
Il problema dei dazi sulle auto cinesi non è esclusivo della Cina, perché coinvolge direttamente anche i costruttori europei. Non solo per la questione che riguarda i veicoli prodotti e poi esportati in Europa. Ma pure per quanto concerne le possibili contromisure che il governo cinese deciderà di intraprendere rispetto ai prodotti europei importati nel proprio Paese.
Cosa significa? Che ci sono diversi “automaker” che in Cina generano buona parte dei loro profitti. Se dovessero essere sottoposti a loro volta a dazi, potrebbero avere delle forte ripercussioni. La più esposta è Porsche. Non produce in Cina e importa tutte le auto vendute lì, pari al 25% delle vendite globali.
Le eventuali misure cinesi dovrebbero prevedere una tassa da applicare alle auto con un motore di 2,5 litri o superiore. Secondo Stifel Research, come riferisce Automotive News Europe, le vetture importate in Cina di queste dimensioni rappresentano circa l’1% delle vendite Volkswagen, salendo al 2% per Bmw, al 4% per Mercedes e al 17% per la Porsche. Però l’impatto negativo sull’utile operativo stimato sarebbe significativo, compreso tra il 4 e il 10%. Altre case automobilistiche continentali hanno in gran parte ceduto le loro attività in Cina, ma potrebbero essere indirettamente influenzate dai loro investimenti.
Genera quasi un terzo delle vendite di veicoli in Cina. Ma solo il 13% di queste proviene da automobili importate. Ricordiamo infatti che la casa dell’Elica ha partecipazione del 75% in una joint venture con la cinese Brilliance Automotive. Con la quale produce automobili che poi vengono vendute nel mercato interno cinese.
Si tratta del costruttore più a “rischio”. Basti pensare che il 21% delle sue vendite deriva dalla Cina nel primo trimestre, e si tratta di tutti veicoli d’importazione. Essendo però un brand di lusso potrebbe far ricadere sui clienti il costo dei dazi.
Decisamente interessante un dato. Come riporta Automotive News Europe, l’80% delle auto vendute in territorio cinese è prodotto in Cina. Si tratta comunque del mercato più grande per quelli della Stella.
Dei colossi tedeschi sembrerebbe quello meno esposto. Dato che, numeri alla mano, sono il 2,5% delle auto vendute in Cina risulta prodotto in Germania. Audi, marchio premium del Gruppo, ha una quota leggermente superiore di veicoli importati, pari a poco più dell’8%.
In tutto questo però, pare che la Cina sia disponibile ad abbassare le tariffe già esistenti sulle auto di grandi dimensioni in cambio dell’eliminazione da parte dell’UE delle tasse previste sui veicoli elettrici. Questo stando ad alcune fonti interne, come riporta Automotive News Europe. La Cina attualmente impone una tassa del 15% sui veicoli passeggeri provenienti dall’Unione Europea.
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