
Superbollo, la revisione è vicina? Le parole di Salvini all’Automotive Dealer Day lasciano ipotizzare più di qualche speranza. Queste le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti: “Stiamo lavorando per quantificare costi e scaglioni per superare un’imposta che oggi porta più svantaggi che vantaggi, anche – e soprattutto – per le casse dello Stato (il superbollo “cuba” appena 200 milioni di euro l’anno), perché blocca un certo tipo di mercato. L’idea è introdurre una gradualità nel superamento, con fasce di potenza e non un’abolizione immediata. Stiamo facendo le valutazioni proprio in questi giorni”.
Alla domanda sulla possibilità di un decreto, il Vicepremier ha risposto: “C’è già la delega fiscale. Volendo, una revisione del superbollo si può fare anche prima della legge di bilancio. Stiamo valutando una riforma in due o tre step, senza eliminarlo del tutto, per evitare che poi vengano chiesti aiuti. Ma è fondamentale liberare il mercato”.
“Stiamo pensando di alzare i cavalli attualmente previsti oltre i quali scatta la tassa. Non si tratta di eliminarla del tutto, l’obiettivo finale sarebbe quello, ma occorre procedere per gradi. Quanto alla potenza, l’Agenzia delle Entrate ha fatto qualche accenno ma non ha ancora elaborato nulla di concreto. Concordo pienamente con Federauto: serve una riforma che aiuti il settore senza penalizzare i concessionari.»
Salvini ha rilasciato delle dichiarazioni anche sulla fiscalità delle auto aziendali. “Quando? Nella prossima legge di bilancio. Se una misura non funziona, va rivista. Dobbiamo capire cosa ha funzionato e cosa no. Se il mercato dell’elettrico in Italia non risponde alle aspettative, non si può imporre a consumatori e aziende di acquistare veicoli che non vogliono. Nella prossima legge di bilancio affronteremo anche questo tema”.
Salvini, noto per le sue posizioni scettiche verso il “tutto elettrico”, ha ribadito la sua posizione. “Dico solo che dobbiamo chiederci, con onestà, se le ricette messe in campo dall’Europa per ridurre l’impatto sul clima stanno funzionando o no. Il “tutto elettrico” è, nei fatti, la morte economica, commerciale, industriale e – paradossalmente – anche ambientale del nostro continente. I dati li abbiamo tutti sotto gli occhi. Avete a disposizione un ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che su questi temi c’è e ci sarà. A volte saremo d’accordo, altre no, ma il mio appello, a cuore aperto, è questo: sfruttiamo questi mesi per lavorare insieme e arrivare sereni al 2027 e al 2035. E che sia il mercato a decidere, non un’imposizione “sovietica”. In un Paese libero, è il mercato che deve essere il padrone delle scelte”.
Il superbollo è un’addizionale erariale alla tassa automobilistica (il cosiddetto bollo auto), dovuta dai proprietari (o usufruttuari) di veicoli con una potenza superiore ai 185 kW (chilowatt). Questa imposta è stata introdotta nel lontano 2011 con l’obiettivo di tassare maggiormente i veicoli di alta gamma e ad alte prestazioni, spesso considerati beni di lusso. L’importo del superbollo è calcolato in base alla potenza dell’auto espressa in chilowatt (kW). La tassa è strutturata come segue: 20 euro per ogni kW superiore a 185 kW. Se però si è esentati dal bollo ordinario, lo si è pure per il superbollo.
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