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Leapmotor T03 e C10, la nostra prova

di Paolo Matteo Cozzi - 26/09/2024

Tianshu Xin, il Ceo di Leapmotor e Leapmotor International, fissa subito un obiettivo importante: 500mila auto entro il 2030 (350.000 nel 2024 a 400.000 nel 2025). Un bel salto per un costruttore esclusivamente elettrico che, per di più, esiste da appena un decennio. Ma, in fondo, taking a leap vuol dire proprio fare un balzo in avanti, e così…

I primi mercati europei nel mirino per ottenere il risultato dichiarato sono Italia, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Regno Unito, che utilizzano rete di vendita di Stellantis. Dal quarto trimestre del 2024 le operazioni commerciali di Leapmotor verranno estese anche al Medio Oriente & Africa (Turchia, Israele e territori d’oltremare francesi), Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia) e poi Sud America (Brasile e Cile).

Aggiornamenti OTA

Le auto in prova sono state fabbricate a luglio e hanno già installato due aggiornamenti: un terzo è previsto a metà ottobre, quando i tecnici avranno raccolto (anche) le impressioni e le specifiche di noi giornalisti. Il che significa una flessibilità pazzesca e un perfezionamento continuo; a ogni modello è infatti assicurato un ciclo di aggiornamenti pressoché infinito.

Il test drive

Siamo alle porte di Milano, dove in questi giorni la stampa internazionale sta provando i primi due modelli dell’offensiva, la compatta T03 e la più grande (e completa) C10. Figlie di una partnership a guida Stellantis (lo leggi qui), i due modelli si presentano in Europa con un carico di novità interessante. La prima riguarda l’elettronica, quindi gli aggiornamenti dell’intera dotazione software dell’auto: avvengono over the air, cioè basta accettarli ovunque siamo per installarli, proprio come facciamo col nostro smartphone, e sono programmati.

A bordo della T03

La prima auto in prova è la compatta T03, praticamente una smalt – scimmiottando la pronuncia cinese della consonante r – ideata appositamente per la città. La citycar elettrica ha un motore elettrico da 95 cavalli con autonomia dichiarata di 265 km nel ciclo misto.

Viene offerta in un unico allestimento tutto compreso o, forse, prendere o lasciare, e offre una dotazione di sicurezza con 3 telecamere, 2 radar a onde millimetriche e 3 radar ultrasonici. Fondamentalmente è predisposta per la guida assistita di livello 2. capace di accelerare da 0 a 50 km/h in 5 secondi, è agile con il suo diametro di sterzata di 10 metri e si comporta più che dignitosamente sia nel traffico che nel misto.

Sulla C10

La Leapmotor C10 sarà disponibile unicamente con un motore elettrico capace di erogare 218 cv e 320 Nm di coppia, abbinato a una batteria da 69,9 kWh, che garantisce un’autonomia dichiarata di 420 km. Saliti a bordo si percepisce la differenza, questo modello punta sicuramente più alto e lo dimostra.

Offre due allestimenti, Style con una dotazione di serie competitiva, con clima bi-zona, tetto panoramico, sistemi di guida assistita di 2 secondo livello, fari a led, sedili anteriori elettrici e Design, con cerchioni da 20″, sedili anteriori riscaldati e ventilati, portellone elettrico. Lo spazio a bordo è abbondante, ci sono anche 26 vani portaoggetti e un bagagliaio capiente (fino a 1410 litri, abbattendo gli schienali). Il powertrain è adeguato alle esigenze del modello, il tempo di ricarica da colonnina veloce è di 30 minuti per passare dal 30% all’80%, mentre dalla presa a 6,6 kWh servono sei ore.

Ben insonorizzata, con display e maxischermo con tutte le informazioni utili (e non), si lascia apprezzare. Infine, di buon livello gli adas che si possono inserire e disinserire a seconda della necessità dettata dalla condizione di guida: in una strada tortuosa come quella affrontiamo sul lago Maggiore, per esempio, il mantenimento automatico del centro della carreggiata è meno utile rispetto al suo utilizzo in autostrada.

 

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