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Guida semiautonoma: aperta un’indagine sul Ford BlueCruise

di Redazione - 22/01/2025

Testo di Emiliano Ragoni

I sistemi avanzati di assistenza alla guida hanno contribuito ad aumentare la sicurezza dei veicoli. Tuttavia, l’errore più frequente che l’utente compie è quello di “fidarsi troppo” della tecnologia, che chiaramente è tutt’altro che infallibile, anche per evidenti limiti tecnici degli stessi ADAS.

L’indagine dell’autorità americana

L’ultima indagine commissionata dalla National Highway Traffic Safety Administration, l’ente che in America si occupa di sicurezza stradale, che ha coinvolto il BluCruise, il sistema di guida semiautonomo della Ford, è piuttosto emblematica.

L’Office of Defects Investigation della NHTSA lo scorso 25 aprile 2024 ha ufficialmente aperto un’indagine sul sistema dell’Ovale Blu, dopo che l’agenzia ha confermato che era attivo nelle crossover elettriche Mustang Mach E coinvolte in due incidenti mortali dove hanno perso la vita tre persone. In entrambi i casi, le vetture, che viaggiavano di notte in autostrada a una velocità di circa 110 km/h, si sono scontrate con auto ferme.

Si indaga sulle limitazioni del Ford BlueCruise

L’ente americano ha dichiarato di aver aggiornato l’indagine di aprile ’24, specificando che verranno effettuati studi approfonditi sul BlueCruise e sulle sue potenziali limitazioni, comprese specifiche analisi tecniche degli incidenti correlati. Secondo l’ente di controllo, sono potenzialmente coinvolti 129.222 veicoli dotati del sistema avanzato di assistenza alla guida.

L’agenzia ha dichiarato che la sua indagine iniziale, oltre ai due casi di incidenti mortali, ha preso in considerazione 32 collisioni (e potenziali tali) e 2.004 segnalazioni di malfunzionamenti non legati a sinistri.

Sono stati evidenziati dei limiti del sistema nel rilevamento di veicoli fermi in determinate condizioni di visibilità. Tali limitazioni includono possibili errori nel rilevare oggetti fermi a grandi distanze quando il veicolo viaggia a una velocità pari o superiore a 100 km/h. Inoltre, secondo l’ente “le prestazioni del sistema possono essere limitate in caso di scarsa visibilità dovuta a un’illuminazione insufficiente”.

Quello compiuto dalla NHTSA è un importante e propedeutico passo prima del richiamo ufficiale. La Ford, secondo quanto riportato da TechCrunch, starebbe collaborando all’indagine.

Come funziona il BlueCruise?

Il BlueCruise combina l’Adaptive Cruise Control (cruise control adattivo) per il controllo longitudinale e il Lane Centering Assist (mantiene il mezzo al centro della corsia di marcia) per il controllo laterale. Mentre per rilevare gli oggetti presenti su strada utilizza radar e telecamere. È progettato per funzionare senza che l’utente debba tenere le mani sul volante. La guida senza mani può essere attivata solo in determinate condizioni e in specifiche strade delimitate dal GPS.

La Ford non è l’unica

La Tesla è “abbonata” alle indagini dell’NHTSA. L’ultima in ordine di tempo quella dello scorso ottobre, sul software Full Self-Driving (Supervised), in seguito a quattro incidenti segnalati in situazioni di scarsa visibilità, tra cui uno in cui è rimasto ucciso un pedone.

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