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Come funziona l’autovelox “anti-smartphone”?

di Emiliano Ragoni - 11/09/2025

L’utilizzo dello smartphone durante la guida è espressamente vietato dall’articolo 173 del Codice della Strada, che recita: “È vietato al conducente far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici (smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi) che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”.

Le sanzioni per l’impiego di smartphone alla guida

Tuttavia, accertare questa infrazione non è semplice. Le forze dell’ordine per comminare una sanzione devono cogliere in flagrante l’automobilista che utilizza dispositivi elettronici al volante.

Ed è proprio su questo fronte che la tecnologia sta fornendo nuovi strumenti per rendere più efficaci i controlli. Uno degli ultimi dispositivi presentati si chiama Autovelox SafeDrive, ed è prodotto dalla toscana Sodi Scientifica.

Al centro dell’attenzione della stampa specializzata, l’azienda lo descrive così: “SafeDrive nasce per rispondere a due tra le più gravi criticità della sicurezza stradale a livello mondiale: la distrazione alla guida e il mancato uso delle cinture di sicurezza”.

Il dispositivo è in grado di rilevare automaticamente queste infrazioni grazie a sistemi di imaging avanzato e algoritmi di intelligenza artificiale, fornendo alle forze di polizia prove fotografiche chiare e inconfutabili.

Come funziona l’autovelox anti-smartphone?

SafeDrive rileva l’uso manuale del telefono – sia durante chiamate senza vivavoce (“Calling”) che per messaggi, email o social network (“Texting”) – attraverso videocamere ad alta risoluzione abbinate a illuminatori a led infrarossi, per un monitoraggio efficace in ogni condizione di luce e meteo. In rispetto della normativa sulla privacy, il sistema oscura parzialmente i volti del conducente e dell’eventuale passeggero anteriore.

È possibile la contestazione immediata?

Secondo quanto riportato dalla stessa Sodi Scientifica, il dispositivo – installabile su portali esistenti o in sottopassaggi – permette alle forze dell’ordine di intervenire direttamente sul posto. La targa del veicolo viene letta da un software OCR e, sulla base delle immagini registrate, è possibile contestare immediatamente l’infrazione.

Ma può davvero elevare multe?

Al momento no. Come chiarito anche da Quattroruote, Autovelox SafeDrive non è ancora un dispositivo omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e di conseguenza non può essere utilizzato per la verbalizzazione automatica delle infrazioni. Né è autorizzato a memorizzare i dati dei veicoli rilevati.

L’accertamento resta quindi prerogativa esclusiva delle forze dell’ordine presenti fisicamente sul territorio. Al massimo, SafeDrive può rappresentare un supporto documentale facoltativo, utile in fase di controllo manuale.

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