
Testo di Mattia Eccheli
La completa elettrificazione può attendere. Volvo Cars aveva pianificato la totale conversione con il 2030, ma in un incontro con gli investitori, Jim Rowan, Ceo del costruttore svedese di proprietà dei cinesi di Geely, ha lasciato intendere che una revisione della scadenza non è da escludere. “Servirà ancora tempo prima che diverse aree del mondo si aprano alla completa elettrificazione”, ha concesso il manager.
Primo costruttore ad annunciare l’addio al diesel, Volvo aveva ufficializzato la produzione dell’ultima auto equipaggiata con un motore a gasolio, una XC90, a fine marzo nel sito belga di Gand. Poi sarebbe dovuto toccare ai modelli con i motori a combustione interna, ma il rallentamento delle vendite di veicoli a emissioni zero sta inducendo diverse case automobilistiche a correggere le proprie strategie.
Volvo, che solo in febbraio aveva ribadito l’obiettivo del 2030, sembra intenzionata a fare quello che aveva già anticipato Mercedes-Benz, tra l’altro guidata da un manager svedese, Ola Källenius. Agli automobilisti che, per varie ragioni, non vogliono ancora acquistare un’auto elettrica, Volvo offrirà auto ibride. Ossia una tecnologia che secondo Rowan rappresenta “un ponte per i nostri clienti che non sono ancora pronti a passare alle auto elettriche”.
Il Ceo ha confermato che Volvo Cars “continuerà ad investire su questa gamma di prodotti”, cioè sulle auto elettrificate plug-in o mild hybrid, che sono sempre molto richieste dai clienti. Non a caso dovrebbe venire anche aggiornata l’attuale architettura SPA1, quella sulla quale sono state sviluppate sia la XC60 sia la XC90.
Le preoccupazioni di Volvo sembrano derivare in particolare dal mercato americano, dove la domanda delle proprie elettriche è crollata di oltre il 70%. In risposta alle sforbiciate di Tesla ai listini, Volvo ha aumentato l’offerta dei modelli elettrificati e ridotto quella delle elettriche. In ogni caso, il costruttore svedese ha contabilizzato l’utile operativo più alto mai registrato in un singolo trimestre, 700 milioni di euro fra aprile e giugno, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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