
Waymo, la società di guida autonoma di Alphabet, valuta l’ingresso nel mercato dei veicoli privati. Lo ha anticipato il Ceo Sundar Pichai durante una conference call sugli utili, come riportato dalla Reuters. Senza fissare scadenze o dettagli operativi, Pichai ha parlato di “possibile apertura alla proprietà privata”, segnalando un’evoluzione del modello di business. Dopo anni di sviluppo e di espansione cauta in un settore reso complesso dagli alti costi e dalle normative severe, Waymo sembra ora pronta a diversificare le proprie attività, finora concentrate esclusivamente sui servizi di trasporto senza conducente.
Nata come progetto interno a Google nel 2009 e divenuta società autonoma nel 2016, Waymo è considerata tra i leader della guida autonoma globale. Attualmente opera con oltre 700 veicoli distribuiti in città come San Francisco, Phoenix, Los Angeles e Austin, e ha annunciato piani di espansione ad Atlanta, Miami e Washington D.C. Waymo è l’unica azienda statunitense a offrire un servizio di taxi completamente autonomo a pagamento. Il suo approccio tecnologico punta sulla ridondanza di sistemi, combinando sensori lidar, radar e telecamere per costruire una mappa tridimensionale dell’ambiente e garantire la massima affidabilità in condizioni di traffico reale.
Il confronto con Tesla evidenzia filosofie opposte. Elon Musk ha scommesso sul lancio di una rete di robotaxi entro il 2025, basata su veicoli già in mano ai clienti che potranno essere utilizzati tramite una piattaforma di ride-hailing. Tesla adotta una tecnologia che si affida esclusivamente a telecamere e intelligenza artificiale, evitando l’uso di sensori costosi come lidar e radar, per contenere i costi e produrre in larga scala. Un approccio che, secondo Musk, rende i veicoli Tesla più competitivi in termini di prezzo — fino a un quarto di quelli di Waymo — ma che solleva interrogativi sulla gestione di situazioni di guida complesse.
Fonte: Reuters
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