. Prezzi da 65.100 euro.
Polestar 4 | Credit: Wikipedia
  • Polestar 5: GT elettrica a 5 porte con prestazioni da vera sportiva con 748 cv. Prezzi da 119.800 euro 
Polestar 5

Geely

Il gruppo proprietario di Volvo ha ufficialmente introdotto il proprio marchio in Italia. Si parte con la EX5, suv elettrico, per poi allargare la gamma agli ibridi nel 2026.

Lepas

Dopo Omoda e Jaecoo il colosso cinese Chery allarga l’offensiva in Europa con un nuovo marchio, Lepas, che ha fatto il suo debutto al Salone di Torino. E arriva in Italia con l’L8, un suv di taglia medio-grande a vocazione premium, con motore ibrido plug-in, contenuti tecnologici di alto livello e soprattutto un prezzo concorrenziale, come ci ha già abituato il gruppo con i primi due brand citati.

Guida all’acquisto: quale auto cinese fa per te?

Con un’offerta così vasta, il budget rimane la discriminante principale. Ecco una sintesi delle proposte per fascia di prezzo (listini indicativi Dicembre 2025).

Fascia Modelli Chiave Il nostro parere
Low Cost
(< 20.000 €)
  • EMC 4: 16.200 €
  • DFSK Glory 500: 16.500 €
  • MG3 (Benzina): 15.490 €
  • Leapmotor T03: 18.900 €
Vincono per concretezza. Spesso full optional a prezzi inferiori alle citycar europee base. Attenzione però ai consumi dei motori benzina.
Mainstream
(20-35k €)
  • MG ZS Hybrid+: 23.790 €
  • Jaecoo 5: 27.500 €
  • Omoda 5: 26.900 €
  • Forthing Friday: ~30.000 €
Il cuore del mercato. Qui i cinesi vincono grazie alla tecnologia ibrida e allo spazio: offrono dimensioni da C-SUV al prezzo di un B-SUV.
Premium
(> 40.000 €)
  • BYD Seal U DM-i: 39.800 €
  • Xpeng G9: > 50k €
  • Polestar 4: 66.900 €
Sfida diretta alle tedesche. Tecnologia superiore (software, sistemi multimediali reattivi e ADAS al top), ma resta l’incognita sulla tenuta del valore dell’usato nel tempo.

*Prezzi di listino indicativi aggiornati a Dicembre 2025.

Conclusioni. Auto cinesi in Italia: cosa aspettarci dal 2026?

Il 2025 è stato l’anno dell’invasione commerciale. Il 2026 potrebbe essere l’anno della selezione naturale. Con così tanti marchi sul piatto (siamo a quasi 20 brand), è probabile che non tutti riusciranno a radicarsi con la stessa forza. Del resto anche la stessa Cina ha recentemente disciplinato l’esportazione, stabilendo, a partire dal 2026, precisi criteri per le aziende che vogliono esportare i propri veicoli in Paesi extra-Cina.

Per il consumatore italiano la sfida si sposta dal prezzo alla fiducia. Vincerà chi saprà garantire non solo un listino aggressivo, ma un’assistenza rapida, ricambi disponibili in pochi giorni e una rete di concessionari fisici vecchia scuola dove poter parlare con una persona e non solo con un chatbot.

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