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Guida all’acquisto dell’auto elettrica con l’autonomia perfetta per te

di Emiliano Ragoni - 19/11/2025

Quando si parla di auto elettrica è necessario rispondere alla fatidica domanda: qual è la dimensione di batteria giusta per me? E la risposta non è così semplice come potrebbe sembrare. In prima istanza è necessario chiarire cosa significa davvero “fa per me”. Con questa espressione si intende una batteria che mi permetta di ricaricare il meno possibile, senza restare a secco e senza che mi generi ansi d’autonomia. Tutto ruota, quindi, attorno alla comodità e alla frequenza della ricarica.

In questo articolo cercheremo di fornire al lettore un metodo più oggettivo possibile per stimare la capacità della batteria della propria auto elettrica ideale. Il metodo descritto è stato estrapolato dal libro “100 risposte (e oltre) alla tue domande sulle auto elettriche” di Gianni Catalfamo, ingegnere esperto di mobilità elettrica. Abbiamo ipotizzato due macro-scenari.

Due casi principali:

  • A) Posso ricaricare a casa
  • B) Non posso ricaricare a casa

Auto elettrica ideale, parametri da conoscere per fare il calcolo:

  • Consumo dell’auto elettrica: in km/kWh (il valore omologato secondo il protocollo Wltp viene fornito dalle Case costruttrici)
    Es: 6 km/kWh (tipico per utilitarie o suv efficienti).
  • Percorrenza media:
    – Giornaliera (per A)
    – Settimanale (per B)
  • Un margine di sicurezza: si aggiungono 100 km extra per far fronte a giornate/universi imprevisti.
  • Formula per ottenere la capacità minima della batteria:
    Batteria minima (kWh)“=Percorrenza + 100 km / Consumo in km/kWh

Caso A: si può ricaricare l’auto elettrica ogni notte a casa

In questa situazione ideale, la preoccupazione principale è coprire la percorrenza giornaliera. L’obiettivo può essere formulato così: avere una batteria sufficientemente capiente da evitare ricariche fuori casa almeno nel 90% delle giornate. Il valore di 90% è del tutto arbitrario.

Obiettivo: la batteria deve coprire la mia percorrenza giornaliera nel 90% dei giorni, così non devo mai ricaricare fuori casa.

Quella che si può vedere nel grafico sotto è la curva cumulata ricavata registrando ogni giorno i chilometri percorsi. In questo modo è stata costruita la distribuzione cumulata.
Questa curva permette di leggere, per ogni distanza X, in che percentuale di giorni si percorrono un valore minore o uguale alla distanza X. Per trovare il valore che copre il 90% dei giorni, si deve semplicemente andare sulla curva e leggere qual è la percorrenza corrispondente al punto 0,9 dell’asse verticale. Quel valore, per la specifica reale distribuzione di percorrenze, risulta essere 275 km. Quindi: 275 km è la percorrenza P90. Risulta così alto (rispetto ai 178 km di media) perché la distribuzione è molto asimmetrica: tanti giorni “corti”, alcuni giorni “molto lunghi”, che spostano in alto la soglia del 90%. Ecco perché il P90 è ben più alto della media.

Esempio A1:

  • Percorrenza media giornaliera: 40 km
  • Distribuzione dei km: in 90% dei giorni sto sotto i 175 km
  • Consumo dell’auto: 6 km/kWh
    Calcolo:
  • Aggiungo 100 km ⇒ 175 + 100 = 275 km
  • Capacità batteria minima = 275 / 6 = 45.8 kWh
  • Serve una batteria di almeno 46 kWh
  • La precedente generazione della Kona con batteria da 39 kWh (autonomia reale ≈ 240 km) sarebbe troppo piccola, perché in circa il 20% dei giorni si sforerebbe.

nuova Hyundai Kona - città

Caso A2:

  • Percorrenza media giornaliera: 20 km
  • Supponiamo che in 90% dei giorni non si superino i 100 km
  • Consumo: 6 km/kWh
    Calcolo:
  • 100 km + 100 km (margine) = 200 km
  • 200 / 6 = 33.3 kWh
  • Anche un’auto con 35 kWh può andar bene (Fiat 500e con batteria grande).

Caso A3

  • Percorrenza 60 km al giorno, 6 giorni su 7.
  • In alcuni giorni si arriva anche a 120 km → si vuole sicurezza.
  • Consumo medio dell’auto: 5,5 km/kWh (es. suv).
    Calcolo:
  • Percorrenza da coprire nel 90% dei giorni = ~120 km
  • +100 km di margine = 220 km
  • 220 / 5.5 = 40 kWh
  • Qualsiasi auto con batteria >40 kWh permette di ricaricare solo di notte, senza pensieri.

Esempio A4

  • 20 km/giorno → saltuariamente 70 km
  • Consumo auto: 6.5 km/kWh (es. citycar)
    Calcolo:
  • 70 + 100 = 170 km
  • 170 / 6.5 = 26.1 kWh
  • Anche un’auto con batteria da 30 kWh basta. Es: Fiat 500e base.

CASO B: non si può ricaricare ogni notte

Obiettivo: fare tutta la settimana con una sola ricarica, per non dover dipendere da colonnine pubbliche troppo spesso.

Esempio B1

  • 35 km/giorno → 245 km/settimana
  • +100 km margine = 345 km
  • Consumo: 6 km/kWh
  • Calcolo: 345 / 6 = 57.5 kWh → Almeno 58 kWh

Caso B2

  • 60 km/giorno × 7 = 420 km/settimana
  • +100 km = 520 km
  • Consumo: 5.5 km/kWh
  • Calcolo: 520 / 5.5 = 94.5 kWh → Serve una batteria molto grande

Contesto B3

  • Percorrenza giornaliera: 20 km → settimana = 140 km
  • Totale con margine = 140 + 100 = 240 km
  • 240 / 6 = 40 kWh
  • Una batteria da 40 kWh potrebbe bastare, come la Kona o la precedente versione di Peugeot e-208.

Esempio B4: uso auto intenso

  • 60 km/giorno × 7 = 420 km/settimana
  • Consumo: 5.5 km/kWh (es. suv compatto)
    Calcolo:
  • 420 + 100 = 520 km
  • 520 / 5.5 = 94.5 kWh
  • Serve una batteria molto capiente (~95 kWh)
  • Opzioni: Tesla Model S, Mercedes EQE, oppure due ricariche a settimana.

Esempio B5: uso minimo

  • 10 km/giorno × 7 = 70 km/settimana
  • Consumo: 7 km/kWh

Calcolo:

  • 70 + 100 = 170 km
  • 170 / 7 = 24.3 kWh
  • Anche una batteria da 24-30 kWh è sufficiente.
  • Es: Smart EQ usata (è uscita di produzione da poco), Mini Electric, Fiat 500e base

Metodi alternativi per il calcolo della batteria ideal

(km anno / 365 + 100) * 6

In questo modo si può calcolare in modo veloce la dimensione minima della batteria che ci consente di ricaricare fuori meno del 20% delle volte.

Consigli finali

  • Se si ha accesso alla ricarica domestica, si può puntare a batterie più piccole, ma bisogna assicurarsi che coprano le giornate “lunghe”.
  • Se non si può ricaricare facilmente, meglio una batteria grande, anche a costo di spesa iniziale più alta.
  • Più la distribuzione di percorrenze è variabile, più è utile avere margine nella batteria.

 

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