
Testo di Mattia Eccheli
Stellantis “ruba la scena” ai lavoratori del marchio Volkswagen impiegati in Germania, che lunedì cominciano a scioperare per evitare licenziamenti e chiusure di stabilimenti: “La lotta più dura che il costruttore abbia mai conosciuto”, ha fatto sapere la IG Metall.
Il gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA ha ufficializzato le dimissioni del Ceo Carlos Tavares, il cui mandato sarebbe scaduto nel 2026. Il manager portoghese ha accelerato i tempi dell’addio dopo che in autunno era già stato reso noto che il processo per l’individuazione del suo sostituto era stato avviato.
Tavares, 66 anni, portoghese, era stato il numero due di Carlos Ghosn in Renault prima di venire chiamato a dirigere PSA, nel 2014. Il manager ha ampliato il gruppo completando l’acquisizione di Opel (da General Motors) e lavorato successivamente alla fusione con FCA diventando nella sostanza l’ago della bilancia, a favore del colosso transalpino, nella guida (dal 2021) di Stellantis, sotto la presidenza di John Elkann.
Ha ottenuto risultati importanti dal punto di vista economico e finanziario, operando tagli dolorosi e significativi su addetti e fabbriche oltre che sulla razionalizzazione delle gamme consentendo la distribuzione di ricchi dividendi agli azionisti, che hanno fruttato anche lui generosi compensi (36 milioni per il 2023, inclusi i bonus).
Aveva archiviato lo scorso esercizio con un utile netto di 18,6 miliardi di euro (+11%) e ricavi a 189,5 miliardi (+6%). Nel 2024 il vento è cambiato con tutti i principali indicatori in flessione. L’insoddisfazione della rete di vendita statunitense (la maggior parte dei profitti arriva dal Nord America, la cassaforte di FCA prima e Stellantis poi) e le durissimi critiche dei sindacati nei suoi confronti hanno reso incandescente il cima.
Il passaggio chiave non sono state tanto le dimissioni, quanto il fatto che il Consiglio di Amministrazione le abbia accettate (evidentemente concordate). In teoria Tavares doveva partecipare al processo di selezione del suo successore, mentre in questo modo ne viene escluso.
Per Henri de Castries, dal 2021 Senior Indipendent Director di Stellantis, citato nella breve nota del gruppo, “il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un allineamento perfetto tra azionisti di riferimento, Consiglio e Ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il Consiglio e il CEO alla decisione di oggi”.
A gestire l’emergenza sarà uno specifico Comitato Esecutivo ad avallare le decisioni che contano, mentre proseguirà la selezione per l’individuazione del futuro Ceo: la procedura dovrebbe concludersi entro la prima metà dell’anno. Si tratta poi di capire gli eventuali vincoli contrattuali che il nuovo numero uno avrà con la sua precedente azienda, a meno che non prevalga l’opzione interna.
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