
Il colosso cinese delle batterie Svolt ha annunciato un cambio di rotta nella sua strategia di espansione europea. Il progetto di costruire una gigafactory per la produzione di batterie per auto nello stato del Brandeburgo, in Germania, è stato cancellato. Lo stabilimento, situato a circa 150 chilometri a sud di Berlino, avrebbe dovuto entrare in funzione all’inizio del 2025 con una capacità produttiva annuale di 16 GWh.
La decisione di Svolt di abbandonare il progetto è dovuta a una serie di fattori, tra cui l’aumento dei costi di costruzione e le incertezze del mercato automobilistico europeo. Tuttavia, Svolt non abbandona del tutto la Germania. L’azienda continuerà a portare avanti il progetto per un altro stabilimento nella regione del Saarland, nel sud-ovest del paese. Ma anche questo progetto sembrerebbe subire dei ritardi.
L’uscita di Svolt dal progetto della gigafactory potrebbe creare un’opportunità per altri produttori di batterie, come CATL e BYD, che già hanno una forte presenza in Europa. Infatti Contemporary Amperex Technology Co. Ltd (CATL), il più grande produttore di celle al mondo, lo scorso anno ha avviato la produzione nel suo primo stabilimento europeo nella Germania orientale e sta aggiungendo uno stabilimento da 7,3 miliardi di euro in Ungheria con Mercedes-Benz, BMW e Volkswagen tra i suoi maggiori clienti.
Il cambio di strategia di Svolt è un segno dei tempi che cambiano nel settore automobilistico e energetico. Un incertezza che ha ridimensionato anche i piani di sviluppo del fronte elettrico di diversi costruttori. Di fatto l’uscita di scena della cinese Great Wall, di cui Svolt è parte, rappresenta un primo segnale su come davvero il mercato sia propenso all’acquisto di veicoli elettrici. Questo vale sia in termini generali, che locali. E in quest’ultimo caso ci sarà da capire come si svilupperanno i numeri grazie ai nuovi incentivi.
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