In attesa di vedere i risultati del piano strategico per l’industria automotive europea, che saranno resi noti il 5 marzo, la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha fornito qualche importante anticipazione. Per prima cosa, Von der Leyen ha annunciato l’atteso e importante compromesso sulle multe con la loro proroga di tre anni per l’adeguamento agli standard di conformità. “Le aziende automobilistiche avranno tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità ed evitare le sanzioni che sarebbero scattate quest’anno” ha dichiarato Von der Leyen, sottolineando al contempo la necessità di mantenere gli obiettivi sulle emissioni. “Dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati, ma anche ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili”.
Questa flessibilità offre una boccata d’ossigeno alle case automobilistiche, che hanno affrontato un 2024 segnato da gravi difficoltà finanziarie (vedi in particolare Stellantis) o nei peggiori dei casi anche chiusure di stabilimenti, come l’impianto Audi di Bruxelles, che produceva il modello elettrico Q8 e-tron.
Un altro punto chiave riguarda il divieto di vendere auto non elettriche a partire dal 2035. Von der Leyen ha annunciato che la Commissione rivedrà il piano per garantire “la totale neutralità tecnologica”. Si ipotizza dunque una transizione più graduale, includendo anche veicoli ibridi, in particolare plug-in, come soluzione intermedia verso l’obiettivo finale della mobilità a zero emissioni.
Parallelamente, la Commissione punta a rafforzare la competitività europea nel campo della guida autonoma, un settore in cui la concorrenza globale è sempre più agguerrita. “Abbiamo concordato che abbiamo bisogno di una grande spinta nel software e nell’hardware per la guida autonoma. Sappiamo che la concorrenza globale su questo argomento è feroce, quindi dobbiamo agire in grande e dobbiamo essere grandi ed è per questo che creeremo e sosterremo un’alleanza di settore” ha dichiarato Von der Leyen al termine della riunione del Dialogo strategico sul futuro dell’automotive.
L’obiettivo è quello di incentivare la collaborazione tra le aziende, creando sinergie per lo sviluppo di software, chip e tecnologie avanzate.“Le aziende saranno in grado di mettere in comune le risorse. Svilupperanno software, chip e tecnologia di guida autonoma condivisi e, da parte nostra, perfezioneremo i test e le regole di distribuzione. Aiuteremo anche a lanciare piloti su larga scala per la guida autonoma, perché l’obiettivo è molto semplice. Dobbiamo portare i veicoli autonomi sulle strade europee più velocemente” ha aggiunto la presidente della Commissione. Un’iniziativa ambiziosa che potrebbe permettere all’Europa di recuperare terreno rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina, già in fase avanzata nello sviluppo di questa tecnologia.
L’ACEA (Associazione dei Costruttori Automobilistici Europei) ha accolto positivamente la decisione della Commissione. “La riduzione delle sanzioni per gli obiettivi del 2025 per auto e furgoni è un primo passo nella giusta direzione“, ha dichiarato l’associazione, aggiungendo che “un maggiore supporto per i veicoli autonomi e la filiera europea delle batterie sono segnali positivi”. Tuttavia, l’ACEA ha sottolineato la necessità di un ulteriore riconoscimento per il settore dei camion e degli autobus, ancora in difficoltà.
Anche l’Italia si è espressa con soddisfazione, tramite il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha commentato: “Salvata l’industria dell’auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia. Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralità tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo”.
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