
La Fiat Grande Panda è l’auto del momento. Ma è anche l’auto che suscita più polemiche poiché a, differenza della “sorellina” più piccola Fiat Pandina, non viene prodotta in Italia bensì in Serbia. Perché? I motivi sono chiaramente del tutto economici: la Serbia ha offerto a Stellantis incentivi e sgravi fiscali. Inoltre, in Serbia il costo del lavoro è inferiore (lo stipendio di un lavoratore serbo è circa la metà di uno italiano).
Un’altra ragione, ed è quella che ha portato i costruttori ad abbandonare i segmenti di mercato più popolari dove sono presenti city car e utilitarie e a spostarsi verso le auto medie, è relativa ai costi. I margini in questo segmento sono risicati, in virtù dell’attuale contesto economico contingente (costi elevati di energia, manodopoera e materie prime) e delle difficoltà a ottemperare alle normative ambientali sempre più stringenti.
Un mix che ha portato i vertici Stellantis a propendere per produrre qui un modello che sicuramente garantirà grandi volumi.
Perché Stellantis produce la Fiat Grande Panda in Serbia:
Partendo dagli anni ’50, ripercorriamo la storia dell’impianto ex Zastava, che negli anni ha assunto un ruolo sempre più strategico.
La Zastava è stata una fabbrica di auto, armi e macchinari fondata nel 1853 e attiva fino al 2008. Posizionata nella città serba di Kragujevac, inizialmente produceva armi. Grazie a un accordo con la Fiat siglato nel 1953, la Zavodi Crvena Zastava (il nome dell’azienda al momento della stipulazione dell’accordo), si è aperta al settore automotive, attività che è stata portata avanti fino al 2011. In quell’anno infatti la Fiat ha deciso di acquisire gli stabilimenti di Kragujevac destinandoli alla produzione della Fiat 500L. Oggi la Zastava, che è diventata Zastava Arms, esiste ancora come realtà operante nell’ambito della produzione di piccole armi militari e sportive.
Zavodi Crvena Zastava avviò la produzione automobilistica nel 1953 ottenendo da Fiat la licenza per assemblare la Campagnola AR51. L’anno successivo iniziò l’assemblaggio della Fiat 1400, seguita da alcune unità della versione 1900. Il vero successo arrivò con la Zastava 600, copia della Fiat 600 (a tutti gli effetti un re-brand), che portò a una forte espansione dell’azienda.

Nel 1962 il modello venne sostituito dalla 750, poi evoluta nella 850 nel 1980, mantenendo invariato il design della carrozzeria ma con motori più potenti. Questo modello, che divenne estremamente popolare, rimase in produzione fino al bombardamento della fabbrica di Kragujevac nel 1999. Parallelamente, la Zastava 1300, identica alla Fiat 1300, fu introdotta sul mercato.

Negli anni ’70 è la volta della Zastava 101, una versione modificata della Fiat 128 con un diverso baule. Divenne il modello più diffuso in Jugoslavia e venne esportato in vari paesi, tra cui Spagna, Germania, Belgio, Cipro, Asia e Africa, con il nome Zastava Skala. In quegli anni venne commercializzata anche la Zastava 125, derivata dalla Fiat 125P, disponibile anche in versione Kombi, oltre ai modelli commerciali come il furgoncino Zastava 600 Kombi e il 900E, derivato dalla Fiat 900 Panorama.

Nel 1981 debuttò la Zastava Yugo 45, destinata a sostituire la 750. Montava i motori della Fiat 127 ed ebbe la particolarità di essere la prima auto dell’azienda esportata negli Stati Uniti. Nel 1991 fu commercializzata in Italia con il nome Innocenti Koral. Nello stesso periodo, la Zastava iniziò la produzione su licenza della Fiat Argenta. Nel 1988 venne introdotta la Zastava Florida, un modello con meccanica della Fiat 128 ma con una linea moderna, anticipando il design di vetture che sarebbero arrivate negli anni successivi, come la Citroën ZX.

La guerra in Jugoslavia e i bombardamenti NATO del 1999 compromisero gravemente l’industria automobilistica Zastava, che viene semidistrutta. Nel 2005, l’azienda siglò un accordo con Fiat per l’assemblaggio su licenza della Fiat Punto, che in Serbia viene rinominata Zastava 10 (foto sotto). Le prime unità furono prodotte nello stabilimento Fiat di Mirafiori prima del trasferimento delle linee a Kragujevac.

Il 30 aprile 2008, lo Stato serbo, azionista di maggioranza della Zastava, firmò un protocollo d’intesa con la Fiat per la creazione di una joint venture con un investimento di circa 700 milioni di euro, più 200 milioni di agevolazioni fiscali statali. Il 29 settembre 2008 viene costituita la società mista italo-serba, decretando la fine del marchio Zastava. Gli impianti passarono interamente a Fiat (dal 2014 FCA) con la denominazione FCA Srbija.
Il costo totale dell’investimento è stato di un miliardo di euro: 400 milioni elargiti dalla Banca europea per gli investimenti, 250 dal governo serbo e i rimanenti 350 dalla società italiana.

Il 2012 è l’anno dell’avvio nella fabbrica serba della produzione della Fiat 500L, che è stata assemblata fino al 2022. Un modello importante che raccoglie l’eredità della Fiat Idea, Lancia Musa, oltre che della Multipla.

Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto
Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....