
L’Italia si conferma una nazione profondamente legata all’automobile. Nel 2023, il 65% degli italiani ha scelto l’auto per i propri spostamenti, con un parco circolante che supera i 40 milioni di veicoli e un tasso di motorizzazione di 69,4 auto ogni 100 abitanti, il più alto in Europa. Questo dato allarmante è influenzato da molteplici fattori, tra cui la persistente carenza di un trasporto pubblico efficiente e capillare, soprattutto nelle zone periferiche e ultraperiferiche del Paese.
Il Rapporto ISFORT evidenzia una correlazione diretta tra il reddito e l’uso dell’auto privata. Le fasce di reddito inferiori a 15.000 euro e quelle tra i 20.000 e i 25.000 euro presentano le percentuali più alte di utilizzo dell’auto, rispettivamente il 72% e il 67,5%. Questa tendenza è aggravata dall’invecchiamento del parco auto: nel 2023, il 23% dei veicoli in circolazione aveva oltre 20 anni, un dato che evidenzia difficoltà economiche e un lento ricambio verso modelli più moderni ed ecologici.
Come sottolineato da Carlo Carminucci, economista dei trasporti e direttore della ricerca ISFORT, la dipendenza dall’auto privata nelle fasce di reddito più basse è un “campanello d’allarme” che segnala una preoccupante mancanza di servizi di trasporto pubblico nelle periferie. Questa carenza costringe i cittadini a utilizzare mezzi propri, perpetuando un circolo vizioso che ostacola la transizione verso una mobilità più sostenibile.
Sebbene il mercato delle auto ibride ed elettriche sia in crescita, la loro diffusione in Italia rimane limitata. Le auto elettriche rappresentano solo lo 0,54% del parco circolante, mentre le ibride si attestano al 5,41%. Questi dati, seppur in aumento, indicano la necessità di interventi più incisivi per incentivare l’adozione di veicoli a basse emissioni.
Nel 2023, oltre il 40% delle auto vendute erano a alimentazione ibrida, a dimostrazione di una crescente sensibilità verso soluzioni più ecologiche. Tuttavia, il full electric ha subito una battuta d’arresto, attestandosi al 4,16% del totale, con poco più di 45.000 veicoli venduti. Le previsioni per il 2024 non sono positive, indicando che la strada verso una mobilità elettrica di massa è ancora lunga.
Il Rapporto ISFORT mette in luce le profonde disparità territoriali nell’accesso a un trasporto pubblico locale efficiente. Nelle zone periferiche e ultraperiferiche, la quota di spostamenti con i mezzi pubblici è inferiore al 5%, un dato che evidenzia la marginalizzazione di queste aree e la mancanza di investimenti adeguati.
Per migliorare la situazione e colmare il divario con gli altri Paesi europei, l’Italia ha avviato un piano di investimenti per il trasporto rapido di massa nelle grandi città. Oltre 20 miliardi di euro sono destinati a metropolitane, tranvie e sistemi a guida vincolata, con Milano e Napoli in testa per volume di investimenti, seguite da Roma.
Parallelamente, sono stati stanziati quasi 11 miliardi di euro per il rinnovo del parco rotabile, sia su gomma che su ferro, nel periodo 2019-2033. Inoltre, si prevede un aumento del Fondo Nazionale Trasporti, che finanzia i servizi di TPL, per un totale di 7 miliardi di euro annui. Tuttavia, come sottolineato da ASSTRA, l’associazione delle aziende di trasporto pubblico, l’incremento del Fondo non è sufficiente a coprire l’inflazione e a garantire un servizio adeguato, soprattutto alla luce del potenziamento delle infrastrutture.
L’Italia sta sperimentando nuovi paradigmi per la mobilità sostenibile, tra cui il Mobility-as-a-Service (MaaS) e il Transit Oriented Development (TOD). Il MaaS mira a integrare in un unico servizio digitale diverse opzioni di trasporto, offrendo ai cittadini un’esperienza personalizzata e flessibile. Il TOD promuove uno sviluppo urbano sostenibile ad alta densità attorno ai nodi del trasporto pubblico, incoraggiando l’uso di mezzi alternativi all’auto.

Il progetto “Mobility as a Service for Italy”, finanziato dal PNRR con 40 milioni di euro, prevede la sperimentazione del MaaS in diverse città metropolitane, tra cui Milano, Napoli, Roma, Bari, Firenze e Torino. L’obiettivo è creare una piattaforma nazionale per i dati di mobilità, abilitando servizi di pagamento digitale, informazione agli utenti e prenotazione dei viaggi.
Il 21° Rapporto ISFORT dipinge un quadro della mobilità in Italia ancora dominato dall’auto privata e caratterizzato da profonde disparità territoriali. La transizione ecologica è in corso, ma procede a rilento, mentre gli investimenti in infrastrutture e servizi di trasporto pubblico, seppur ingenti, necessitano di tempo per dispiegare appieno i loro effetti.

Per accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile, equa e innovativa, è necessario un cambio di passo deciso da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, aziende, cittadini. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile superare le criticità attuali e cogliere le opportunità offerte dai nuovi paradigmi della mobilità, garantendo a tutti i cittadini la possibilità di muoversi in modo efficiente, sicuro e rispettoso dell’ambiente.
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