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Stellantis: Elkann al Parlamento Italiano il 19 marzo

di Marco Triulzi - 28/01/2025

Il futuro di Stellantis in Italia, vale a dire piano industriale e prospettive occupazionali negli stabilimenti del nostro paese, sarà al centro delle discussioni alla Camera dei Deputati fissate per il 19 marzo. Ospite d’onore: il Presidente di Stellantis John Elkann.

Elkann chiamato a discutere del “Piano Italia” di Stellantis

L’audizione di Elkann segue l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tenutosi il 17 dicembre scorso. A rappresentare Stellantis in quell’occasione fu il Capo per l’Europa J.P Imparato che aveva presentato una prima bozza del “Piano Italia“, piano industriale del gruppo in Italia da qui al 2030.

Tuttavia il governo e le opposizioni chiedevano da tempo la presenza del Presidente John Elkann per riferire in Parlamento sulla crisi della produzione negli stabilimenti italiani del 2024 (trovate degli approfondimenti impianto per impianto nel sito: al momento quelli pubblicati sono Mirafiori,  Melfi e Pomigliano) e sulle strategie future adottate dal gruppo per il nostro paese.

Questione dazi europei

Com’è noto, il settore automotive europeo naviga in acque molto agitate. Tra pochi giorni partirà il tavolo negoziale indetto dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen per discutere dei temi caldi, a partire dalla questione multe sulle emissioni e i dazi. A proposito di quest’ultimi, è notizia recente che BMW insieme a Tesla e altri colossi cinesi quali SAIC, Geely e BYD hanno presentato ricorso alla Corte di Giustizia europea contro i dazi imposti dall’UE sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina. Alcuni costruttori europei infatti sono direttamente coinvolti da questi dazi perché hanno avviato collaborazioni con i colossi cinesi per produrre le loro auto in Cina.

Non si è fatta attendere la risposta europea attraverso la voce di Olaf Gill, portavoce della Commissione, che ha dichiarato come l’esecutivo sia pronto a difendere le proprie decisioni in tribunale. I dazi, in vigore da ottobre, possono raggiungere il 35%, ben oltre il 10% precedente. La Cina, dal canto suo, ha già avviato un’indagine antidumping sui prodotti europei, tra cui carni di maiale e liquori, in risposta alle misure dell’UE.

Le tariffe aggiuntive variano sensibilmente: Tesla è riuscita a negoziare una riduzione al 7,8%, mentre BYD affronta un dazio del 17%, Geely del 18,8% e Saic arriva fino al 35,3%. La Commissione europea ha precisato che i gruppi collaborativi hanno ottenuto tariffe ridotte al 20,7%, mentre il massimo del 35,3% si applica agli altri produttori.

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