Condividi con:

Il rapporto di ANIASA sul mercato automotive italiano

di Redazione - 10/05/2024

Testo di Marco Triulzi

L’ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing Mobility e dell’Automotive Digitale), insieme a Bain & Company, una società di consulenza, ha presentato i risultati di una nuova ricerca sul mercato automobilistico italiano. Un mercato in crescita nell’ultimo anno ma con numeri ancora lontani dagli anni pre-covid. Si osserva una transizione dalle vetture diesel a quelle a benzina, mentre le auto elettriche continuano a rappresentare una percentuale molto limitata delle vendite.

In particolare, l’attenzione è stata focalizzata sul settore del noleggio, oggetto del 23° rapporto dell’ANIASA. Le attività di noleggio a lungo termine stanno registrando ottimi numeri che potrebbero essere ulteriormente rafforzati dall’arrivo degli incentivi e di forme di leasing sociale.

Luci e ombre del mercato automotive italiano

Nel 2023, come previsto, si è registrato un aumento generale delle immatricolazioni, con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, ci troviamo ancora al di sotto dei livelli pre-COVID, con circa 300.000 vetture in meno sul mercato, una lacuna che potrebbe essere colmata solo tramite incentivi, annunciati più volte ma ancora non arrivati. Inoltre, nel primo quadrimestre di quest’anno si sta verificando un graduale cambiamento di tendenza, con la domanda di veicoli nuovi che potrebbe essere inferiore all’offerta, portando in alcuni casi a una riduzione dei prezzi. Questo mutamento è evidenziato anche dall’aumento della richiesta di vetture km0 nell’ultimo anno.

Riguardo al mercato dei nuovi veicoli, le vetture ibride hanno registrato il maggiore incremento, rappresentando il 42% del mercato nel primo semestre del 2024. Tuttavia, questa transizione solleva interrogativi sui progressi verso gli obiettivi del 2035. Nonostante la quota di mercato del diesel sia scesa al 15%, le emissioni medie di CO2 stanno aumentando. Ciò può essere attribuito al fatto che gli italiani tengono le loro auto più a lungo. Ma anche al fatto che si è passati dal 56% di diesel a una maggioranza ibrida/benzina, che costituisce il 64% del mercato. E, in alcuni casi, queste unità a benzina possono emettere più CO2 dei motori diesel più moderni.

La vendita di vetture elettriche nel nostro paese è ferma a un 3%, contro il 15% di media dei paesi come Germania, Francia e Inghilterra. In ogni modo la crescita del mercato delle auto elettriche in Europa sta rallentando a causa dei ritardi diffusi degli incentivi. In Italia sta diminuendo l’interesse per le piccole vetture compatte a zero emissioni, che rappresentano solo una piccola frazione del totale delle vendite, pari a 1 su 50. Nelle grandi città, la preferenza rimane ancora per i veicoli a benzina e le diverse varianti di motorizzazioni ibride, con una predominanza delle mild hybrid.

Il noleggio a lungo termine attira nuovi consensi

“Nel nostro Paese sta proseguendo la graduale transizione della mobilità di aziende e privati da un modello ancorato alla proprietà dell’auto a formule basate sull’uso”, ha dichiarato il Presidente ANIASA, Alberto Viano, registrando che il settore del noleggio e della sharing mobility continua a mostrare una crescita costante e a guadagnare nuovi consensi nel nostro Paese. Attualmente rappresenta stabilmente il 30% delle immatricolazioni nazionali.

Di questa percentuale, il 23,6% è costituito da vetture noleggiate a lungo termine. Alla fine del 2023, i servizi di noleggio a lungo termine hanno coinvolto 254.000 utenti: 90.000 aziende, 3.000 enti pubblici e 161.000 privati (con e senza partita IVA) che hanno preferito optare per il noleggio anziché l’acquisto dell’auto.

