
A quattro anni dal lancio della generazione attuale, che poi è la quarta di una storia iniziata nell’ormai lontano 1999, per la Yaris arriva il momento del rinnovamento della mezza età e lo fa, come è nella logica, ancora più all’insegna del full-hybrid. Sparisce infatti l’unico motore puramente termico e se ne aggiunge uno più performante, sempre di 1,5 litri ma da 130 cv complessivi. Proprio questa è la variante su cui ci siamo concentrati in occasione della prova della Toyota Yaris restyling ibrida.

Il 1500 full-hybrid da 116 cv, già nella gamma precedente, resta comunque in produzione, con qualche leggero aggiornamento che riduce un po’ consumi ed emissioni, e viene combinato con gli allestimenti alla base del listino Yaris, cioè l’Active (24.550 euro) e il Trend (26.550), mentre l’unità più potente adesso equipaggia la versione meglio allestita Lounge (29.400) e le due versioni top (entrambe proposte a 31.700 euro): la sportiveggiante GR Sport e la serie speciale di lancio Premiere, che rimarrà in listino solo per un anno.
Non sono cifre da poco ma, evidentemente, si tratta di livelli che non spaventano la clientela: rispetto a quelli della Yaris ante restyling non crescono poi di molto e questo non ha impedito alla vettura di essere nel, 2023 la full-hybrid più venduta della sua categoria in Italia (e la seconda full-hybrid più venduta in assoluto sul nostro mercato dietro alla sorella maggiore Yaris Cross).
La Toyota, comunque, viene incontro ai potenziali acquirenti con un suo programma di incentivi per il lancio che, fino alla fine di febbraio, comportano uno sconto di 5500 euro a fronte di una rottamazione e di 3750 euro se la rottamazione non c’è.

L’aggiornamento per il 2024 non ha praticamente coinvolto l’aspetto esterno, mentre dentro ci sono novità riguardanti il sistema multimediale (ora è l’ultima release del sistema Smart Connect con capacità evolute di riconoscimento vocale), la sicurezza e le funzioni di ausilio alla guida. Di serie per tutti gli allestimenti ci sono 7 airbag e il pacchetto Safety Sense, che comprende anche il sistema di pre-collisione che rileva anche pedoni e ciclisti, il mantenimento attivo della corsia, l’assistenza alla sterzata di emergenza, il cruise control adattivo, il riconoscimento della segnaletica stradale con limitazione velocità e gli aggiornamenti “over the air”.

La strumentazione digitale arriva fino a 12,3 pollici, secondo l’allestimento, mentre il display centrale è può avere la diagonale di 9 o 10,5 pollici. E da aprile, sulle Yaris GR Sport e Premiere sarà offerta anche la Smart Digital Key, cioè la possibilità di accedere all’auto utilizzando lo smartphone anziché la chiave.
L’abitacolo, come in precedenza, è ben realizzato per quanto riguarda l’aspetto e l’assemblaggi, mentre l’uso di plastiche rigide, anche se ben realizzate, è un po’ abbondante per un modello che si posiziona nella parte premium della sua categoria.

Su strada la nuova unità da 130 cv, al di là dell’aspetto squisitamente prestazionale (175 km/h e 9,2 secondi da 0 a 100 km/h) si rivela più gradevole perché l’aumento della coppia erogata dal motore elettrico (+30%) permette di sfruttare meno il motore termico nella fasi di accelerazione e ripresa, rendendo meno frequenti le impennate di giri fisiologiche dei sistemi ibridi di Toyota, che utilizzano la trasmissioni a variazione continua.

I 130 cv non fanno della nuova Yaris un modello realmente sportivo, quindi rimane enorme il gap tra le versioni “normali” e la strepitosa GR Yaris, che oltretutto nella edizione 2024 arriva a 280 cv, ma certo rendono la guida complessivamente più divertente e questo vale soprattutto per la GR Sport, che ha regolazioni diverse di sterzo e assetto e pneumatici 215/40 montati su cerchi da 18 pollici che la rendono più pronta nelle correzioni e nei cambi di traiettoria.
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