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Mercato auto: il 2025 inizia con il segno meno

di Marco Triulzi - 03/02/2025

Gennaio si chiude con un bilancio negativo per il mercato automobilistico italiano, deludendo le aspettative di una possibile ripresa. I dati elaborati dall’UNRAE confermano una flessione del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2024, con 133.692 immatricolazioni contro le 142.010 dell’anno precedente. La perdita di oltre 8.300 unità è un segnale preoccupante per il settore, che già nel quarto trimestre del 2024 aveva mostrato segni di rallentamento.

L’incertezza economica e l’assenza di nuovi incentivi statali frenano il mercato, mentre le previsioni per l’intero 2025 restano poco incoraggianti. Secondo le stime attuali, le immatricolazioni annue dovrebbero attestarsi intorno a 1.550.000 unità, in calo dello 0,6% rispetto al 2024 e ancora ben al di sotto (-19%) dei livelli pre-pandemia del 2019.

Le ibride dominano il mercato auto

Il panorama delle alimentazioni conferma la crescita delle vetture ibride, che conquistano il 45,0% del mercato. Tra queste, l’11,5% sono “full” hybrid e il 33,5% “mild” hybrid, a testimonianza di una preferenza sempre più marcata per soluzioni di transizione tra il motore termico e l’elettrico. Fiat Panda (o sarebbe meglio dire Pandina) guida il segmento con 13.328 unità vendute, seguita da Toyota Yaris (2.909 unità) e Toyota Yaris Cross (2.573 unità).

Le auto elettriche pure (BEV), nonostante una leggera crescita rispetto a gennaio 2024 (dal 2,1% al 5,0%), risultano in calo rispetto a dicembre (5,5%). L’assenza di nuovi incentivi governativi nel 2025 rischia di rallentarne ulteriormente la diffusione. Il podio delle elettriche più vendute vede al primo posto la Dacia Spring (961 unità), seguita dalla Citroen e-C3 (418 unità) e dalla Tesla Model Y (265 unità).

Anche le ibride plug-in (PHEV) si fermano al 3,6%, con una lieve crescita rispetto al 2,8% di gennaio 2024. Tra i modelli più richiesti svetta la Toyota C-HR con 929 unità, seguita dalla BYD Seal U (503 unità) e dalla BMW X1 (222 unità).

I motori tradizionali continuano invece a perdere terreno: il benzina scende al 26,9% (-3,3 punti), il diesel crolla al 9,3% (-6,5 punti) e il GPL si attesta al 10,2% (-0,7 punti). Il metano, ormai marginale, registra volumi prossimi allo zero.

Nonostante il calo delle vendite delle auto a benzina, alcuni modelli restano particolarmente richiesti. La Citroen C3 guida la classifica con 4.146 unità, seguita dalla Jeep Avenger (2.332 unità) e dalla Peugeot 208 (2.295 unità). Tra le diesel, il modello più venduto è Audi Q3 (1.311 unità), seguita dalla Volkswagen Tiguan (974 unità) e dalla Mercedes GLA (848 unità).

Il GPL continua a rappresentare una nicchia di mercato, ma con modelli particolarmente forti. In testa c’è la Dacia Sandero (4.402 unità), seguita dalla Dacia Duster (3.444 unità) e dalla Renault Captur (1.548 unità).

Questi dati confermano un trend già in atto negli ultimi mesi: il mercato si sta progressivamente spostando verso le motorizzazioni ibride, mentre l’elettrico fatica a decollare senza incentivi adeguati.

SUV al vertice, berline in difficoltà

La segmentazione del mercato vede ancora una volta le SUV come protagoniste assolute, con una crescita nei vari segmenti. In particolare, le SUV di segmento A (city SUV) salgono al 2,4%, mentre quelli del segmento B raggiungono il 30,9% del totale. Anche il segmento C mostra segnali di ripresa, con le SUV che conquistano il 18,2% del mercato.

Le berline, invece, subiscono un calo: nel segmento B scendono al 17,6%, mentre nel segmento C si fermano al 4,6%. Fa eccezione il segmento D, dove sia berline che SUV registrano un lieve incremento. L’alto di gamma mostra un’ottima performance, con le berline allo 0,2% e i SUV all’1,6%.

Station wagon (2,6%), monovolume (2,1%) e sportive (0,8%) restano segmenti di nicchia, con volumi marginali rispetto ai modelli più richiesti.

Vendite per regioni: il Centro in crescita, il Nord Est in calo

A livello geografico, il mercato automobilistico mostra andamenti differenziati tra le diverse aree del Paese. Il Nord Est registra un calo significativo, perdendo 2 punti percentuali e scendendo al 28,7% delle immatricolazioni. Questo dato è parzialmente mitigato dal buon andamento del settore del noleggio, senza il quale il calo sarebbe stato ancora più marcato (-5,7 punti).

Il Nord Ovest mantiene una quota stabile rispetto a gennaio 2024, mentre il Centro Italia mostra una crescita, salendo al 26,0% del totale (+1,1 punti). Anche il Sud e le Isole migliorano leggermente le proprie quote, attestandosi rispettivamente all’11,0% e al 5,7%.

L’andamento regionale riflette le differenze socio-economiche e le politiche locali in termini di incentivi e mobilità sostenibile. Le grandi città continuano a rappresentare i principali mercati per i veicoli elettrici e ibridi, mentre nelle aree meno urbanizzate la preferenza resta per le motorizzazioni più tradizionali.

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