
Testo di Mattia Eccheli
Alla media di due operazioni al giorno, nel 2023 le autorità di vari paesi hanno sequestrato 1,6 milioni di pezzi di ricambio contraffati a marchio Mercedes-Benz. Lo scorso anno le operazioni sono cresciute del 20% rispetto al 2022: 740 complessivamente. Il dato è stato ufficializzato dallo stesso costruttore tedesco, che ha attivato una propria squadra di “investigazione”, l’Intellectual Property Enforcement Team.
La divisione lavora secondo una strategia ben precisa i cui pilastri sono la rilevazione, l’attacco e la prevenzione. La squadra raccoglie segnalazioni e verifica quotidianamente piattaforme per la commercializzazione di pezzi di ricambio e accessori in campo automobilistico. Accerta la presenza o meno di offerte illegali, raccoglie la specifica documentazione e la invia alle autorità dei vari paesi che procedono poi alle perquisizioni e alle eventuali confische dei beni, che vengono poi distrutti.

Sono stati addirittura scoperti siti produttivi che lavorano solo nella produzione di beni contraffatti. I funzionari di Mercedes-Benz collaborano anche con le autorità italiane, con quelle dell’Agenzia delle Dogane in particolare, che in casi dubbi hanno chiesto la consulenza dell’IPET. Nel Belpaese non sono stati effettuati sequestri né nel 2022 né nel 2023. A livello globale, grazie al lavoro della squadra a tutela della proprietà intellettuale di Mercedes-Benz, lo scorso anno sono state eliminate 142.000 offerte di prodotti contraffatti.
Il costruttore, che non ha quantificato l’entità dell’eventuale danno (secondo l’EUIPO, l’ufficio europeo per le proprietà intellettuali, l’intero mercato globale del falso, non solo del comparto automotive, si aggirava nel 2019 attorno ai 412 miliardi di euro, pari al 2,5% dell’intro interscambio commerciale planetario), ha precisato che in ballo c’è anche la sicurezza.
Nella tarda primavera dello scorso anno erano stati scoperti filtri d’aria di carta che avrebbero potuto causare incidenti se fossero stati montati. Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un mercato parallelo contraffatto che include pezzi per i freni e sterzo, di ruote e carrozzeria. Renata Jungo Brüngger, responsabile di Integrità, Governance e Sostenibilità di Mercedes-Benz Group AG, ha evidenziato come l’industria della contraffazione abbia margini enormi e lavori con strutture da criminalità organizzata.
“Mette a rischio la sicurezza stradale senza riguardi per l’ambiente e non garantisce salari equi né si preoccupa della sicurezza sul lavoro. Non proteggiamo solo la reputazione del nostro marchio, ma anche i nostri clienti, gli altri utenti della strada e, in definitiva, tutti coloro che sono colpiti dall’industria della contraffazione”, ha concluso la manager.
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