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Marchi automobilistici per identificare la droga

di Redazione - 13/08/2024

Marchi automobilistici per identificare la droga

Testo di Mattia Eccheli

Dall’aeroporto di Praga a una spiaggia dell’arcipelago delle Florida Keys. Da Rolls-Royce a Cupra. Per camuffare la cocaina, i trafficanti di stupefacenti hanno usato i loghi dei due marchi automobilistici. Non è chiaro se sia un nuovo trend, ma la coincidenza è quantomeno curiosa. In maggio, presso l’aeroporto della capitale Repubblica Ceca, è stato arrestato un corriere di nazionalità (pare) polacca, mentre nei giorni scorsi gli agenti di una pattuglia di frontiera degli Stati Uniti hanno rivenuto 25 pacchetti di droga.

Sul mercato la droga avrebbe fruttato almeno 1,3 milioni di dollari

I due sequestri di cocaina hanno sfiorato i 37 chilogrammi (4,65 a Praga e 32 in Florida per un possibile controvalore di mercato di 1,3 milioni di dollari) e hanno un denominatore comune. Ossia le confezioni brandizzate. Le 5 della Repubblica Ceca, confiscate ad un uomo che era stato in Colombia e che era transitato dallo scalo di Francoforte sul Meno, in Germania, erano marchiate Rolls-Royce.

Il logo Cupra compariva invece sulle 25 rinvenute negli Stati Uniti, dove il costruttore spagnolo intende cominciare ad esportare i propri modelli entro il 2030 (a quanto pare con l’erede elettrica della Formentor e con un Suv di grandi dimensioni e a zero emissioni sviluppato espressamente per il Nord America) e dove non si aspettava certo un simile “sbarco”.

Loghi automobilistici per identificare i destinatari degli stupefacenti

È singolare che i pacchetti siano stati scoperti sulla costa orientale, mentre la casa automobilistica catalana è attiva in Messico (dove era stato inaugurato il primo Cupra Garage a livello planetario) più vicino alla costa occidentale, ma quelli del narcotraffico sono itinerari decisamente particolari.

Le case automobilistiche, è perfino superfluo sottolinearlo, nulla hanno a che fare con questi episodi, sarebbe interessante capire la ragione per la quale sulle confezioni siano stati piazzati i loghi dei due costruttori. Almeno stando alle foto, il rischio che i pacchetti possano venire scambiati per pezzi di ricambio non esiste proprio. Tra le ipotesi per le marcature c’è quella che i loghi automobilistici identifichino l’organizzazione criminale alla quale sono destinati gli stupefacenti.

 

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