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La Russia spinge sull’acceleratore dell’elettrificazione

di Redazione - 20/12/2024

L’industria automobilistica russa sta vivendo un periodo di profonda trasformazione, innescato dalle sanzioni internazionali del 2022 e dal conseguente esodo di molte case automobilistiche occidentali.

In risposta a questa situazione, il governo russo ha deciso di intraprendere una strategia audace, investendo ingenti risorse nello sviluppo di una piattaforma automobilistica nazionale. Questo progetto, finanziato con 900 milioni di dollari, rappresenta un passo cruciale verso l’indipendenza tecnologica e la rinascita del settore.

Una Russia a trazione elettrica?

La nuova piattaforma sarà progettata per essere estremamente versatile, capace di ospitare una vasta gamma di veicoli, dalle compatte alle berline di lusso. Particolare attenzione sarà dedicata ai veicoli ibridi ed elettrici, in linea con le tendenze globali verso una mobilità più sostenibile.

L’iniziativa è guidata dal Central Scientific Research Automobile and Automotive Engines Institute (NAMI), un istituto con una solida reputazione nel campo della progettazione automobilistica, che ha già realizzato veicoli di prestigio per il presidente Putin. L’obiettivo primario di NAMI è quello di standardizzare i componenti, semplificando così il processo di produzione e riducendo i costi.

E c’è pure la Gigafactory

Il progetto non si limita alla sola piattaforma: un ruolo cruciale sarà svolto dalla società statale Rosatom, specializzata nel settore nucleare, che sta lavorando alla realizzazione di due gigafactory per la produzione di celle per batterie.

Rosatom è inoltre impegnata nello sviluppo di un sistema di propulsione elettrica integrato, utilizzando materiali compositi per ridurre il peso complessivo dei veicoli. Questa sinergia tra diverse competenze industriali è fondamentale per il successo dell’iniziativa, che mira a creare un’intera filiera produttiva a livello nazionale.

Il crollo russo dell’auto

Il contesto in cui nasce questo progetto è caratterizzato da un forte calo della produzione automobilistica in Russia, con un crollo da 1,34 milioni di veicoli nel 2021 a 448.246 nel 2022. Mentre le aziende occidentali hanno lasciato il paese, si è assistito a un aumento dell’influenza dei marchi cinesi, che hanno iniziato a produrre nuovi modelli negli stabilimenti precedentemente occupati da case automobilistiche europee e americane. Questa nuova piattaforma, quindi, rappresenta una strategia per riconquistare una posizione di rilievo nel mercato automobilistico.

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