
La produzione di uno pneumatico inizia con la mescola, un composto di oltre 200 diverse materie prime. La gomma, naturale e sintetica, è l’elemento principale, con una percentuale che varia dal 45% al 65%. La gomma naturale si ottiene dal lattice della pianta Hevea Brasiliensis, mentre quella sintetica viene creata in laboratorio tramite processi chimici. Oltre alla gomma, nella mescola si trovano polimeri, rinforzanti, zolfo e altri elementi chimici. La miscelazione di questi ingredienti avviene in appositi macchinari, che lavorano il composto fino ad ottenere un risultato omogeneo.
Per garantire la robustezza e la resistenza necessarie, lo pneumatico viene rinforzato con cordicelle di acciaio e tessuto. Il tessuto, composto da fibre intrecciate e rivestite di gomma, forma lo scheletro dello pneumatico, conferendogli flessibilità senza comprometterne la resistenza. Le fibre tessili utilizzate possono essere cotone, rayon, poliestere, fibra di vetro e aramide, a seconda delle proprietà desiderate.
La calandratura è il processo che unisce la gomma ai cavi di tessuto e acciaio, creando fogli compositi che verranno poi tagliati per realizzare i diversi elementi dello pneumatico. Questo processo richiede un controllo preciso della temperatura dei rulli per ottenere uno spessore uniforme e una corretta spaziatura tra le corde.
Il tallone, componente fondamentale per l’ancoraggio dello pneumatico al cerchio, è realizzato in acciaio intrecciato ad alta resistenza, rivestito in gomma per garantire una chiusura ermetica. La precisione della circonferenza del tallone è cruciale per evitare problemi di montaggio e per impedire che lo pneumatico si sganci durante la guida.

Il battistrada, ovvero la parte dello pneumatico a diretto contatto con la strada, viene prodotto tramite estrusione, un processo che consente di modellare con precisione la mescola di gomma, spesso composta da tre diverse tipologie. I fianchi, che proteggono la struttura interna dello pneumatico, vengono anch’essi prodotti tramite estrusione.
L’assemblaggio di tutti i componenti, tra cui tallone, cintura, battistrada e fianchi, avviene su macchinari specializzati, dando vita al cosiddetto “pneumatico crudo”. Questo prodotto semi-finito viene poi sottoposto al processo di vulcanizzazione, che avviene all’interno di stampi incandescenti. Durante la vulcanizzazione, la gomma naturale perde le sue caratteristiche plastiche, acquisendo elasticità e resistenza. In questa fase, lo pneumatico assume la sua forma definitiva, inclusi il disegno del battistrada e le marcature sui fianchi.

Prima di essere commercializzato, ogni pneumatico viene sottoposto a un rigoroso controllo di qualità per garantire la sicurezza e l’affidabilità del prodotto. Esperti qualificati, con l’ausilio di macchinari specifici, verificano l’assenza di difetti o imperfezioni sia visivamente che tramite raggi X. Vengono inoltre effettuati test per valutare l’uniformità di rotolamento, la resistenza e la deformazione dello pneumatico. Solo gli pneumatici che superano tutti i controlli vengono dichiarati idonei alla vendita.
La progettazione di uno pneumatico è un processo complesso che richiede di bilanciare diverse esigenze, spesso in contrasto tra loro. Ad esempio, una mescola morbida garantisce maggiore aderenza ma si usura più rapidamente, mentre una mescola dura offre maggiore resistenza a scapito delle prestazioni.

Allo stesso modo, il disegno del battistrada deve essere ottimizzato per diverse condizioni di guida, come asfalto asciutto, bagnato, neve o ghiaccio. I produttori di pneumatici si impegnano costantemente per migliorare le prestazioni dei loro prodotti, cercando di trovare il giusto equilibrio tra durata, aderenza, comfort e sicurezza.
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