
Nelle auto moderne il software è diventato un elemento strategico quanto, se non più, della meccanica. Tuttavia, non tutte le Case automobilistiche sono riuscite a tenere il passo della digitalizzazione. Alcuni costruttori, per colmare il gap tecnologico, hanno scelto di allearsi con le grandi aziende del tech. Altri, invece, hanno deciso di reagire unendo le forze.
È il caso di undici protagonisti del settore Automotive – tra cui Bmw, Mercedes, Volkswagen, Bosch, Continental e ZF – che durante l’edizione 2025 dell’Automotive Electronics Congress hanno firmato un memorandum d’intesa per lo sviluppo di una piattaforma software open source comune.
L’iniziativa, sostenuta dall’associazione VDA (Verband der Automobilindustrie), ha un obiettivo chiaro: contrastare la crescente influenza delle Big Tech americane – in particolare Apple e Google – all’interno dell’abitacolo, creando un ecosistema collaborativo, modulare e sicuro.
Il progetto punta a standardizzare e rendere condivisibili i componenti software più complessi, riducendo i tempi di sviluppo e i costi di omologazione.

Alla base del piano c’è l’approccio code-first: scrivere codice prima ancora di fissare specifiche formali, per sviluppare in modo più agile e concreto i sistemi elettronici dei veicoli definiti dal software (software-defined vehicles).
L’iniziativa fa capo alla Eclipse Foundation, ente no-profit con sede a Bruxelles e responsabile del progetto S-Core (Safety Open Vehicle Core): si tratta del primo framework open source dedicato alla sicurezza funzionale dei veicoli, e rappresenta la base dell’alleanza.
La prima versione del pacchetto software sarà pronta entro il 2026 e supporterà la produzione di massa di sistemi avanzati per la guida autonoma.

La mossa dei costruttori tedeschi arriva anche in risposta a soluzioni sempre più pervasive come Apple CarPlay Ultra, capace di controllare anche funzioni essenziali del veicolo, dal climatizzatore al tachimetro. Proprio per questa ragione, marchi come Mercedes, Audi, Volvo, Polestar e Renault hanno scelto di non integrarlo nei loro prossimi modelli.
Nel frattempo, Google continua a espandere la sua presenza nel settore con Android Automotive OS, già adottato da Volvo, Renault, GM e Ford, offrendo un sistema completo che include navigazione, assistente vocale e multimedia.

Christoph Grote, Svp Electronics and Software del Gruppo Bmw ha dichiarato: “Il Bmw Group è convinto che gli ecosistemi integrati con piattaforme e strumenti open source siano fondamentali per promuovere lo sviluppo di soluzioni di mobilità. Un approccio comune basato sul codice sarà alla base delle innovazioni funzionali dei nostri prodotti futuri. Puntiamo su Eclipse S-Core come approccio open source promettente per i nostri prossimi progetti”.
La sfida è aperta. Riusciranno i costruttori europei a essere competitivi nel software Automotive? La risposta arriverà nei prossimi anni. Ma una cosa è certa: l’auto del futuro sarà sempre più digitale.
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