
Testo di Mattia Eccheli
Quelli che ancora mancano sono gli ordini. A Melfi (QUI il nostro approfondimento dedicato), lo stabilimento lucano di Stellantis che ha una capacità potenziale di 1.500 auto al giorno, si lavora al momento su un solo turno, appena otto ore pause escluse, su una superficie di 115.000 mq, senza contare le aree sopraelevate, per un totale quotidiano di 170 vetture e fino a 280 batterie. Senza più la Fiat 500X, in Basilicata si producono attualmente la Jeep Renegade, anch’essa in procinto di uscire di produzione, e la “vecchia” Compass, cui in autunno subentrerà quella nuova.
Quella della DS N°8 (QUI, le nostre prime impressioni) è un’altra “prima volta” di Melfi, che era stato il primo sito europeo ad assemblare modelli Jeep: la nuova ammiraglia premium del gruppo Stellantis è la prima auto del marchio francese alto di gamma (330.000 auto commercializzate dal 2018 in poi, di cui 35.000 nel Belpaese) e sulla piattaforma multi-energy STLA Medium prodotta in Italia. “Un orgoglio”, sottolineano a più riprese in fabbrica, dove Karl Marx avrebbe fatto fatica a sviluppare la sua teoria sull’alienazione.
A pochi passi dal sito, immerso nel verde che circonda Melfi, poco meno di 17.000 abitanti (5.000 occupati in fabbrica) ci sono un campo eolico e un impianto fotovoltaico e la ferrovia ha un terminal presso lo stabilimento. L’aerodinamica è stata una priorità nella progettazione, affinata con soluzioni estetiche che dovrebbero andare oltre l’efficienza. Con la batteria da 97,2 kWh, nella versione Long Range a trazione anteriore da 245 Cv (63.180 euro) è accreditata di 750 chilometri di autonomia grazie a una serie di accorgimenti che valgono l’8% di percorrenza (60 km).

Nel dettaglio si tratta delle prese d’aria attive (18 chilometri in più nel ciclo misto di omologazione Wltp, 22,5 in autostrada), del sottoscocca piatto (14 e 18 km), dello spoiler posteriore (12 e 15), dei cosiddetti “light blade”, le barre verticali attorno ai fari davanti e dietro (12 e 15 km) e dei cerchi Aero Shape (4 e 5). La velocità massima è di 190 orari, come gli altri due modelli della gamma: questa variante condivide anche i consumi di 12.9 kWh con l’entry level da 58.900 euro che si ferma a 230 cv e che con l’accumulatore più piccolo da 74 kWh raggiunge i 550 chilometri di percorrenza.
Il listino arriva ai 74.540 euro della declinazione da 325 cv da potenziali 688 chilometri di autonomia e uno spunto da 0 a 100 di 5,4” (14.2 kWh/100 km i consumi). Il costruttore anticipa tempi di ricarica di 27 minuti tra il 20 e l’80% e di 10 minuti per 200 chilometri. (QUI trovate il configuratore)
DS, che con la N°8 ha una gamma di sette modelli, porterà l’offerta a nove e a Melfi produrrà una delle due future novità, verosimilmente la DS N°7.

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