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Ford sopprimerà altri 4.000 posti di lavoro in Europa

di Redazione - 21/11/2024

Ford sopprimerà altri 4.000 posti di lavoro in Europa

Testo di Mattia Eccheli

General Motors si è già ritirata dall’Europa e anche se Ford non sembra intenzionata a farlo è sicuro che intende sforbiciare altri 4.000 posti di lavoro, pari al 14% di quelli totali del Vecchio Continente. Lo ha confermato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung Marcus Wassenberg, manager dell’Ovale Blu. Già prima del Covid il costruttore americano aveva attuato un piano di tagli per un totale di 12.000 addetti con l’addio a sei fabbriche, una delle quali, in Slovacchia, venduta.

I dipendenti tedeschi erano 20.000 nel 2018, ne resteranno 8.000

La nuova ristrutturazione colpisce ancora in maniera pesante la Germania, dove nel 2018 gli addetti erano 20.000. L’ultima volta erano saltati 5.400 posti, con il nuovo piano ne scompariranno altri 2.900 (altri 800 nel Regno Unito), tutti concentrati nella fabbrica di Colonia, sulla quale Ford aveva investito per convertirla alla produzione elettrica.

Al sito del Nord Reno Westfalia era stata assegnata la produzione di due modelli a zero emissioni, il grande Suv Explorer e quello coupé Capri, entrambi sviluppati sull’architettura MEB del gruppo Volkswagen, anch’esso alle prese con un difficile processo di “riorganizzazione”. Le difficoltà a Colonia non sono una sorpresa perché già qualche giorno fa Ford aveva ufficializzato il ricorso alla Kurzarbeit (lavoro breve), una forma di ammortizzazione sociale, fino alla fine del 2024.

Pare scontato si lavorerà a ritmi ridotti anche nel 2025. Fra qualche anno gli occupati tedeschi saranno 8.000. Del resto nel 2019 i veicoli venduti in Germania da Ford (commerciali esclusi) erano 280.000, nel 2023 appena 120.000. Il piano per la soppressione dei posti di lavoro europei – ne resteranno 24.000 – dovrebbe venire completato entro la fine del 2027.

Il CFO Lawler si era lamentato con il Governo di Berlino

È praticamente un’era che si chiude dato che fino a qualche anno fa la filiale del Vecchio Continente dell’Ovale Blu aveva deciso molto autonomamente le strategie. Tra il 2015 e il 2017 Jim Farley era stato probabilmente l’ultimo top manager a gestire gamme e produzioni in Europa, ma dal 2020 è Ceo di Ford ed ha operato il “giro di vite”.

Alla fine del prossimo anno il colosso americano terminerà anche la produzione della Focus a Saarlouis, sempre in Germania: si tratta di un altro dei modelli “europei” importanti dai quali Ford si congeda dopo la Fiesta (2023) e la Mondeo (2024). Rimangono la Puma e la Kuga, fabbricate rispettivamente in Romania e Spagna. John Lawler, responsabile delle finanze dell’Ovale Blu, si era recentemente lamentato con il governo tedesco per l’assenza nel paese e in Europa di una “agenda politica chiara e inconfondibile per promuovere la mobilità elettrica”, inclusi gli investimenti nell’infrastruttura di ricarica e, tra gli altri, gli incentivi ai consumatori per la conversione.

Quello inferto da Ford all’occupazione tedesca è un altro duro colpo. Dopo l’acquisizione di Opel (che era di proprietà di GM) da parte di PSA, poi confluita in Stellantis, la Germania aveva perso circa 8.000 posti nel comparto dell’auto. Nel corso di questo difficilissimo 2024 si sono aggiunti i fallimenti di vari fornitori tedeschi, fra i quali la Recaro, che hanno comportato un’ulteriore emorragia.

 

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