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Luca de Meo: “Il futuro dell’auto europea passa dalla condivisione e dalle piccole elettriche”

di Emiliano Ragoni - 20/05/2025

Luca de Meo, A.D. del Gruppo Renault, dopo l’incontro con Elkann, in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera, è tornato a parlare del futuro dell’Automotive Europeo. Il dirigente ha espresso la propria preoccupazione in merito alla situazione dell’industria del Vecchio Continente, “stritolata” dalle normative e dalla concorrenza cinese. In un simile contesto, la transizione elettrica si è rivelata più lenta del previsto.

De Meo: “La transizione elettrica è più lenta del previsto”

Queste le sue parole: “Il regolamento europeo sulle emissioni di Co2 è stato sviluppato nel 2019, sulla base di dati del 2016, ma nel frattempo c’è stata una pandemia, la crisi dell’est Europa, il ritorno dell’inflazione, l’emergere della Cina come campione automobilistico e, allo stesso tempo, nel 2024 la quota di auto elettriche nel mercato si è limitato al 13,6% in Europa, quindi la metà della velocità a cui sarebbe dovuta andare. In Italia stiamo parlando del 5% del mercato sulle vetture a batteria, dunque siamo lontani dalle previsioni che individuavano la quota di oltre il 25% per quest’anno” (fonte: Ansa).

Luca de Meo afferma che in Europa è fondamentale avere una maggiore velocità nel prendere le decisioni.  “Avevo posto l’attenzione su questo tema della mancanza di sviluppo del mercato elettrico nella primavera dell’anno scorso, siamo all’8 maggio e il Parlamento europeo ha votato sulla flessibilità, ma noi dell’industria automobilistica l’8 maggio abbiamo già fatto il nostro budget l’anno scorso. Questo sottolinea il fatto che abbiamo bisogno anche di velocità di palla se vogliamo risolvere le cose”, le sue dichiarazioni.

Servono key car elettriche

Secondo de Meo è fondamentale creare un consorzio europeo in grado di produrre piccole auto elettriche. Una sorta di Airbus che passa dalla condivisione della tecnologia. In questo modo è possibile abbattere i costi e massimizzare le sinergie. L’A.D. italiano per il futuro dell’auto a corrente vede il Giappone come un modello vincente. Nel Paese del Sol Levante sono infatti diffuse le key car, piccole vetture elettriche. Una strategia che dovrebbe perseguire anche il Vecchio Continente.

“Bisogna sostenere il mercato delle auto elettriche, mantenere un sistema stabile di contributo per l’acquisto delle vetture o, eventualmente, una defiscalizzazione delle auto elettriche è indispensabile, come abbiamo constatato, tra l’altro, quando la quota di mercato delle auto elettriche in Germania praticamente si è dimezzata alla fine degli incentivi”, le sue dichiarazioni.

E ancora: “Lo dico in maniera molto aperta: penso che quest’anno sarà fondamentale. Abbiamo una finestra di 3-5 anni per reagire alla potenza del sistema cinese, che ha sviluppato una strategia industriale che si chiamava Made in China 2025, che tra l’altro portava l’automobile come una delle cinque industrie su cui puntare per costruire la potenza economica”.

L’industria dell’auto è fondamentale per l’Europa

L’A.D. del Gruppo Renault, ha poi posto l’attenzione sull’importanza dell’industria dell’auto in Europa. “Siamo convinti che l’automobile sia ancora una delle locomotive del progresso? Perché a volte a me vengono i dubbi, quando vedo quello che si discute e si decide. Parliamo di 13 milioni di posti di lavoro, 8% del Pil europeo. Se in Europa perdiamo l’industria dell’Automotive ci metteremo 10 anni solamente per compensare la perdita, manderemmo la trade balance Ue in deficit strutturale”.

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