
In un’intervista rilasciata a ilSussidiario.net in occasione del Meeting di Rimini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso la disponibilità del governo italiano a collaborare con Stellantis per incrementare la produzione automobilistica sul territorio nazionale. “Siamo sempre pronti a un lavoro comune ove ci fosse l’intenzione di accrescere la produzione in Italia,” ha dichiarato il Ministro, evidenziando la necessità di rilanciare l’industria automotive nel Paese.
“Stellantis ha presentato un piano Italia che prevede di raggiungere il milione di veicoli”, ha ricordato il ministro, “ma nel frattempo riceviamo segnali negativi sul fronte della produzione e del ricorso alla cassa integrazione”. Ha inoltre sollevato interrogativi sul destino della gigafactory di Termoli, per la quale sono state stanziate risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
E ha poi richiamato l’attenzione sulla remunerazione dell’amministratore delegato Carlos Tavares e sugli alti dividendi degli azionisti, ribadendo che “il profitto è legittimo, ma non ad ogni costo”.
Urso ha inoltre segnalato che preoccupazioni simili si stanno manifestando anche negli Stati Uniti, ma ha ribadito la disponibilità del governo a lavorare insieme all’azienda per superare queste difficoltà, a patto che vi sia un reale impegno da parte di Stellantis a incrementare la produzione in Italia.
Il ministro ha poi affrontato il tema dell’assemblaggio in Polonia dei modelli Leapmotor da parte di Stellantis, sottolineando che il prossimo piano incentivi sarà limitato alle auto con componenti europee. “Mi auguro che Stellantis, come altre case produttrici, premi la componentistica nazionale”, ha dichiarato Urso.
Infine, rispondendo alle preoccupazioni circa l’arrivo di aziende automobilistiche cinesi in Italia, Urso ha chiarito che gli accordi stipulati prevedono l’utilizzo di componentistica europea e italiana, rafforzando così le filiere produttive nazionali. “Noi siamo contro chi pensa di aggirare le barriere daziarie assemblando i prodotti nel nostro continente”, ha concluso il ministro.
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