
Questo approfondimento fa parte di uno speciale dedicato al noleggio a lungo termine, offerto in omaggio nel nuovo numero de L’Automobile, attualmente in edicola. Una guida pensata per aiutare a comprendere a fondo una formula di mobilità sempre più diffusa, ma regolata da logiche diverse rispetto all’acquisto tradizionale di un’auto.
Nel noleggio a lungo termine, infatti, non conta solo il prezzo di listino dell’auto, bensì il costo complessivo dell’operazione, dato dalla somma del valore del veicolo e dei servizi inclusi, meno il valore residuo stimato alla fine del contratto. Il canone mensile rappresenta la suddivisione nel tempo di questo costo totale. È per questo che un’auto più cara da nuova, ma con una migliore tenuta del valore nell’usato, può risultare più conveniente di un modello meno costoso ma soggetto a una forte svalutazione. Ecco dunque i dieci punti chiave da valutare con la massima attenzione.
Molti contratti di noleggio a lungo termine prevedono il pagamento di un anticipo iniziale. Per il noleggiatore serve a recuperare subito una parte dell’investimento, mentre per il cliente ha l’effetto di abbassare l’importo del canone mensile. Spesso, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questa formula, l’anticipo può essere rappresentato dalla permuta dell’auto usata.
Attenzione però: l’anticipo è un costo “a perdere”. Al termine del contratto non genera alcun valore residuo a favore del cliente. Per questo motivo il consiglio è di contrattare un anticipo il più basso possibile, accettando eventualmente una rata mensile leggermente più alta, ma distribuita nel tempo.
Nel linguaggio del noleggio non si parla di rata, ma di canone mensile. Questo importo comprende due grandi voci:
Il canone è quindi il risultato di un equilibrio complesso, in cui il valore residuo gioca un ruolo fondamentale: più è alto, più il canone si abbassa.
Il noleggio a lungo termine, nella sua forma standard, non prevede il trasferimento di proprietà dell’auto. Alla scadenza del contratto il veicolo va restituito. In alcuni casi, tuttavia, viene proposta l’opzione di acquisto finale.
Questa possibilità è raramente conveniente, perché il noleggiatore ha interesse a rinnovare il contratto piuttosto che vendere l’auto. Inoltre, acquistando il veicolo, si perdono tutti i vantaggi tipici del noleggio: manutenzione inclusa, coperture assicurative, gestione dei sinistri e delle riparazioni. Può avere senso solo in casi particolari, ad esempio se si intende cedere l’auto a un familiare, ma va sempre valutata con grande attenzione.
Uno dei punti di forza del noleggio è l’ampia gamma di servizi inclusi nel canone. Tra questi rientrano:
In caso di guasto non coperto dalla garanzia del costruttore, è il noleggiatore a farsi carico dei costi. Spesso è inclusa anche una forma di kasko o mini-kasko che copre i danni da incidente con colpa, salvo eventuali franchigie.
Oltre ai servizi base, è possibile aggiungere numerosi servizi opzionali, generalmente a costi inferiori rispetto a quelli che si sosterrebbero con un’auto di proprietà. Tra i più diffusi:
La filosofia è quella del “only gas and wash”: al cliente resta solo il rifornimento e il lavaggio.
Il canone include i tagliandi periodici previsti dal costruttore e i materiali di consumo come freni, frizione, liquidi, filtri, cinghie e ammortizzatori.
La manutenzione straordinaria copre invece i guasti imprevisti, anche quelli più costosi, come rotture di motore o cambio fuori garanzia. Per i pneumatici si può scegliere tra una sostituzione programmata in base ai chilometri o una formula “a consumo”, senza limiti, più adatta a chi percorre molti chilometri o ha una guida sportiva.
Alla restituzione dell’auto viene effettuata una perizia tecnica dettagliata, documentata con fotografie. Tutti i danni non riconducibili alla normale usura vengono stimati economicamente e addebitati al cliente.
Per evitare costi imprevisti, è consigliabile attivare le coperture assicurative qualche mese prima della riconsegna e sistemare eventuali danni pagando solo la franchigia. Attenzione anche al chilometraggio: lo sforamento dei km contrattuali viene sempre penalizzato.
Il valore residuo viene stabilito alla firma del contratto ed è il valore che il noleggiatore prevede di ricavare dalla rivendita dell’auto. È una stima basata su modelli previsionali molto sofisticati.Le oscillazioni del mercato dell’usato non ricadono sul cliente, ma restano a carico del noleggiatore, che si assume il rischio dell’operazione.
Utilizzare l’auto usata come anticipo può sembrare una soluzione comoda, ma spesso è poco conveniente. I noleggiatori tendono a sottovalutare le permute o ad affidarne la gestione a operatori esterni. La strategia più efficace è vendere l’auto usata privatamente, massimizzando il ricavo, e poi versare un anticipo in denaro.
Non esiste un listino unico del noleggio: i prezzi variano in base all’operatore, alla durata del contratto (da 24 a 84 mesi) e al chilometraggio annuo. È fondamentale richiedere più preventivi, confrontare le offerte e modulare i servizi inclusi. Particolare attenzione va data alle promozioni e alle auto in pronta consegna, spesso già targate e disponibili a canoni scontati anche oltre il 20%, a fronte di una scelta più limitata di versioni e colori.
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