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Cellulari contro infotainment: che cosa distrae di più alla guida?

di Marco Triulzi - 07/01/2025

Negli ultimi anni, l’abitacolo delle automobili è cambiato radicalmente. Mentre una volta era dominato da comandi fisici e pulsanti ben distinti, oggi il cuore tecnologico delle vetture è rappresentato dai sistemi di infotainment, con schermi sempre più grandi e funzioni che richiedono l’interazione diretta del conducente. Tuttavia, questa evoluzione tecnologica solleva una domanda cruciale: i sistemi infotainment sono davvero meno distrattivi dei cellulari?

Il cellulare: il “nemico” principale secondo il Codice della strada

L’utilizzo del cellulare durante la guida è percepito come una delle principali cause di distrazione e, di conseguenza, di incidenti stradali. Il Codice della strada ne regola rigidamente l’uso, vietando qualsiasi azione che comporti:
– L’occupazione di una mano.
– La distrazione visiva, come leggere o rispondere a messaggi.

App per auto connesse: tra potenziale e difficoltà

Le nuove sanzioni sono giustificate da studi che dimostrano quanto pochi secondi di distrazione possano trasformarsi in tragedie. Nonostante ciò, l’uso di smartphone è ancora tollerato per funzioni che non richiedono interazione continua, come la navigazione GPS o l’ascolto di musica, purché il dispositivo sia posizionato in modo sicuro, come su supporti che si attaccano alle bocchette d’areazione.

Infotainment: un “gigante” che richiede attenzione

I moderni sistemi infotainment, progettati per semplificare la gestione delle funzioni del veicolo, paradossalmente rischiano di diventare una fonte di distrazione altrettanto significativa. Questi schermi, spesso da oltre 10 pollici, integrano un numero crescente di funzionalità, tra cui:
– Controlli per il clima e la ventilazione.
– Navigazione GPS con mappe interattive.
– Gestione della musica e delle chiamate.
– Impostazioni avanzate del veicolo.

Un esempio significativo di questa tendenza è rappresentato dalle Tesla, che hanno eliminato del tutto i comandi fisici delegando la gestione di molte funzioni al grande schermo touch centrale. Dalla regolazione dei tergicristalli all’apertura del vano portaoggetti, tutto è demandato al display. Sebbene questa scelta semplifichi l’abitacolo rispondendo a un’estetica minimalista che piace molto al momento, obbliga il conducente a interagire costantemente con lo schermo, aumentando il rischio di distrazione.

Questi rischi non sono solo teorici. Uno studio dell’ADAC (Automobile Club Tedesco) ha dimostrato che l’interazione con i sistemi touchscreen può aumentare il tempo di distrazione fino a otto secondi in più rispetto ai comandi fisici tradizionali. Questo problema non riguarda solo Tesla, ma molte altre case automobilistiche che adottano soluzioni simili. Per questo motivo, l’Euro NCAP ha annunciato nuovi test a partire dal 2026, che premieranno i veicoli dotati di comandi fisici per funzioni essenziali, come la regolazione del clima o il controllo dei tergicristalli.

Regolamentare anche gli infotainment

Alla luce di questi rischi, sarebbe necessario aggiornare le normative per includere i sistemi di infotainment avanzati. In particolare, potrebbero essere introdotte regole che:
– Richiedano comandi fisici obbligatori per funzioni critiche, come tergicristalli, luci e regolazione della temperatura.
– Impongano standard di progettazione ergonomica per garantire che le operazioni richieste siano rapide e intuitive.
– Promuovano l’uso del controllo vocale, che potrebbe sostituire molte delle interazioni manuali. Molte delle ultime auto prodotte e presentate, come la Renault R5 E Tech, utilizzano sistemi di assistenza vocale avanzati con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, in questo caso Chat GPT.

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