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I marchi che sono andati peggio nel 2024

di Redazione - 27/12/2024

Testo di Emiliano Ragoni

Nel 2024 nel mercato automobilistico globale diversi marchi hanno registrato vendite significativamente inferiori sia rispetto ai concorrenti che in relazione agli obietti prefissati. Alcuni di essi non sono riusciti a sopravvivere. Di seguito quelli con le performance di vendita più deludenti.

Jaguar, il giaguaro ha smesso di graffiare

La Jaguar è di fatto un marchio “morto”. La casa inglese ha infatti azzerato la gamma interrompendo nel 2024 la produzione della maggior parte dei suoi modelli. Prima lo stop a metà dell’anno delle berline XE, XF e della sportiva F-Type, poi è toccata ai suv E-Pace e I-Pace. L’unica rimasta è il suv di grandi dimensioni F-Pace, che nel 2023 ha venduto poco più di 21mila unità in tutto il mondo, e attualmente è disponibile “fino a esaurimento scorte”. Il futuro della Jaguar è completamente elettrico ed è rappresentato dalla concept Type 00, la cui versione di serie arriverà nel 2026.

C’era una volta…Lancia

Fino allo scorso anno era la Ypsilon l’unico modello rimasto in gamma nonché quello che trainava le vendite, anche in Europa. Trattandosi di una vettura ingegnerizzata su una piattaforma ormai obsoleta, aggiornarla non sarebbe stato economicamente sostenibile. Stellantis ha così deciso di farla uscire dalla gamma. Al suo posto la nuova Lancia Ypsilon, lunga 408 centimetri, quindi 24 in più di prima, e ingegnerizzata sulla stessa base di altri modelli del gruppo come Peugeot 208 e Opel Corsa. I dati di vendita sono crollati, passando in Italia da 4mila unità del novembre 2023 alle 812 del novembre ’24. La causa principale del crollo? Indubbiamente il prezzo, che è salito da 15 a 25mila euro necessari per portarsi a casa la nuova Ypsilon in versione ibrida leggera.

La sofferenza del Biscione

Sia in Italia che in Europa le vendite del Biscione sono diminuite. Facendo un raffronto tra il periodo gennaio-novembre 2023 e gennaio-novembre 2024 la Casa di Arese in Italia è passata da 25.273 a 20.884 vetture. Tonale rimane uno dei modelli più venduti, ma in Europa la sua quota è diminuita a causa dell’aumento della concorrenza. L’arrivo del suv compatto Junior e una discreta performance del suv Stelvio rappresentano segnali positivi per il futuro, ma non sono sufficienti. Per un cambio di passo bisognerà attendere l’arrivo della nuova generazione di Stelvio, che sarà ingegnerizzato sulla piattaforma STLA Large.

Fisker kaput

La casa automobilistica statunitense specializzata in veicoli elettrici ha dichiarato bancarotta secondo il Chapter 11 nel giugno 2024. L’istanza di fallimento è avvenuta dopo il mancato accordo di finanziamento con un importante produttore automobilistico. Fisker è stata costretta ad affrontare problemi come ritardi nella produzione e questioni relative alla scarsa qualità delle vetture prodotte, consegnato nel 2023 solo 4.929 unità del suv elettrico Ocean. I sogni elettrici dell’istrionico designer e imprenditore danese Henrik Fisker, “padre” della Fisker Karma, sono così definitivamente naufragati.

HiPhi, sogno premium alla “cinese”

Il marchio di lusso cinese specializzato in veicoli elettrici, HiPhi, ha presentato istanza di fallimento nell’agosto 2024. La società madre, Human Horizons è stata costretta a dichiarare fallimento per non essere riuscita a raccogliere i finanziamenti necessari per avviare la produzione dei suoi tre modelli: X, Z e Y.

Nissan costretta a tagliare

La casa automobilistica giapponese negli ultimi mesi ha affrontato sfide significative, tra cui un calo delle vendite e una riduzione della redditività negli Stati Uniti e in Cina. In modo specifico, in USA la compagnia nipponica ha pagato a caro prezzo l’assenza di modelli ibridi. Per far fronte a questa situazione contingente, il Ceo Makoto Uchida ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro, la riduzione della capacità produttiva globale del 20% e un taglio dei costi di circa 3 miliardi di euro.

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