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Anche Opel fa retromarcia sull’elettrico

di Redazione - 17/01/2025

Opel Mokka 2025, restyling tecnologico che punta all'essenziale

Testo di Emiliano Ragoni

Elettrico si, elettrico no, elettrico forse. Le Case automobilistiche stanno gradualmente rivedendo le loro strategie sulle auto elettriche, che in Europa stentano a spiccare il volo con una quota del 15,1% da gennaio a novembre del 2024 (si riferisce al mercato europeo allargato che include anche EFTA e UK).

Al cospetto di questa lenta transizione verso le auto a batteria, i costruttori, che complice il ban dei motori termici entro il 2035 avevano impostato i loro piani industriali sul full elettric, stanno indietreggiando con la repentina modifica dei business plan.

La Opel cambia idea

L’ultima in ordine di tempo è la Opel, che secondo quanto riportato dal ceo della Casa, Florian Huettl alla rivista Autocar, ha deciso di rivedere le tempistiche della sua strategia che prevedeva la trasformazione a marchio completamente elettrico nel 2028. Il dirigente della compagnia ha specificato che la Opel proporrà un portafoglio prodotti flessibile in termini di alimentazioni.

La scadenza del 2028 viene quindi rimandata a data da destinarsi. La trasformazione a marchio completamente elettrico avverrà successivamente, al momento si procederà con una strategia multienergia che prevede auto termiche, ibride e completamente elettriche.

Secondo Huettl la transizione all’auto elettrica dipende dalle politiche di sostegno governative che hanno un’influenza diretta anche nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica.

Le altre Case che hanno cambiato idea

Dalla Lotus anche super ibridi

La Lotus, la Casa sportiva che nel 2017 è entrata a far parte del Gruppo cinese Geely, come la Opel aveva dichiarato che dal 2028 avrebbe venduto esclusivamente auto elettriche. Tuttavia, lo scorso novembre 2024 ha annunciato un cambio di rotta tornando sui suoi passi. Virata dettata anche all’impennata di popolarità dei veicoli plug-in in Cina.

L’alternativa della Lotus all’elettrico puro è un sistema plug-in super performante denominato Hyper Hybrid. È in grado di funzionare sia in modalità completamente elettrica sia utilizzando esclusivamente il motore a benzina. Quest’ultimo, rispetto alle altre unità termiche utilizzate nei range extender tradizionali, può vantare una velocità di ricarica della batteria fino a cinque volte superiore.

Anche la Ford ci ha ripensato

Come per la Lotus prima e la Opel poi, anche la Ford lo scorso mese di maggio ha rivisto il suo piano a lungo termine per l’Europa, che entro il 2030 prevedeva il passaggio a una gamma completamente elettrica. In questo caso l’Ovale Blu aveva addirittura superato l’obiettivo dell’UE del 2035. Ma la fredda domanda di mercato verso i veicoli a batteria ha portato i vertici dell’azienda a modificare la strategia.

Martin Sander, responsabile del settore automotive della Ford in Europa, ha dichiarato: “Se vedremo una forte domanda, per esempio per veicoli ibridi plug-in, li offriremo”.

I Suv compatti da tenere d'occhio nel 2025

La strategia della Ford in Europa è quella che ha suscitato più perplessità. Dopo l’uscita di scena della Fiesta è stata la volta della Focus, preceduta da Mondeo, Galaxy ed S-Max. Attualmente a listino, per quanto riguarda le elettriche, sono presenti Capri ed Explorer, entrambe costruite su base MEB (la Ford e la Volkswagen hanno siglato una partnership tecnologica), oltre alla Mustang Mach-E, alla Puma Gen-E e al mezzo commerciale Tourneo. Puma e Kuga sono offerte rispettivamente anche con l’ibrido leggero e il plug-in.

La Ford come le altre aziende del settore ha deciso di puntare sulla gamma media, in grado di assicurare maggiori marginalità, abbandonando i segmenti “popolari” come quello delle utilitarie.

La Porsche verso una strategia multienergia

A ottobre 2024 anche il direttore finanziario della Porsche, Lutz Meschke, ha aperto al cambio di rotta: “Stiamo esaminando la possibilità che veicoli previsti come completamente elettrici abbiano in futuro una trazione ibrida o un motore a combustione. Vedremo motori termici ancora per molto tempo”.

La Porsche aveva fissato come obiettivo l’80% di EV entro il 2030, partendo dalla nuova Macan costruita sulla piattaforma PPE, seguita da 718 Cayman e Boxter. Ma, in virtù della fredda risposta dei clienti verso l’auto a batteria, la Casa di Zuffenhausen, sembra aver optato per una strategia multienergia, in grado di adattarsi alla domanda dei clienti. Perseguire questa soluzione è possibile perché nell’impianto di Lipsia in un’unica linea di produzione vengono realizzati modelli con motore a combustione, ibridi plug-in e completamente elettrici.

Porsche Macan, la tigre diventa elettrica

Anche Mercedes e Audi rallentano sull’auto elettrica

A fine 2023, Gernot Döllner, ceo dell’Audi, in un’intervista ha comunicato che la Casa dei quattro anelli, nell’ambito di un contesto di frenata delle vendite di veicoli elettrici, ha deciso di rivedere la sua ambiziosa strategia destinata ai veicoli a corrente, che prevedeva il lancio di 10 nuovi modelli entro il 2026. Il dirigente della società tedesca ha quindi confermato una flessibilità delle tempistiche, non più perentorie come in passato, bensì flessibili, così da far fronte al “rallentamento” delle EV nel Vecchio Continente.

Un iter del tutto analogo quello perseguito della Mercedes, che alcuni mesi fa ha rivisto i suoi target di elettrificazione, portando dal 2025 al 2030 l’obiettivo di raggiungere una quota del 50% di veicoli elettrificati.

Il tempo e la strategia

In un contesto ancora incerto, specie in Europa, la soluzione migliore sembrerebbe essere quella delle piattaforme multienergia in grado di ospitare sia motori elettrici che ibridi. Che è la via perseguita da Stellantis con la piattaforma STLA Medium, in grado di ospitare sia unità a corrente che ibridi.

La via verso l’elettrificazione sembra ormai segnata, con la spada di Damocle dell’Europa, che ha previsto i nuovi limiti di emissione fissati a 93,6 g/km di CO2 (limite massimo di emissioni medie per i nuovi veicoli venduti da ciascuna Casa). Limiti severi che impongono alle Case di spingere sull’elettrico e di “tagliare” la produzione di termiche. Tuttavia, c’è la risposta dei consumatori, che, specie in Europa, sono ancora freddi verso l’auto a corrente.

La soluzione più “furba” sembrerebbe essere quella di optare per piattaforma multienergia o, in alternativa, per lo sviluppo congiunto di due differenti linee di prodotti, full electric e termiche/ibride, su altrettante specifiche piattaforme. Quest’ultima è la strada che ha scelto di perseguire il Gruppo Hyundai.

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