
Torna la Formula 1 con il GP del Giappone, terzo appuntamento del mondiale 2025. Gli ingredienti di quello che si annuncia un weekend spettacolare sono molti. I ferraristi sperano che le due Rosse possano dare una svolta alla stagione e conquistare i primi podi. Lo zero in casella dell’ultimo GP della Cina , con entrambe le monoposto squalificate pesa terribilmente.
La McLaren, come sempre, è la favorita numero uno. Le outsider sono molte, oltre alla Ferrari, ci si attende un Verstappen, ora affiancato da Tsunoda, competitivo. Anche la Mercedes ha tutte le carte in regola per conquistare almeno un podio.
Libere di venerdì 4 aprile
Qualifiche di sabato 5 aprile
Gara di domenica 6 aprile
| Il Circuito in Sintesi | |
|---|---|
| Nome | Suzuka International Racing Course |
| Sede | Suzuka, Giappone |
| Tipologia | Permanente |
| Primo GP | 1987 |
| Giri gara | 53 |
| Lunghezza circuito | 5,807 km |
| Numero curve | 18 |
| Lunghezza gara | 307,471 km |
| Giro record | 1:30.983 |
| Detentore record | Lewis Hamilton, Mercedes, 2019 |
A eccezione del biennio 2007-2008, quando il Mondiale fece tappa al Fuji, il circuito di Suzuka è la casa storica del Gran Premio del Giappone sin dal 1987. Quell’anno la vittoria andò alla Ferrari di Gerhard Berger, mentre dodici mesi più tardi fu Ayrton Senna a conquistare il suo primo titolo iridato proprio su questo tracciato.
Suzuka ha fatto da teatro a pagine leggendarie della Formula 1. Celebre l’episodio del 1989, quando Senna e Prost si toccarono all’ultima variante: il brasiliano riuscì a ripartire, vinse la gara ma venne squalificato per aver tagliato la chicane, consegnando così il titolo al rivale francese. La vittoria passò a Nannini. L’anno successivo, la scena si ribaltò: questa volta fu Senna a speronare Prost alla prima curva, assicurandosi con determinazione il secondo Mondiale.
Decisamente più pacata l’edizione del 2000, quando Michael Schumacher riportò alla Ferrari un titolo piloti che mancava dal 1979, aprendo un’epopea vincente.
Suzuka è unica anche nella sua conformazione: disegna un inedito “otto”, con un tratto sopraelevato che incrocia un sottopasso. Sorpassare non è facile, ma la varietà tecnica del tracciato lo rende uno dei più amati dai piloti. La Spoon Curve, molto impegnativa, esige precisione estrema, così come la sequenza di curve dalla 3 alla 6, che immette nella Dunlop: lì conta il bilanciamento perfetto della monoposto. I più coraggiosi possono tentare l’affondo alla 130R, velocissima curva a sinistra che chiude il rettilineo dopo la Spoon. L’unica zona DRS è posizionata sul tratto che unisce le curve 15 e 16.
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