
La pace sindacale può attendere. Verosimilmente anche parecchio. Il nuovo incontro per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti di Volkswagen in Germania è in programma il 9 dicembre, ma il sindacato IG Metall ha già ottenuto il via libera per eventuali scioperi: il periodo obbligatorio di “calma forzata” scade a fine mese. La lotta, ha anticipato Thorsten Gröger, il responsabile della delegazione che si occupa delle trattative, sarà di quelle “la cui intensità il Paese non viveva da molto tempo”.
In ballo c’è sempre la chiusura di stabilimenti, anche tre (su 10 attivi in territorio tedesco), e la riorganizzazione del marchio con la soppressione di migliaia di posti di lavoro. Per evitare la fine delle attività nei siti (ufficialmente non si sa ancora quali), i lavoratori, anche attraverso la portavoce aziendale Daniela Cavallo, avevano formulato una loro proposta alla vigilia del confronto della scorsa settimana, rinunciando al versamento degli aumenti richiesti e anche, in parte, ai premi aziendali annuali.
In una intervista Thomas Schäfer, Ceo del marchio e responsabile per i brand di volume del colosso di Wolfsburg nonché tra gli “astri nascenti” del gruppo a livello manageriale, ha fatto sapere di “non vedere attualmente” opzioni che non includano la chiusura di alcune fabbriche, sia di auto sia di componenti.
I 125.000 dipendenti di Volkswagen in Germania devono prepararsi a tempi duri: “Dobbiamo ridurre la nostra capacità produttiva e adattarla alla nuova realtà”, ha aggiunto il Ceo. “Non serve a niente – ha insistito parlando con la Welt am Sonntag – posticipare la ristrutturazione fino al 2035. La concorrenza ci avrebbe già lasciato indietro da tempo”.
Per Schäfer i numeri sono chiari: la pianificazione era stata fatta su stime per un mercato europeo da 16 milioni di auto l’anno, che adesso è sceso a 14 milioni. I vertici del marchio vorrebbero un taglio lineare dei salari dei lavoratori del 10%, mentre a inizio anno gli stessi amministratori si erano i ridotti i compensi della metà, peraltro su livelli nemmeno lontanamente paragonabili a quelli dei lavoratori.
Oltre 7.000 dipendenti avevano giù protestato nei pressi della Volkswagen Arena di Wolfsburg in occasione dell’incontro tra sindacati e azienda, che non si è verosimilmente fatta un gran favore liquidando in giugno cedole per 4,5 miliardi di euro, salvo invocare poi tagli dei costi per 4 solo qualche mese più tardi.
Noleggio a lungo termine: i 10 consigli per scegliere bene. Dall’anticipo al canone, dai servizi alla restituzione dell’auto
Comprare auto cinesi conviene davvero? Oltre 50 auto tra cui scegliere. Abbiamo analizzato l'offerta di MG, BYD, Omoda e tutti gli altri brand del Dragone. Attenzione però ai falsi risparmi....