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Jaguar Land Rover: PB Balaji è il nuovo amministratore delegato

di Emiliano Ragoni - 05/08/2025

“Jaguar Land Rover: PB Balaji è il nuovo amministratore delegato”: Articolo in sintesi

  • Cambio al vertice in JLR: PB Balaji, attuale CFO di Tata Motors, sarà il nuovo Ceo di Jaguar Land Rover a partire da novembre, succedendo ad Adrian Mardell.
  • Più controllo da parte di Tata: la nomina rafforza l’influenza del gruppo indiano Tata su JLR, che contribuisce per due terzi al suo fatturato.
  • Jaguar si reinventa: stop temporaneo alla produzione in attesa del lancio della nuova gamma elettrica di lusso, rivolta a un pubblico più giovane.
  • Sfide globali: dazi in aumento negli USA, critiche politiche e un rebranding divisivo mettono sotto pressione la strategia del gruppo.
  • In arrivo la Range Rover elettrica: il primo modello a batteria di JLR sarà lanciato entro fine anno, sostenuto da investimenti nel Regno Unito per la produzione di accumulatori.

PB Balaji è il nuovo amministratore delegato di Jaguar Land Rover (JLR). PB Balaji non è un volto nuovo nel mondo dell’Automotive grazie ai suoi 32 anni di esperienza nei settori auto e beni di consumo; dal 2017 è direttore finanziario di Tata Motors. Il suo arrivo in JLR rappresenta un maggiore controllo della Tata Motors nei confronti di JLR nonché un consolidamento della strategia già in atto sotto la guida di Mardell, che va in pensione.

Perché PB Balaji?

Secondo JLR, Balaji “collabora da anni con l’azienda e ne conosce a fondo strategia e leadership”. La sua nomina, si legge nella nota ufficiale del 4 agosto, “ci consentirà di continuare ad accelerare il nostro percorso verso la reinvenzione”.

Jaguar non produrrà alcuna auto fino a quando la nuova gamma non sarà pronta, quindi, non prima del prossimo anno. L’azienda punta a raggiungere i consumatori più giovani, essendo stata in precedenza conosciuta come uno status symbol per gli uomini di mezza età nel Regno Unito.

Un percorso non privo di ostacoli. JLR, che produce Range Rover e Defender, si trova infatti nel mezzo di complesse dinamiche globali.

Dazi doganali statunitensi in aumento, fluttuazioni valutarie e un rebranding di Jaguar in chiave lusso 100% elettrico che ha sollevato perplessità nel pubblico e persino critiche dal fronte politico americano. Il presidente Donald Trump ha definito il marchio in “assoluto tumulto” dopo una campagna pubblicitaria giudicata “woke”.

In effetti, la trasformazione di Jaguar in un brand di lusso esclusivamente elettrico, con l’obiettivo di competere con Bentley piuttosto che con Bmw e Mercedes, ha polarizzato l’opinione pubblica e suscitato più di qualche critica.

Jaguar Land Rover: una trasformazione difficile

Congiuntamente, JLR si trova a fronteggiare gli effetti di nuove tariffe doganali. I suv costruiti in Slovacchia, come Defender e Discovery, sono ora soggetti a un dazio del 15% negli Stati Unitimentre per i modelli assemblati nel Regno Unito la tassa può arrivare fino al 25%, dopo 100.00 veicoli esportati.

Nonostante queste sfide, l’azienda ha chiuso il suo decimo trimestre consecutivo in utile, con profitti pari a 2,5 miliardi di dollari nell’ultimo esercizio. Ma l’orizzonte è più incerto: l’8 agosto sono attesi i risultati del trimestre più recente e, nel frattempo, JLR ha annunciato il taglio di 500 posizioni manageriali, citando margini in contrazione e un dollaro in indebolimento.

Le sfide di Balaji

Balaji eredita un’azienda in transizione, che resta comunque il cuore pulsante del gruppo Tata – JLR pesa per circa due terzi sul fatturato del conglomerato indiano. La sua missione sarà quella di proseguire sulla via della reinvenzione, gestendo al tempo stesso una complessa rete di equilibri economici, industriali e d’immagine.

Il Gruppo si appresta a consegnare il suo primo modello elettrico, la Range Rover, entro la fine dell’anno. Per questo Tata Motors ha investito nel Regno Unito nella costruzione di una fabbrica di batterie destinate alle vetture a corrente.

Il Mondo dell’auto sta cambiando pelle

Il rimpasto dirigenziale di JLR è l’ultimo di una serie di cambiamenti avvenuti presso le principali case automobilistiche, dopo i recenti avvicendamenti degli amministratori delegati del Gruppo Renault, Stellantis e Volvo.

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