
Nuovi dubbi si addensano sulla Gigafactory di Termoli, che negli ultimi mesi è stata al centro del dibattito politico italiano. Questa volta a togliere il sonno al ministro Adolfo Urso, che alcuni mesi fa aveva revocato i fondi del PNRR destinati alla fabbrica di batterie in Molise, è l’amministratore delegato di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, società che insieme a Stellantis e Mercedes ha creato la Acc -Automotive Cells Company-.
“Dal mio punto di vista di rappresentante del settore, è meglio concentrare gli sforzi su un solo stabilimento piuttosto che su tre“, ha dichiarato l’amministratore delegato Pouyanné in un’intervista rilasciata al Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ). Patrick Pouyanné afferma che le sue priorità sono l’impianto esistente di Billy-Berclau, in Francia. L’AD ha poi continuato: “Totalenergies si concentrerà sulla Francia. La costruzione di un secondo stabilimento è rischiosa quando il primo non è ancora pienamente operativo”.
Perché quindi costruire un secondo impianto quando nemmeno il primo è totalmente operativo? …Dubbi leciti, tuttavia, la Gigafactory di Termoli e quella in Germania, nell’ex stabilimento Opel di Kaiserslautern, hanno un peso specifico molto elevato dal punto di vista politico.
La TotalEnergies detiene il 25% della Automotive Cells Company attraverso la sua controllata Saft. Gli altri azionisti sono Mercedes-Benz (30%) e Stellantis (45%). In virtù delle esigue quote possedute, le dichiarazioni del Ceo di TotalEnergies sono piuttosto controverse. La FAZ scrive inoltre: “Lo scetticismo di Parigi mette in dubbio la produzione di celle a Kaiserslautern”.
I commenti di Pouyanné sono destinati a suscitare polemiche all’interno del gruppo di azionisti, poiché mettono in discussione l’intera l’alleanza a tre. Tuttavia, l’amministratore delegato ha lasciato aperta la questione qualora Mercedes e Stellantis realizzassero gli altri due impianti di batterie al di fuori della joint venture ACC.
La ACC produce da quasi un anno e mezzo celle per batterie a Billy-Berclau e Douvrin. Questi accumulatori sono impiegati nei modelli Stellantis basati sulla STLA Medium. Dei cinque blocchi previsti attualmente solo uno è in funzione, ma sono stati ripetutamente segnalati problemi di avvio. Un secondo blocco seguirà nel 2025. Nell’intervista Pouyanné ha precisato di aver fatto notare all’allora CEO di Stellantis, Carlos Tavares, nell’autunno del 2024, che la produzione di celle per batterie era complicata e richiedeva una grande esperienza.
La scorsa estate la joint venture ACC ha sospeso i progetti per Kaiserslautern e Termoli con l’intento di monitorare l’andamento della domanda di EV in Europa. Se necessario la ACC dovrà essere in grado di adattare i piani dello sviluppo della chimica delle celle. Al momento ancora non è stata presa una decisione ufficiale.
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