
Testo di Mattia Eccheli
Mini Cooper 5 porte, piccola fuori, grande dentro e solo a benzina. Tornano le due porte in più. La vettura, il cui passo è di 72 millimetri superiore a quello del modello a tre porte, ha una lunghezza esterna di 4,04 metri (oltre 3 centimetri più della “vecchia” cinque porte) e un’altezza inferiore al metro e mezzo. Il costruttore parla di un “carisma inconfondibile” derivato dalla scelta di puntare su sbalzi ridotti, superfici chiare e “accenti espressivi”.
La 5 porte non era stata rivelata dal costruttore britannico lo scorso autunno al Salone di Monaco di Baviera. Arriva adesso con la promessa di elementi distintivi quali il “divertimento di guida” e la “maneggevolezza”. Grazie allo sterzo assicurato come “preciso” e a un diametro di volta ridotto a 11,4 metri.

Mini non rinuncia ai motori convenzionali, che saranno i soli con cui arriverà nelle concessionarie perché la variante elettrica è la Aceman, peraltro prodotta in Cina, a differenza della Cooper cinque porte che viene fabbricata a Oxford, nel Regno Unito. L’offerta sotto il cofano è di due unità a benzina: il millecinque a tre cilindri da 156 cv e il duemila quattro cilindri da 204 impiegato sulla declinazione S, entrambi abbinati esclusivamente alla trasmissione automatica.
All’insegna della “semplicità carismatica”, il centro stile è intervenuto sulla nuova generazione salvaguardando elementi come il minimalismo del frontale e adottando i fari rotondi. Ora sono a LED di serie. Gli pneumatici sono più grandi rispetto al modello cui subentra e le dimensioni dei cerchi sono comprese fra i 16 e i 18”. Mini offre undici livree esterne con tre tinte a contrasto per il tetto e quattro allestimenti: Essential, Classic, Favoured e JCW.

Dal punto di vista tecnologico ha molto da offrire (anche a richiesta), incluso il nuovo Parking Assistant Plus. Grazie a 12 sensori a ultrasuoni e 4 telecamere surround-view rende ancora più semplice individuare gli stalli e le manovre per accedervi. Il sottile schermo centrale circolare è cresciuto e ha un diametro di 24 centimetri. Ora è stato sistemato più vicino al guidatore e grazie all’Operating System 9 tutte i comandi possono essere impartiti con lo sfioramento o a voce. Poi ci sono i servizi digitali che si possono ottenere con l’ordine “Hey Mini”.
Per l’unità da 156 Cv e 230 Nm di coppia montata sulla Cooper C, Mini dichiara consumi combinato nel ciclo Wltp a partire da 6 l/100 km e emissioni minime di 136 g/km, mentre per quella più potente (anche 300 Nm) si parte da 6,3 l/100 km e da 141 g/km. Inevitabili anche le differenze nelle prestazioni più care agli automobilisti che adorano il “go-kart feeling” del marchio britannico controllato dal gruppo Bmw.

Lo spunto da 0 a 100 della prima avviene in 8” con una velocità massima di 225 orari, mentre la seconda raggiunge la tripla cifra con partenza da ferma in 6,8” e supera i 240 all’ora quale andatura di punta (242). Il bagagliaio ha una capacità compresa fra i 275 e i 925 litri, che si può gestire grazie ai sedili ripiegabili (60:40). Il listino parte da 29.900 euro (Cooper C Essential) e arriva fino a 40.240 (Cooper S JWC).
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