L’Unione Europea ha annunciato l’introduzione di nuove dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina. Queste tariffe, che entreranno in vigore probabilmente entro il prossimo mese di luglio 2024, hanno lo scopo di limitare il crescente dumping commerciale da parte proprio delle aziende cinesi. Pratica con cui un Paese esporta beni a prezzi inferiori rispetto a quelli di produzione per guadagnare quote di mercato estere. L’UE ha importato circa 440.000 veicoli elettrici dalla Cina da aprile 2023 ad aprile 2024.
La Commissione Europea ha giustificato questa decisione affermando che le nuove tariffe sono necessarie per tutelare l’industria automobilistica europea dalla concorrenza sleale creata dai sussidi statali cinesi. I sussidi, secondo la Commissione, hanno permesso ai produttori cinesi di vendere i loro veicoli elettrici in Europa a prezzi artificialmente bassi, danneggiando i produttori europei.
Le nuove tariffe non saranno applicate in modo uniforme a tutti i produttori cinesi di veicoli elettrici. I dazi saranno più alti per le aziende che hanno ricevuto maggiori sussidi statali. Ad esempio, SAIC, proprietaria del marchio MG, dovrà pagare un dazio del 38,1%, mentre BYD pagherà un dazio del 17,4%.
Le aziende che hanno collaborato con le indagini della Commissione Europea sui sussidi cinesi riceveranno un trattamento leggermente più favorevole. A queste tariffe va inoltre aggiunto il dazio del 10% già previsto sui veicoli d’importazione cinese, pertanto c’è chi dovrà farsi carico di un 48% in più.
La Commissione applicherà quindi aliquote del 21% per le aziende più collaborative all’indagine anti-dumping, e del 38,1% per quelle che ritiene non abbiano collaborato. Detto il questo processo d’indagine terminerà a novembre, mese in cui in dazi dovrebbero essere applicati in modo definitivo. Non dimentichiamo che ci sono aziende europee (al di là delle proprietà effettiva), come Bmw e Volvo, che esportano veicoli dalla Cina all’Europa. Vedi Bmw iX3 e Volvo EX30.
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