
Testo di Emiliano Ragoni
La Skoda ha presentato il restyling della suv elettrica di dimensioni medio grandi Enyaq. Sul mercato dal 2020, la Enyaq, grazie alle 250mila unità consegnate ai clienti, può considerarsi un modello di successo. Tuttavia, per continuare a rimanere appetibile sul mercato, era necessario un restyling di metà carriera, che aggiorna l’estetica, gli interni e le specifiche tecniche. Le modifiche estetiche, concentrate soprattutto sul frontale, hanno migliorato anche l’autonomia.
La nuova Skoda Enyaq, disponibile sia nella versione suv che suv coupé, beneficia di un corposo lifting al frontale, che abbraccia i dettami stilistici del nuovo linguaggio Modern Solid già visto al debutto nella Elroq. La mascherina è nera lucida e cela i sensori (radar e telecamera) utili per il sistema di guida semiautonomo, mentre il lettering Skoda si estende in orizzontale sul cofano sostituendo il logo.

In abbinamento alla mascherina ridisegnata troviamo nuovi e affilati fari con un layout a due livelli. I diurni sono raccordati da unità a led che si estende a tutta larghezza e che presentano un disegno delle luci con elementi sottili e inclinati (complessivamente sono 36 gli elementi luminosi), mentre le unità ottiche principali sono collocate subito sotto. I fari a led sono di serie, si pagano invece a parte quelli con tecnologia Matrix led che aggiungono anche le animazioni di benvenuto. Un’altra novità è rappresentata dai fanali posteriori, i quali sfoggiano un inedito disegno delle luci interne. Sono nuovi anche i cerchi in lega da 21” così come la tinta della carrozzeria Olibo Green.
Più limitati i cambiamenti all’interno dell’abitacolo, che propone la medesima configurazione, con lo schermo del sistema multimediale da 13” posizionato al centro e il cruscotto digitale visibile su un pannello da 5,3” subito dietro il volante. Cambia il volante, ora con la scritta Skoda in sostituzione del logo. Cresce il “pacchetto” di Adas, che include l’allarme per il traffico posteriore, il cruise control predittivo (la velocità si “sincronizza” con il navigatore tenendo conto delle condizioni della strada). Come da tradizione, non mancano i Simply Clever, ossia tutte quelle soluzioni e accorgimenti utili per migliorare la praticità della vettura nel quotidiano (l’ombrello nella portiera e il raschietto per il ghiaccio nel rivestimento del bagagliaio).

Il frontale più affilato è “amico” dell’aerodinamica, migliorata, con un coefficiente di resistenza aerodinamica che passa da 0,256 a 0,245 (sulla versione coupé passa da 0,234 a 0,225). Tutto ciò si traduce in un aumento della percorrenza con una singola ricarica, che si attesta a 590 km nel ciclo WLTP.
Invariate la struttura della gamma e le specifiche tecniche. Tre le versioni disponibili: 60, 85, 85x (4×4), disponibili in due differenti configurazioni di carrozzeria, normale e Coupé. La 60, che arriverà in Italia più avanti, ha la trazione posteriore, batteria da 62 kWh nominali (57 effettivi) ed eroga 204 CV, con autonomia di 437 km (446 km per la Coupé). La 85 ha la trazione posteriore, l’accumulatore da 82 kWh (77 effettivi) e 285 CV con un’autonomia dichiarata di 586 km (596 la Coupé); la 85x ha doppio motore e sempre 285 CV combinati con autonomia di 549 km (558 km la Coupé). Esce di scena la RS. Il prezzo di ingresso dovrebbe attestarsi intorno ai 48mila euro.

Fonte: Skoda
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