
Tesla ha chiuso il 2024 con all’attivo 1.785.570 milioni di veicoli. Un ottimo numero ma inferiore rispetto alle attese degli analisti, che cominciano a temere il “fiato” sul collo della BYD, che ha terminato l’anno appena trascorso con all’attivo 1,76 milioni.
La leadership elettrica rimane sempre nelle mani della Tesla, ma la Casa americana deve far fronte a una concorrenza sempre più spietata. Analizzando le vendite del 2024 si può constatare il grosso calo dell’America, che comunque si conferma il più grande mercato per la Casa con 657.000 auto. La società di Elon Musk è cresciuta solo in Cina, con le vendite che sono aumentate dell’8,8% rispetto al 2023, superando le 657.000 targhe (dati della Reuters).

Il periodo contingente della Tesla sembra continuare anche in questo 2025, sia in Europa, e, per la prima volta, anche in Cina. Nel gennaio 2025, la compagnia americana ha registrato cali “critici” in quasi tutti i più importanti mercati europei, tra cui Germania, Regno Unito e Francia.
In Germania la società di Elon Musk ha venduto 1.277 veicoli il mese scorso, con un calo del 59,5% rispetto al gennaio 2024. Il crollo della Germania non dovrebbe però stupire poiché lo scorso anno il governo teutonico ha deciso di eliminare i sussidi che sostenevano le auto a corrente. Ma non è solo la Germania a registrare un calo: in Francia, le vendite sono scese del 63%, con 1.143 unità, nel Regno Unito -12%, -44% in Svezia, -38% in Norvegia e -42% nei Paesi Bassi. In Italia, che non è certo il mercato di riferimento, la società ha venduto 408 auto contro le 404 dello scorso anno.
Le cose non vanno bene nemmeno in Cina, dove la Tesla ha chiuso lo scorso mese di Gennaio 2025 con un calo dell’11,5% a quota 63.238 unità (dati riportati da China Passenger Car Association). Secondo la Reuters, le consegne di Model 3 e Model Y di produzione cinese sono diminuite del 32,6% rispetto a dicembre.
Anche nel Paese del Dragone la Tesla deve far fronte alla pressione esercitata da rivale ambiziosi come la Xiaomi, che con la berlina SU7 ha superato la Model 3, oltre che la BYD.

Tutti i nodi per Tesla vengono al pettine. L’Europa non ha metabolizzato i comportamenti polarizzanti (per usare un eufemismo) di Elon Musk, che durante la cerimonia dell’insediamento di Trump si è lasciato andare al saluto nazista, e che recentemente ha sostenuto il partito di estrema destra in Germania.
I sondaggi sono inequivocabili: la rivista britannica Electrifying ha rilevato che il 59% delle persone interessate agli EV sono dissuasi dall’acquistare una Tesla a causa delle recenti azioni di Musk. La Reuters riporta invece che è sceso anche il numero di persone che hanno un’opinione positiva del marchio, con la percentuale che è passata dal 19% all’11%.
Il contesto attuale è complesso ed Elon Musk non può essere l’unica causa. La concorrenza adesso è forte e inoltre la società americana non ha ancora beneficiato del lancio della nuova Model Y. Gli analisti sono però preoccupati perché la società sta faticando più del previsto fuori dalla Cina.
Statista ha posto in evidenza un problema di redditività per Tesla, che negli ultimi tre anni, ha visto i margini scendere in modo sistematico in ogni trimestre, da un massimo del 29,1% nel 1° trimestre 2022 a circa il 16% nel 4° trimestre 2024 (che non è rappresentato nel grafico).

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