Il rent-a-car attende l’estate e il car sharing adotta nuove strategie di sopravvivenza

Per quanto riguarda il noleggio a breve termine, questo settore sta gradualmente recuperando terreno dopo gli anni segnati dalla pandemia, con una flotta in espansione e una domanda estera in costante aumento, soprattutto presso gli aeroporti, dove si registra il 60% dei noleggi complessivi. Con l’avvicinarsi della stagione estiva, si prevede un ulteriore aumento del fatturato, il che potrebbe contribuire parzialmente a ridurre il divario rispetto ai numeri pre-pandemici.

Il settore del car sharing sta attraversando un periodo difficile e sta riconsiderando le proprie strategie per affrontare la perdita di noleggi degli ultimi anni. Si è registrato un calo del 10% rispetto al 2022, con circa 5 milioni di noleggi effettuati nel 2023, quasi la metà dei numeri precedenti alla pandemia. Una strategia adottata dagli operatori del settore è quella di proporre formule di noleggio esteso su più giorni o durante i weekend, al fine di compensare i costi fissi.

Il noleggio tra incentivi mancanti e fiscalità elevata

L’annuncio degli incentivi a più riprese, già a partire dalla fine dello scorso anno, e il loro effettivo arrivo che sta tardando sono un elemento che destabilizza il mercato del nuovo e del noleggio. Ciò si ripercuote sulle immatricolazioni che lentamente, nel corso di questo quadrimestre, stanno scemando. “Auspichiamo che quanto prima siano operativi i nuovi incentivi che vedono anche il noleggio tra i beneficiari al 100% e un potenziale interessante esperimento di noleggio a lungo termine sociale. (leasing sociale, una proposta che ha visto tra i più convinti fautori il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani) Novità, queste, che confermano una nuova e più positiva visione del nostro settore anche da parte delle istituzioni” continua il Presidente dell’ANIASA che sottolinea l’importanza di sfruttare le opportunità offerte dalla Legge sulla Delega Fiscale e dalla prossima Legge di Bilancio per riequilibrare la fiscalità relativa all’auto aziendale.

“In Italia su un’auto di costo pari a 30 mila euro le aziende possono scaricare 3615 euro, contro i 25 mila della Germania, i 23 mila della Spagna e i 18 mila di Francia e Regno Unito. Secondo nostre stime, un graduale riequilibrio verso tali valori, almeno sulle nuove vetture elettriche, porterebbe a una significativa diffusione di queste nel parco nazionale, con un ritorno sull’investimento per l’Erario del 50%” ha concluso Viano.

Nel 2023, il 33% delle auto elettriche vendute nel nostro paese presentava un contratto di noleggio. Questo implica che il settore del noleggio potrebbe significativamente contribuire all’aumento delle immatricolazioni di veicoli a zero emissioni sul nostro territorio, offrendo così un importante contributo alla riduzione delle emissioni inquinanti nel nostro paese. Inoltre, potrebbe anticipare lo sviluppo di un mercato dell’usato per le auto elettriche, rendendo disponibili vetture a prezzi più convenienti. Il rapporto ANIASA completo lo trovate a questo link.

Potrebbe interessarti

C’era una volta la Jaguar

Lo scorso 23 dicembre è uscita dallo stabilimento di Solihull l'ultima vettura della Jaguar, una F-Pace SVR. Il marchio inglese resta ufficialmente senza alcun modello in gamma, in attesa del...

di Emiliano Ragoni - 24/12/2025

Europa, motori termici post 2035: chi si salva?

Quali sono le tipologie di motori termici che l'Europa ha deciso di salvare anche dopo il 2035? Si parla di plug-in hybrids (PHEV), range extenders, mild hybrids e veicoli a...

di Emiliano Ragoni - 23/12/2025

Podcast

in collaborazione con Aci Radio

Il Punto di Pierluigi Bonora

Il Direttore di ACI Radio Pierluigi Bonora fa il punto sul fatto più rilevante della giornata offrendo spunti di riflessione per una corretta informazione.

l'Automobile su Instagram