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Crisi dell’auto in Europa: Bce, cala la produzione e rallenta la transizione elettrica

di Fabio De Rossi - 12/11/2025

Dati e sondaggi alla mano, la Banca centrale europea (Bce) fa in punto sul sistema automotive. E l’analisi è impietosa: per i prossimi mesi l’istituzione di Francoforte prevede che “la domanda di automobili nell’area euro resterà debole. Le persistenti incertezze economiche e finanziarie continueranno a pesare sulle decisioni di spesa delle famiglie, specialmente quelle più vulnerabili. La transizione verso l’elettrico procede, ma con un passo prudente: la sostenibilità resta una priorità, ma non ancora una realtà accessibile per tutti”.

Nel focus, che sarà inserito nel Bollettino economico diffuso domani 13 novembre e che è curato da due economisti (Roberto A. De Santis e Johannes Gareis), la Bce sottolinea che il settore automobilistico continua a rappresentare un pilastro dell’economia europea: circa il 10% del valore aggiunto manifatturiero e quasi il 2% del Pil reale dell’area euro. Tuttavia, la ripresa post-pandemica del comparto resta debole: nel secondo trimestre del 2025, le nuove immatricolazioni e la produzione risultano ancora inferiori del 20% e del 30% rispetto ai livelli del 2018.

Le famiglie scelgono l’usato ‘termico’

La domanda, più che rallentata, si è trasformata. Le famiglie europee acquistano sempre più auto usate, in particolare con motori a combustione interna, mentre la crescita dei veicoli ibridi ed elettrici non basta ancora a compensare il calo generale delle vendite.

Secondo i nuovi dati CES (Consumer Expectations Survey), tra il 2021 e il 2024 solo tra il 6% e il 7% degli intervistati ha acquistato un’auto. Nel luglio 2025, il 53% degli acquirenti ha optato per un’auto di seconda mano, contro il 47% che ha scelto un veicolo nuovo. Anche sul fronte delle alimentazioni, prevalgono ancora le auto tradizionali: il 43% delle nuove immatricolazioni riguarda veicoli con motore a combustione interna, mentre le ibride e le elettriche coprono rispettivamente il 31% e il 25%.

Prezzo, credito e incertezza: le ragioni di un freno strutturale

Il principale ostacolo all’acquisto di auto nuove è di natura economica. Il 22% degli intervistati CES che hanno comprato un’auto usata indica il rapido deprezzamento dei modelli nuovi come motivo determinante. Tra le famiglie a basso reddito, la difficoltà di accesso a finanziamenti convenienti pesa ancora di più: il 27% cita questo fattore come principale freno all’acquisto di un’auto nuova.

L’incertezza economica e finanziaria, l’attesa di prezzi più bassi per i veicoli elettrici e le preoccupazioni sulle future normative ambientali completano il quadro di cautela dei consumatori europei.

Non sorprende, quindi, che l’89% degli intervistati non abbia intenzione di acquistare un’auto nel corso del prossimo anno. Tra questi, il 63% ritiene che il proprio veicolo attuale sia ancora adeguato, mentre il 10% dichiara di preferire mezzi di trasporto alternativi. L’incertezza pesa in particolare sulle famiglie a basso reddito, dove la percentuale sale al 18%.

Elettrico sì, ma con prudenza

Anche tra chi intende acquistare un’auto, la preferenza per le motorizzazioni tradizionali resta alta: il 42% prevede di scegliere un modello a combustione interna e il 41% un ibrido, contro appena il 16% che si orienterebbe verso un’elettrica pura. Il risultato evidenzia come la transizione ecologica, pur in corso, sia ancora lontana dall’essere compiuta.

La stragrande maggioranza degli intervistati (81%) preferisce inoltre acquistare veicoli prodotti all’interno dell’Unione Europea, segno di una fiducia residua nell’industria continentale e di una certa sensibilità ai temi di sicurezza e sostenibilità.


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