
Testo di Fabio Madaro
In una recente intervista rilasciata alla testata specializzata britannica Autocar, i ceo di Citroën, Thierry Koskas e di Dacia, Denis Le Vot sostengono che i requisiti sempre più stringenti richiesti dai crash test EuroNCAP per la sicurezza delle auto potrebbero avere un impatto negativo in special modo sui modelli meno costosi.
E la ragione è semplice: i costi di sviluppo dei continui aggiornamenti imposti da EuroNCAP per ottenere punteggi più alti nelle prove di crash, si ripercuotono negativamente sui costi di sviluppo e produzione. Un fenomeno che sarà ancor più evidente, sostengono, da gennaio 2026 quando EuroNCAP aggiungerà quattro nuove categorie di valutazione. Eccole nell’ordine:
Soldi, soldi, sempre soldi
Ebbene, è sempre la tesi dei due intervistati, se da un lato le richieste di EuroNCAP sono ineccepibili per la ricerca della sicurezza, dall’altro i costruttori devono investire molto denaro per adeguare i propri veicoli ai nuovi standard. Uno sforzo economico notevole che si ripercuoterebbe ovviamente sui prezzi di listino sempre più elevati. Il tutto in un contesto che, stando ai ceo di Citroën e Dacia, è già molto severo per quanto concerne i requisiti di sicurezza previsti per il mercato europeo.
Insomma, lo avete capito, il problema è essenzialmente legato al vil denaro: gli adeguamenti imposti da Euro NCAP obbligheranno i costruttori ad alzare l’asticella, andando ben oltre a quanto richiede ora la legge, solo per non essere penalizzati a livello mediatico quando vengono pubblicati i risultati dei test con relativa assegnazione delle celebri stelle.
I risultati di questi continui aggiornamenti sono comunque visibili già ora, dal momento che spesso le cinque stelle (il punteggio massimo previsto da EuroNCAP) vengono assegnate ai modelli più costosi e di fascia più alta, mentre auto di fascia più bassa come ad esempio la Duster non vanno mai oltre le tre stelle con il rischio di instillare nell’opinione pubblica l’idea che questa Dacia non sia un modello così sicuro. In conclusione, chiosano Koskas e Le Vot, basterebbe rispettare le normative previste dai governi per offrire veicoli sicuri, senza inseguire i parametri richiesti da Euro NCAP. Facile no?
In realtà no ed è francamente difficile sposare le tesi appena esposte: perché insistere nella ricerca e sviluppo se le auto già ora sono sufficientemente sicure? Difficile, appunto, condividere queste opinioni. Per ora comunque limitiamoci a segnalare il problema posto da Citroën e Dacia e vedremo come evolverà la situazione nei prossimi mesi. La speranza è che si possa trovare un compromesso che permetta anche alle vetture più economiche di offrire quelle dotazioni finora riservate ai modelli di fascia alta. La sfida è aperta…
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