
La tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina si intensifica, con una nuova mossa che coinvolge direttamente la Tesla. A seguito dell’inasprimento reciproco dei dazi, il Paese del Dragone ha sospeso l’ordinabilità di Model S e Model X, due modelli prodotti nello stabilimento californiano di Fremont e importati dagli Usa.
Secondo quanto documentato da uno screenshot archiviato su Wayback Machine, e riportato da Bloomberg, fino a marzo era ancora possibile ordinare i due modelli sul sito cinese di Tesla. La decisione di rimuoverli appare come una diretta risposta alle politiche tariffarie imposte dal presidente Donald Trump, che ha portato i dazi sulla Cina fino al 145%. Pechino ha reagito con misure analoghe.
La Tesla non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla modifica del proprio portale cinese, ma nel frattempo le sue azioni hanno perso il 2,6% nel pre-market. Anche tra gli analisti si diffonde il timore che l’azienda possa finire nel mezzo dello scontro geopolitico, con tutte le conseguenze del caso. Uno dei più ottimisti osservatori di Wall Street ha infatti rivisto al ribasso il target sul titolo, segnalando incertezza crescente.
La Cina rappresenta un mercato fondamentale per la Tesla, con oltre il 20% del fatturato generato nel Paese nel 2024. Tuttavia, Model S e Model X costituiscono solo una minima parte delle vendite: meno di 2.000 unità nell’ultimo anno, a fronte delle oltre 660.000 unità di Model 3 e Model Y prodotte localmente a Shanghai e destinate principalmente al mercato interno e ad altri Paesi.
Il blocco dei due modelli top di gamma, seppur marginale in termini numerici, segna una battuta d’arresto simbolica per l’azienda americana, che da diversi mesi è in difficoltà in un mercato sempre più competitivo. L’impianto di Shanghai ha registrato sei mesi consecutivi di calo produttivo, con un -22% nel primo trimestre del 2025. A pesare, oltre alla guerra commerciale, è anche la concorrenza di Byd, oggi leader assoluto tra i costruttori cinesi.
Il primo trimestre ha segnato anche un rallentamento delle consegne globali di Tesla, ai minimi dal 2022, complice una crescente disaffezione internazionale nei confronti del Ceo Elon Musk, sempre più coinvolto in vicende politiche.
Anche Audi è finita direttamente sotto il fuoco incrociato dei dazi. Come abbiamo visto in QUESTO articolo, la Casa dei Quattro anelli ha deciso di fermare nei porti statunitensi tutte le auto indirizzate alla rete vendita dopo l’entrata in vigore dei dazi del 25% voluti da Trump. Secondo una recente simulazione di Bloomberg l’Audi Q5, il modello più popolari in Usa, diventerebbe “invendibile” a causa di una tariffa superiore al 50%.

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