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A bordo di Cupra Cup, la regina del TCR

di Redazione - 17/07/2024

A bordo di Cupra Cup, la regina del TCR

Testo di Tommaso Marcoli

Se c’è un marchio automobilistico che negli ultimi anni ha saputo suscitare curiosità e raccogliere un numero sempre crescente di consensi, questo è sicuramente Cupra. Nato come “divisione” sportiva del marchio Seat, è rinato nel 2018 come marchio ad alte prestazioni a sé stante.

In sei anni ha di fatto messo in ombra Seat, diventando un fenomeno di costume e sapendo inserirsi letteralmente nella società. Eventi sportivi, presenza nel fashion, costruzione di una linea di accessori azzeccata e vicina al gusto di una generazione giovane e dinamica. E le corse, ovviamente. Un marchio con le ambizioni, l’eredità e le competenze tecniche di questo livello non poteva non partecipare alle competizioni motoristiche. In Italia è la Scuderia del Girasole di Vergiate (VA) a essere portatrice dei valori Cupra nel campionato TCR Italy, considerato il più competitivo d’Europa per la categoria.

A bordo di Cupra Cup, la regina del TCR

Cupra Racing vince tre volte consecutive il campionato (2018, 2019 e 2020), mettendosi subito in mostra nei confronti dei marchi più blasonati perché da più anni protagonisti nel TCR. Il campionato 2024 sembra poter essere la quarta “volta buona”, considerando il secondo posto del pilota Salvatore Tavano, distante soltanto 5 punti dalla prima posizione. Abbiamo seguito la tappa del Mugello, ecco come è andata.

L’avvicinamento con la nuova Cupra Leon PHEV

Per raggiungere il circuito del Mugello, Cupra ha messo a disposizione la nuova Leon Plug-in Hybrid nella versione da 272 CV. Si tratta di una nuova unità di potenza costruita su un motore 1.5 litri turbo benzina e un motore elettrico collocato nella scatola del cambio. Nuova anche la batteria da 19,7 kWh che promette un’autonomia fino a 130 km in elettrico.

Il prezzo di listino è di 49.750 euro. L’auto – oltre a essere cambiata esteticamente – è molto migliorata: si guida molto bene perché l’assetto è stato studiato per assecondare le percorrenze ma senza rinunciare al comfort. La sensazione di sportività si percepisce soprattutto grazie all’anteriore, che si inserisce bene in curva e risulta molto affilato e preciso. Anche i consumi sono molto positivi: tra andata e ritorno, percorrendo circa 700 km – per la maggior parte in autostrada – il consumo medio è stato di 5,2 l/100 km. E in elettrico i 100 km a zero emissioni si raggiungono realmente senza troppi problemi.

Quanto costa correre nel TCR

La Cupra Cup è progettata, costruita e fornita direttamente da Cupra a tutti i team ufficiali. Il costo della vettura è di 143 mila euro, ma ne servono altri 7 mila per adeguarla alle corse tra omologazioni e dotazioni di sicurezza. Il prezzo finale di un’automobile pronta per gara è quindi di 150 mila euro. Considerando il settore di riferimento, non è una cifra “folle”.

A bordo di Cupra Cup, la regina del TCR

Il campionato TCR Italy si compone di sei appuntamenti. Ogni fine settimana ha un costo variabile che dipende dagli pneumatici richiesti – se ne possono utilizzare fino a 12 – e dalle ambizioni stesse del team. In media, non si spendono meno di 15 mila euro, ma se si vuole fare un buon fine settimana il prezzo può raggiungere anche i 30 mila euro.

A bordo della Cupra Leon TCR

Per l’occasione, la Scuderia del Girasole ha permesso di salire a bordo – ma come passeggeri – della nuova Leon TCR. Alla guida il pluricampione Salvatore Tavano che ha apprezzato moltissimo i cambiamenti effettuati su questa nuova generazione di Leon. Che cambia moltissimo: è stata studiata una nuova sospensione anteriore che, oltre a migliorare la percorrenza in curva, assicura una frenata più decisa e affidabile.

Il differenziale e il cambio sono stati migliorati e anche l’aerodinamica ha ricevuto importanti aggiornamenti. Il motore eroga una potenza massima di 380 CV. Salendo a bordo, la qualità che più si percepisce e che più sorprende è proprio la percorrenza in curva: il Mugello è un circuito sia tecnico sia velocissimo, ideale per mettere alla frusta le possibilità di una vettura da corsa. Se in rettilineo la velocità massima di 240 km/h non è una sorpresa, osservare il punto di staccata a 80 metri è invece una bella sollecitazione dell’impianto frenante che non è mai andato in difficoltà sebbene le elevatissime temperature raggiunte. La “mitica” Arrabbiata non è affrontata in pieno ma l’aerodinamica e il lavoro del differenziale permettono comunque di mantenere percorrenze molto elevate.

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